Fermo dall’Australian Open, Fabio Fognini torna a Barletta e batte Krajinovic al primo turno. Il fisico è ok, i colpi anche. Da rivedere le percentuali al servizio, ma per ora va bene così.
Fognini affronterà al secondo turno l'olandese Middelkoop
Di Riccardo Bisti – 3 aprile 2012
Dopo quasi 3 mesi di stop, il challenger di Barletta ha segnato il ritorno di Fabio Fognini. Era un giorno importante, non tanto il risultato quanto per capire se i problemi al piede sono definitivamente passati. E se il braccio è sempre quello di un tempo. Ci sono due buone notizie: le risposte sono affermative, e poi è pure giunta una vittoria. Il match contro Filip Krajinovic non era per nulla facile. Il giovane serbo, classe 1992, è sceso al numero 1104 ATP ma solo perché è reduce da quasi un anno di inattività. Lo scorso anno ha giocato solo a cavallo tra maggio e giugno prima di fermarsi di nuovo e tornare in campo solo un mese fa con qualche torneo future. Ma nel 2010 era balzato al numero 170 ATP e sembrava in linea con gli altri migliori giovani del circuito (Raonic, Dimitrov, Harrison e Tomic). L’età è ancora dalla sua parte, e c’è tutto il tempo per rimediare. Non potrebbe essere altrimenti per un giocatore “benedetto” da Nick Bollettieri, che di lui disse: “Mi ricorda Andre Agassi, solo che gioca meglio a rete”. Sarà stata una sparata pubblicitaria, ma qualcosa di vero deve esserci. Krajinovic era pure rodato dalle qualificazioni, quindi non era un match facile. Il primo set lo ha dimostrato. Poi Fognini si è ripreso e si è imposto con il punteggio di 2-6 6-2 6-4 in un’ora e cinquanta minuti di gioco.
Il campo centrale di Barletta era pieno. Normale, la curiosità di vedere all’opera Fabio era grande. A maggio compirà 25 anni ed è destinato a diventare il nostro numero 1 per il prossimo lustro. E poi ha un talento che non si discute. Dopo un inizio complicato, come è normale che sia, Fognini ha lentamente ritrovato il ritmo e si è aggiudicato rapidamente il secondo set (6-2 dopo essere stato avanti 5-0). Il terzo set è stato piuttosto movimentato: su 10 game c’è stato il festival dei break (addirittura 7). Fognini ha sempre condotto, e questo lo ha aiutato a infilare il break decisivo sul 5-4 dopo che aveva servito per il match sul 5-3. I colpi sono sempre gli stessi, ma andrà messo a punto il servizio. Il 35% di punti conquistati con la seconda palla (8 su 23) è troppo poco, e non si possono concedere 22 palle break (di cui 16 salvate) a un giocatore pur valido come Krajinovic. Ma va bene così: in fondo non c’era modo migliore per tornare in campo dopo l’ennesimo stop di una carriera falcidiata dagli infortuni. L’augurio è che Fognini possa mettersi alle spalle il tempo trascorso ai box e ritrovare la forma, torneo dopo torneo. La prossima settimana andrà a Casablanca, poi sarà impegnato al Masters 1000 di Monte Carlo. Ma adesso c’è da onorare l’impegno a Barletta: al secondo round se la vedrà con l’olandese Matwe Middelkoop (giustiziere di Micolani), e poi nei quarti avrebbe il vincitore di Arnaboldi-Jaziri. Insomma, avversari difficili ma non proibitivi. La risalita è appena cominciata.
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