Pioggia di ritiri in serie a Parigi: Nadal decide di rinunciare al torneo per un problema agli addominali, e consegna il numero uno del mondo a Novak Djokovic, di nuovo al comando del ranking da lunedì 5 novembre. I forfait aiutano anche Federer e Fognini: Raonic e Fucsovics si ritirano, quindi Roger e Fabio partiranno dagli ottavi. Uno contro l’altro.Non si offendano gli organizzatori, ma quello di Parigi-Bercy resta un Masters 1000 stregato. Guy Forget e soci stavano ancora festeggiando il ritorno di Roger Federer, di nuovo all’AccorHotels Arena dopo due anni di assenza, che in un quarto d’ora si sono visti costretti a incassare tre forfait uno dopo l’altro. E se due, quelli di Raonic e Fucsovics non sono così rilevanti per il torneo (anche se il ritiro del canadese ha negato al pubblico un match di Federer), pesa eccome quello di Rafael Nadal, numero uno del tabellone. La buona notizia è che il ginocchio, che lo tiene fermo dalla semifinale dello Us Open contro Juan Martin Del Potro, non c’entra: Nadal soffre di un dolore agli addominali, e per evitare di aggravare la situazione ha preferito rinunciare al torneo, aggiungendo un’altra riga alla lunghissima lista di ritiri che accompagna da sempre la sua carriera. “È stato bello stare a Parigi ad allenarmi per numerosi giorni – ha detto il maiorchino in conferenza stampa –, e in termini di tennis mi sono sentito bene, meglio rispetto a una settimana fa. Ma negli ultimi giorni ho iniziato a sentire un dolore agli addominali, specialmente quando servo. Per questo, i dottori mi hanno sconsigliato di giocare”. Il ritiro, che ha aperto le porte del main draw al lucky loser Malek Jaziri (impegnato contro Verdasco), è giunto come un fulmine a ciel sereno, ed è facile immaginare che si tratti di una scelta in via precauzionale in vista delle ATP Finals. Nadal ha spiegato di non sapere ancora se giocherà a Londra o meno, ma sicuramente il suo finale di 2017 gli è stato da lezione. Giocò a Bercy per mettere ai riparo il n.1 di fine anno, ma diede forfait prima dei quarti e arrivò a Londra tutto incerottato, tanto da ritirarsi dopo un match, perso contro Goffin e contro enormi dolori al ginocchio.FOGNINI-FEDERER AGLI OTTAVI DI FINALE
Il forfait di Nadal ha tolto all’ultimo Masters 1000 della stagione il suo più grande motivo d’interesse: il duello a distanza fra “Rafa” e Novak Djokovic per la vetta della classifica ATP. La settimana iniziava con i due separati da appena 215 punti ATP, ma con Nadal obbligato a difenderne 180 dei quarti di finale di dodici mesi fa. Tradotto: a Djokovic bastava poco per superarlo, ma ora il testa a testa è già chiuso, e da lunedì il serbo tornerà numero uno del mondo, a poco più di due anni dall’ultima volta. Un risultato impensabile solo prima di Wimbledon, quattro mesi fa (!), quando il campione di Belgrado aveva tanti dubbi e ben poche certezze. Ma il successo sui prati dei Championships, o – come dice lui – una vacanza rigenerante con la moglie Jelena lontano da tutto e da tutti, l’hanno rilanciato permettendogli di raccogliere una vagonata di punti. Da Wimbledon (compreso) ne ha raccolti 6.090 in cinque tornei, Nadal e Federer hanno accusato qualche difficoltà e tanto gli è bastato per tornare in vetta, dove merita di stare, almeno a detta della seconda parte di stagione. Raggiunto l’obiettivo dichiarato a New York, ora “Nole” può approcciare gli ultimi due tornei dell’anno con ancora maggiore serenità, fattore che potrebbe renderlo ancora più pericoloso. Come accennato, oltre a Nadal il torneo ha perso anche Raonic e Fucsovics, rispettivamente avversari di Federer e di Fognini. Visto che il canadese e l’ungherese avevano già disputato una partita, i due non sono stati sostituiti da un lucky loser, permettendo a Fabio e Roger di passare direttamente agli ottavi, dove saranno uno contro l’altro. Buon per l’azzurro che, anche se senza giocare un 15, arriva per la prima volta al terzo turno in uno dei soli due ‘1000’ che gli mancavano (l’altro è Madrid), ed è ormai praticamente certo di migliorare il proprio best ranking, salendo al n.12 e agguantando il primato di Paolo Bertolucci.
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