ADESSO CONTA LA SALUTE
Da quest'anno Chung si fa aiutare da un coach occidentale: chiusa la collaborazione con Kevin Anderson, il sudafricano Neville Godwin ha trovato un nuovo e affascinante incarico con Chung. “Nei momenti importanti è in grado di non pensare al punteggio, ed è in grado di giocarli molto bene. È un'abilità, credo che sia questa la ragione per cui le statistiche sono chiare”. La crescita di Chung si è bloccata per infortunio alla caviglia destra che ha avuto bisogno di più tempo del previsto per assorbirsi. Al momento dello stop, aveva raggiunto almeno i quarti in sette degli otto tornei giocati, e si trovava in sesta posizione nell'ATP Race. Era in piena lotta per il Masters. Adesso è sceso in 17esima posizione l'ottavo posto di Kevin Anderson è piuttosto distante: 1.440 punti. “Mi sarebbe piaciuto che giocasse sulla terra e sull'erba, perché era in piena corsa per Londra – ha detto Godwin – in effetti, adesso, sembra un traguardo piuttosto distante. Per il resto dell'anno deve restare in salute, poi continueremo a costruire le cose su cui abbiamo iniziato a lavorare nei giorni scorsi”. Il cemento all'aperto è la superficie ideale per ridargli buone sensazioni, visto che è quella in cui vanta la miglior percentuale di vittorie. “Nei momenti importanti cerco di muovere le gambe e fare del mio meglio – dice il coreano, commentando la statistica che lo vede al comando nei momenti importanti – respiro e sto calmo. Cerco di pensare a cose positive”. Curiosamente, ad Atlanta c'è anche l'indiano Divij Sharan, uno dei giocatori (l'altro era Yuki Bhambri) che videro sfumare la semifinale di quattro anni fa ai Giochi Asiatici. In questi giorni fa coppia con il neozelandese Artem Sitak e non corre il rischio di affrontare Chung, ma quella partita non gli è andata giù. “Fu davvero dura, era una partita che dovevamo vincere”. E invece iniziò la carriera della stellina coreana.
Riecco Chung, il Re dell'”Under Pressure”
Archiviato l'infortunio alla caviglia, Hyeon Chung è tornato a giocare. “Sarà dura puntare al Masters, il primo obiettivo sarà continuare a migliorare” dice coach Godwin. Il coreano è il più bravo nella gestione dei punti importanti: abilità scoperta quattro anni fa, buona per schivare il servizio militare…Lo stop di due mesi e mezzo gli ha fatto saltare il cuore della stagione. Hyeon Chung non ha giocato Roland Garros e Wimbledon, ma l'infortunio gli ha fatto radunare le forze per la stagione sul cemento americano. Si presenta da numero 23 ATP, ottima base per scrivere altre storie in una stagione che lo ha visto cogliere una splendida semifinale all'Australian Open. La stagione di Hyeon è ripartita da Atlanta, primo torneo della Us Open Series, contro Taylor Fritz. Comunque vada in Georgia, il coreano resta uno dei sicuri protagonisti del tour. E pensare che avrebbe potuto andare diversamente: Nel 2014, Hyeon ha partecipato agli Asian Games, manifestazione molto sentita. “Soprattutto per i coreani, perché i risultati sono correlati al servizio militare”. Se lui e Yong-kyu Lim non avessero annullato quattro matchpoint nella semifinale del doppio, sarebbero stato soggetti al servizio militare obbligatorio. Quasi due anni di naja che avrebbero rallentato la crescita del ragazzo che lo scorso novembre vinceva, con autorità, la prima edizione delle Next Gen Finals. In quella partita, giocata a Incheon, il duo coreano perse il primo set, poi si trovò in svantaggio 6-4 nel tie-break del secondo set e 9-7 nel super tie-break. Vinsero la partita, la finale… e il servizio militare di Chung si sarebbe limitato a quattro settimane. L'esperienza agli Asian Games lo ha abituato alla gestione dei punti importanti. E gli ha fatto bene: nelle ultime 52 settimane, il coreano è quello che gioca meglio di tutti i punti di pressione. Secondo le statistiche ATP, Chung possiede il miglior parametro nella combinazione tra palle break trasformate, salvate, tie-break e vittorie al terzo set. Il suo “rating” è di 247,6 punti e lo mette davanti ai mostri sacri del tour: alle sue spalle ci sono Kei Nishikori, Juan Martin Del Potro, Milos Raonic e Roger Federer.