Analisi tecnica e tattica sul campione serbo nella sfida che l’ha visto battere nettamente Nadal nella prima semifinale delle Atp Finals … da Londra, GIANLUCA CARBONE

da Londra, Gianluca Carbone* – foto Getty Images

 

Ieri, nella semifinale dell'ATP World Finals qui a Londra Nadal Djokovic sono partiti apparentemente alla pari ma Djokovic ha infiammato l'O2 Arena già dai primi punti con frequenti winner. Ha fatto dell'elasticità muscolare e mobilità articolare il suo maggiore punto di forza.

 

Come l'ha usata e come l'ha preservata nel match contro Nadal.

 

I recuperi. Riesce a spingere anche sul tallone o sulla zona interna del piede fattore non sfruttabile da un normale anche ottimo atleta. A pochi metri dal campo si ha l'impressione che debba slogarsi una caviglia per come ruota i piedi in appoggio in qualsiasi direzione.

 

Preserva lo stato di fluiditá prima di servire con tanti palleggi con la mano sinistra, pause lunghe tra la prima e la seconda di servizio. Persino in risposta pare distrarsi tra una prima sbagliata dell'avversario e il secondo servizio, poiché cerca di non irrigidirsi.

 

I primi passi spesso sono incredibilmente brevi per mettere a fuoco la decisione "dei piedi" sulla stance da assumere. Tiene sotto controllo il peso del corpo per decidere anche se in frazioni di secondo come usarlo. Parte a passi ampi solo se intuisce che è davvero distante dalla palla.

 

È sempre più pronto degli altri nelle partenze.

 

Federer o Wawrinka dovranno confonderlo domani nella capacità di previsione di ogni traiettoria variando spesso strategia altrimenti metterà come oggi la funzione " pilota automatico"

 

Nell'intervista gli ho detto che per tutta la partita contro Nadal ho provato a capire cosa abbia di così superiore agli altri e che mi ha colpito la sua capacità di gestire il recupero tra un colpo e l'altro e tra un punto e quello dopo. Gli ho chiesto che ne pensa e mi ha detto che dopo tanti anni ha imparato a dosare difesa e attacco e quest ultimo serve soprattutto con i più forti.

 

 

Inoltre la prima di servizio è il surplus che ha rispetto ad altri perché gli dà punti facili. Comunque ogni giocatore è diverso e non è semplice dire cosa lo contraddistingue.

 

 

* Gianluca Carbone. Laureato in Scienze Motorie, ex giocatore di seconda categoria. Maestro Nazionale e Preparatore fisico Fit, Professional Ptr. Ex coach di Elena Bovina. Scrive per Il Tennis Italiano