Il torneo WTA di Barcellona si sposta a Norimberga, ma i vecchi proprietari lamentano il comportamento dei nuovi e ricorrono in tribunale. Il caso di Tokyo-Wuhan.
Sandra Reichel con Martinez Sanchez e Suarez Navarro
alla presentazione del WTA di Barcellona 2012
Di Riccardo Bisti – 12 febbraio 2013
La crisi economica si fa sentire anche in Spagna: dopo aver perso il WTA di Marbella, rinunceranno anche al torneo di Barcellona. L’evento appartiene alla società austriaca Matchmaker, che ha deciso di spostarlo a Norimberga e modificare la data: non più la seconda settimana di aprile, ma a giugno dopo il Roland Garros (dal 10 al 15, con finale al sabato). Altra notizia: il WTA di Fes cambierà sede, spostandosi a Marrakech su richiesta della federtennis marocchina (in questo modo, il WTA marocchino toccherà la quarta città in 10 anni dopo Casablanca, Rabat e Fes). La scomparsa del torneo WTA di Barcellona è l’ultimo episodio di una moria di tornei che sta mettendo in ginocchio i tornei spagnoli: sono già morti l’ITF di Monzon, quello di Pozoblanco, un circuito tornei alle Canarie (Las Palmas, Tenerife, La Palma, Fuerteventura e Telde), gli ITF di Vigo, La Coruna, Badalona e Tortosa oltre ad alcuni eventi di buona tradizione come Caceres, Valladolid, Granada e Mollerussa. Distrutta la base, al tennis femminile spagnolo restavano soltanto il Premier Mandatory di Madrid (che non rischia nulla, almeno fino a quando Ion Tiriac avrà voglia di stare in Spagna) e il WTA di Barcellona. Lo scorso anno, la data era stata acquistata dai fratelli Michael e Sandra Reichel, i quali avevano promesso che il torneo non si sarebbe spostato. Eppure le loro parole non avevano convinto nessuno.
Barcellona cambierà sede perché in Germania c’è più facilità a reperire gli sponsor, e poi il tennis tedesco femminile sta vivendo un buon momento con l’arrivo di giocatrici come Kerber, Goerges, Lisicki, Barthel e Petkovic. Anche per questo il tennis femminile spagnolo è in difficoltà, con le giocatrici che hanno rotto ogni rapporto con la federtennis locale. Non c’è dubbio che – senza tornei di livello – le giocatrici spagnole dovranno andare a farsi le ossa all’estero, con rischi economici ancora maggiori. Ma di questi è tempi e dura, magari qualcuno non ce la farà e dovrà rinunciare. Il passaggio a Norimberga (si giocherà presso il FC Nurnberg Tennis Club) dovrebbe arrivare in questi giorni. Ma a Barcellona c’è qualcuno che non sta a guardare, perché dietro la cessione della licenza c’è una storia non troppo chiara. Ve la raccontiamo. Barcellona era in crisi da tempo e stava trattando la cessione con diversi potenziali acquirenti. La trattativa era a buon punto con un gruppo turco, quando la WTA è intervenuta e ha consigliato di vendere alle sorelle Reichel, che avrebbero mantenuto il torneo in Spagna. Questa, almeno, è la versione di Josè Luis Rivera, l’uomo che aveva trasformato il torneo da piccolo ITF a tappa del circuito WTA. Sembrava la soluzione perfetta, ma già durante la prima conferenza stampa si annusava una strana sensazione. I sospetti sono diventati fatti quando i Reichel non avrebbero pagato i 300.000 euro per la licenza e non avrebbero rispettato la clausola che obbligava a tenere il torneo a Barcellona.
I vecchi proprietari hanno intentato una causa legale mesi fa, riavvatasi in questi giorni. Il processo è previsto per il prossimo 20 marzo. E’ impossibile che Barcellona possa riavere il suo torneo, ma Rivera ha chiesto la sospensione del torneo di Norimberga. I vecchi proprietari del torneo spagnolo non chiedono soldi, ma la restituzione della licenza e poter tornare a organizzare il torneo. Non è da escludere che venga fatta causa anche alla WTA, il cui atteggiamento passivo avrebbe favorito l’acquisto degli austriaci. Secondo i vecchi organizzatori di Barcellona, sarebbe successo qualcosa del genere anche con il torneo WTA di Tokyo, cancellato dal calendario 2014 per lasciare spazio a Wuhan (città natale di Na Li). Se dovesse essere tirata in ballo anche l’associazione giocatrici, la vicenda assumerebbe una dimensione internazionale. La seguiremo con attenzione, anche perché in Italia c’è il torneo WTA di Palermo che traballa paurosamente: lo stesso direttore del torneo ha detto che non tollererebbe un ulteriore passivo: in quel caso cederebbe la data alla FIT.
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