A dodici mesi dalla finale persa di misura con Murray, ecco la vendetta di Philipp Kohlschreiber. Batte Dominic Thiem in un match thriller, di nuovo deciso al tie-break del terzo, e si prende il titolo numero tre al BMW Open di Monaco di Baviera. Nessuno ne ha collezionati tanti come lui.

Battere Dominic Thiem è (sempre più) difficile. Farlo nella lotta lo è ancora di più, in finale è roba per pochissimi. Il futuro top-10 austriaco ne aveva vinte cinque di fila, le ultime due quest’anno, ma la sua striscia si ferma qui. Merito di un ottimo Philipp Kohlschreiber, sempre più Re di Monaco di Baviera. Aveva già giocato quattro finali, le prime due vinte, le ultime due perse, ma può sorridere insieme al segno “+” nel bilancio, dopo che nel 2015 Andy Murray lo beffò a un passo dal traguardo. Dodici mesi dopo il più bravo nel rush-finale è stato lui, contro uno specialista dei tie-break decisivi come Thiem, sconfitto 7-6 3-6 7-6 in una finale che ha trovato il suo padrone solo negli ultimi due punti, dopo due ore e mezza di lotta e capovolgimenti di fronte. Prima (a fatica) il padrone di casa, poi l’austriaco, quindi di nuovo il tedesco, che si prende il settimo titolo in carriera e diventa il primo nella storia del torneo bavarese a portarsi a casa per tre volte il trofeo, che quest’anno offre pure una splendida BMW gialla coi complimenti del title sponsor. Kohlschreiber l’ha meritata per come ha gestito meglio le fasi finali, prendendosi qualche rischio in più col rovescio e soprattutto approfittando di qualche distrazione di troppo di Thiem, bravo a metterci dal primo all’ultimo punto un’intensità che ha pochi eguali nel Tour, ma bocciato per la gestione di alcuni frangenti che a lungo andare gli sono costati la sconfitta. Per il 22enne di Vienna è un piccolo passo indietro rispetto alla prima parte di stagione, con due mezze bocciature per le sconfitte con valanghe di palle-break sciupate contro Djokovic e Nadal in mezzo a un sacco di promozioni, due titoli e tante vittorie di spessore. Sembrava tutto pronto per prendersene un’altra, ma stavolta troppi alti e bassi gli sono risultati fatali.

THIEM SCHERZA COL FUOCO, “KOHLI” LO PUNISCE
Che poteva diventare un match lungo e divertente lo si è capito già nel primo set, mentre Kohlschreiber si lasciava recuperare un break dopo l’altro (tre volte in vantaggio, tre volte ripreso) e fra 5-4, 6-5 e 6-6 impiegava complessivamente otto set-point per chiudere 9-7 un tie-break rocambolesco, colmo di pasticci da una parte e dall’altra. Ma quando Thiem ha alzato il livello sul 3-3 del secondo set, si è preso il break decisivo e ha pareggiato i conti, il tedesco sembrava destinato a fare la stessa fine del suo connazionale Zverev in semifinale: in corsa fino quando il rivale ha deciso di lasciargli spazio. Invece, nel terzo è bastato un brutto game di Thiem per dare a Kohlschreiber il 5-2 e pure la convinzione di potercela fare sul serio, che però è svanita poco più avanti, prima col break a zero subito al servizio per il match sul 5-3, poi con i due match-point cancellati da Thiem sul 4-5 15-40, con quattro gran prime a prendersi il 5-5 e rimettere tutto in discussione fino all’epilogo tie-break, il più corretto in assoluto. Ed è stato corretto anche il verdetto, che ha premiato il primo a mettere il naso avanti e il più attento quando la palla ha iniziato a scottare. Ha commesso degli errori pure lui, come la palla al corpo a campo vuoto che ha offerto a Thiem il passante del 3-4, oppure la brutta smorzata nel punto successivo. Ma sul 4-4 è stato perfetto. Prima un ottimo punto al servizio, poi una bordata in risposta nei piedi di Thiem, quindi il preciso passantino di dritto sull’ennesima palla corta dell’austriaco. “Domi” sembrava non saper più perdere una finale, ma stavolta ha scherzato troppo col fuoco. L’appuntamento con la BMW è rimandato.

ATP 250 MONACO DI BAVIERA – Finale
Philipp Kohlschreiber (GER) b. Dominic Thiem (AUT) 7-6 3-6 7-6