La sconfitta per mano di Diana Shnaider vale alla tennista cinese un record non propriamente tra i più felici, che resisteva ormai da oltre 24 anni
E’ proprio una storiella da ferragosto, da leggere sotto l’ombrellone, curiosa ma – purtroppo per la protagonista – autentica. E’ successo che la cinese Zhang Shuai abbia perso ieri al primo turno del torneo di Cincinnati dalla rampante russa, classe 2004, Diana Shnaider, che conosciamo anche per avere provato a rovinare, in coppia con Mirra Andreeva, i sogni d’oro delle nostre Errani e Paolini nella finale olimpica di qualche giorno fa. Un risultato non sorprendente, vista la differenza di classifica (689 contro 20) che però contiene in sé un altro dato, piuttosto clamoroso: per la trentacinquenne ragazza di Tianjin si tratta della 22ª sconfitta consecutiva, nuovo record del tennis Open, una in più di quanto ottenuto, si fa per dire, tra il 1999 e il 2000, da Vince Spadea, americano di lontane origini italiane, ex numero 18 del mondo, uno capace di affibbiare un 6-0 a Federer (che aveva però 17 anni) nel primo turno di Monte Carlo del 1999, e forse per questo nella sua autobiografia scrisse che Roger non avrebbe vinto in carriera più di dieci Slam…
Ma torniamo alla povera Zhang Shuai, la cui ultima vittoria in torneo, da numero 22 del mondo, risale al 31 gennaio del 2023, contro la statunitense Brengle a Lione. Da quel 6-3 6-2 sono passati quasi diciannove mesi senza sorrisi in singolare, con in mezzo il fattaccio di Budapest di un anno fa, passato alla storia per la disputa su una chiamata sbagliata, con la sua avversaria, l’ungherese Toth, che platealmente cancella il segno della pallina e la Zhang che, in preda ad un attacco di panico, scoppia in lacrime e si ritira. Poco dopo, ad agosto, la decisione di di prendersi una pausa dall’attività agonistica. «Ho 34 anni – disse – gioco a tennis da 29 e ho fatto del mio meglio. Ma ognuno ha un limite, mi sento stanca mentalmente e mi manca la Cina, mi manca il cibo cinese». Si era parlato anche di una malattia non specificata che le aveva fatto perdere molto peso, e problemi familiari di cui però lei non ha mai parlato esplicitamente.
Tornata in campo a Dubai nello scorso febbraio, non è riuscita ad interrompere la striscia negativa: sei tornei giocati grazie al ranking protetto, e due soli set vinti. Ecco, francamente non capiamo perché la nostra protagonista, che in carriera ha vinto tre tornei ed ha accumulato più di dieci milioni di soli premi, insista a giocare il singolare, visto anche che in doppio – due tornei Slam vinti in bacheca e il numero 2 del ranking come record – il suo rendimento continua ad essere più che soddisfacente, nel 2024 è stata finalista a Birmingham e semifinalista a Palermo. Però chissà, Zhang Shuai aveva perso quattordici partite di fila in uno Slam prima di ottenere la prima vittoria, agli Open d’Australia del 2016, quando giunse addirittura fino ai quarti di finale, e forse non vuole chiudere una più che onesta carriera con questa striscia negativa nel suo curriculum. Aspettiamo allora di vederla tornare a vincere e a sorridere.