E’ scaduta la squalifica del focoso padre di Bernard. A Madrid non c’era, ma potrebbe fare la sua prima apparizione a Roma. Tornerà a dirigere il team? Nel frattempo non risponde ai giornalisti…
Di Riccardo Bisti – 7 maggio 2014
Può darsi che gli Internazionali BNL d’Italia abbiano bisogno di qualche addetto alla sicurezza in più. A mezzanotte di sabato scorso, infatti, è scaduta la squalifica di John Tomic, padre di Bernard, stoppato lo scorso anno per i fatti di Madrid, quando avrebbe dato una testata a Thomas Drouet, ex sparring partner del figlio. Il Mutua Madrid Open, dunque, avrebbe potuto sancire un doppio rientro: quello di Bernard, ma anche di John. Il giovane australiano era al secondo torneo dopo la doppia operazione all’anca, cui si era sottoposto durante l’Australian Open. In realtà aveva giocato anche a Miami, perdendo in appena 28 minuti contro Jarkko Nieminen. Dopo il match, spiegarono che Tomic era sceso in campo per evitare le sanzioni destinate a chi salta i tornei obbligatori. Sabato 3 maggio, l’australiano ha battto Michael Llodra, mentre domenica 4 ha sfiorato la qualificazione perdendo 3-6 7-6 6-4 contro Benjamin Becker. In teoria, papà John avrebbe potuto chiedere l’accredito da domenica in poi. Tuttavia non è andato a Madrid, forse perché ce l’ha ancora con il tribunale spagnolo che lo ha condannato a otto mesi di reclusione, poi sospesi con la condizionale. Ma se la giustizia ordinaria ha fatto il suo corso, si era ventilata l’ipotesi che quella sportiva potesse non fermarsi qui: qualche tempo fa, l’ATP aveva diramato un comunicato in cui diceva che la situazione di papà Tomic era sotto esame, incoraggiando la speculazione su un possibile prolungamento della sanzione. Nel frattempo, nè lui nè l'IMG hanno risposto alle richieste dei media. Almeno per ora.
LO RIVEDREMO A ROMA?
Durante il periodo di sospensione, con i tornei del Grande Slam (gestiti dall’ITF) che si erano adeguati alla squalifica ATP, Tomic Sr. è potuto entrare soltanto in due tornei: Queen’s e Sydney. Naturalmente ci furono polemiche: formalmente il divieto era stato rispettato (impossibilità di avere il pass e accedere alle zone riservate), mentre i singoli tornei avevano la facoltà di decidere se farlo entrare come spettatore pagante. I tornei dello Slam si dissero disposti a effettuare una “caccia all’uomo” pur di non farlo entrare. Durante il processo, John Tomic dichiarò di aver agito contro Drouet per legittima difesa: obiezione respinta dal giudice, ma condanna mai applicata perché era inferiore ai due anni e Tomic era incensurato in Spagna. Dopo il confronto in tribunale, effettuato lo scorso 4 maggio, Drouet si fece vedere con un collare ortopedico e la medicazione al naso. Ed è ancora in corso la sua richiesta danni. E adesso? Qualcuno pensa che il ruolo di papà John possa essere ridimensionato dopo che il figlio ha assunto il croato Velimir Zovko nel ruolo di co-coach. Tuttavia, la new entry è stata accolta con scetticismo. Sia Bernard che Zovko hanno riconosciuto l’importanza di John nel team Tomic. “Immagino che il padre tornerà a sedersi in prima fila non appena ne avrà occasione” ha rivelato un insider ai taccuini di “The Age”. Attualmente, Tomic è sceso al numero 83 ATP. Dopo aver effettuato la riabilitazione in Florida e nella sua base europea di Monte Carlo, giocherà i grandi tornei sulla terra per poi tuffarsi sull’erba, superficie dove ha colto un prestigioso quarto di finale a Wimbledon 2011, il più giovane a riuscirci dai tempi di Boris Becker. Per gli appassionati romani, dunque, ci sarà un motivo di interesse in più: dare un'occhiata alla tribuna giocatori durante i match di Tomic.
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