L’ex numero 5 ATP pensa di giocare il doppio ai Giochi Odesur del 2014, che si terranno proprio in Cile. “Ci sto pensando seriamente. Lo farei soltanto per il mio paese e per lasciare un bel ricordo”. 
Fernando Gonzalez portabandiera del Cile durante la cerimonia inaugurale di Pechino 2008

Di Riccardo Bisti – 15 luglio 2013

 
La sconfitta di un anno e mezzo fa a Miami contro Nicolas Mahut potrebbe non essere l’ultima partita di Fernando Gonzalez, il cui ritiro ha lasciato in braghe di tela un tennis cileno che negli ultimi 10-15 anni si era abituato (molto) bene. La notizia arriva da Bridgetown, nelle Barbados, dove Gonzalez fa parte della rappresentativa cilena alla riunione ODEPA (Organizzazione Sportiva Sudamericana), in cui i cileni porteranno avanti la loro candidatura per ospitare i Giochi Panamericani 2019. Fernando ha ammesso: “Si, potrei tornare per partecipare ai Giochi Odesur”, che sono una specie di “Olimpiade Sudamericana” che l’anno prossimo torneranno a disputarsi in Cile dopo quasi 30 anni (l’evento è previsto a Santiago del Cile dal 25 ottobre all’8 novembre 2014). Parlando con Neven Ilic, il Giovanni Malagò cileno, Gonzalez ha domandato se il tennis facesse parte del programma Odesur. Alla risposta affermativa, si è sentito dire: “Perché, vuoi giocarli?” “Perché no…” ha sibilato l’ex “Bombardero de la Reina”. Sulle prime, Ilic ha pensato che fosse uno scherzo. Poi si è convinto della sincerità di Gonzalez, uno che per il Cile ha dato moltissimo (tre medaglie olimpiche, due ad Atene e una a Pechino). La notizia si è diffusa in tutto il paese e i giornalisti gli sono piombati addosso. Lui non si è tirato indietro. “Si, può essere. Ci sto pensando seriamente, ma è troppo presto per dare una risposta definitiva. Sarebbe bello. Non voglio che lo si dia per scontato, però è vero che sto valutando l’idea di difendere la bandiera cilena ai Giochi Odesur”. Gonzalez nutre un grande attaccamento per il Cile, tanto da essere il portabandiera del suo Paese alla cerimonia inaugurale dei Giochi di Pechino. E qualche anno fa si attivò in prima persona per raccogliere fondi a favore dei terremotati cileni, organizzando anche un paio di esibizioni benefiche.
 
Nel 2014, “Fena” avrà quasi 35 anni ed è consapevole che il tempo passa. Per questo giocherebbe soltanto in doppio, specialità in cui vanta l’oro olimpico nel 2004 ad Atene, vinto in coppia con Nicolas Massu. “Lo farei soltanto per aiutare il mio Paese e dare ancora più risonanza ai nostri giochi. Saranno un evento di grande importanza e mi piacerebbe lasciare una traccia”. Gonzalez ha già espresso le sue preferenze: gli piacerebbe giocare in coppia con Christian Garin, miglior prospetto del tennis cileno che ha già esordito in Coppa Davis ed è già tra i migliori al mondo. “Sono convinto che io e Christian potremmo formare una buona coppia, in cui metteremmo in campo due generazioni”. Tutto dipenderà da Gonzalez, poiché i Giochi Odesur non creano alcun vincolo in termini di classifica. L’unico passaggio burocratico è l’avallo della propria federazione, che Gonzalez ha già in tasca. Sono lontani i tempi in cui rifiutava di giocare in Davis per contrasti con il presidente, “reo” di aver reso pubbliche le sue richieste economiche in cambio della disponibilità. Di fatto, la carriera di Fernando è terminata proprio in Davis, quando si è infortunato durante il match con Fabio Fognini. Chissà se avrà voglia di giocarsi quest’ultima carta. Nel frattempo si è concesso una mini esibizione con Neven Ilic sui campi dell’Hotel Hilton di Bridgetown. I due hanno palleggiato per circa 40 minuti ed era la prima volta che Gonzalez prendeva una racchetta in mano dopo l’esibizione con Nicolas Lapentti, giocata un paio di mesi fa. Se davvero volesse provarci per gli Odesur, farà bene a giocare un po’ più spesso. E contro avversari più competitivi. Il Cile, orfano di grandi giocatori, sogna già un addio con una medaglia al collo.