Fra uno scroscio e l’altro, Sinner che batte Topolino e la Cocciaretto che prepara l’esame di Diritto Agrario

ROLAND GARROS 2024AMBIENCEPhoto © Ray Giubilo

L’intelligenza artificiale è già arrivata nel tennis (o forse è solo un servizio meteo molto affidabile): cinque minuti prima che cada la prima goccia di pioggia, Flavio Cobolli e Holger Rune già lasciano il campo.

«Certo che qui sono avanti», commenta un collega (non facciamo nomi, Massimo Grilli) indicando le coperture srotolate dagli addetti. «Hanno i teloni già bagnati…». Pioggia o non pioggia, lo spettacolo c’è. Sui campi, fra uno scroscio e l’altro, fuori con la folla che comunque inonda il Bois de Boulogne. Alla(r)ga il cuore il dialogo fra mamma e figlio, entrambi italiani, all’uscita dal campo 14: «Ninni, devi dirmi solo una cosa: meglio Disneyland o il Roland Garros?». «Il Roland Garros!». Sarà merito di Sinner, che peraltro è anche un personaggio di Topolino? Per il momento Jannik-Semola 1-0, e palla al centro. 

La pioggia va e viene, nuvoloni viola scaricano barili sul pubblico ammassato sotto il voltone del Suzanne Lenglen, i match per l’ennesima volta vengono cancellati o riprogrammati. Più che al Roland Garros sembra di stare a Bercy, ma c’è anche chi vede il lato positivo. «A me la pioggia non dà troppo fastidio», dice Eli Cocciaretto, studentessa in Giurisprudenza. «Se si si gioca, bene, altrimenti ne approfitto per ripassare». L’11 giugno c’è l’appello di Diritto Agrario: in ogni caso, libri di testo o campo di gioco, di terra la ‘Coccia’ se ne intende.