di Andrea Nizzero – foto Getty Images
Non è cosa semplice dare un senso a un match che non si sa se convenga vincere o perdere e che, come non bastasse, inizia pochi minuti dopo l’emozionante saluto al tennis di Elena Dementieva.
Era questo il difficile compito di Vera Zvonareva e Kim Clijsters, entrambe già qualificate per le semifinali dei WTA Championships. Non si può dire che ci siano riuscite: dopo 85 minuti di tennis poco esaltante, ha vinto la russa 6-4 7-5.
Le contraddizioni e le anomalie del sistema a round robin facevano sì che il premio per la vincente fosse Caroline Wozniacki, numero 1 del mondo e probabilmente l’avversaria più scomoda in circolazione. Non esattamente un incentivo a giocare al massimo delle proprie possibilità, a qualificazione già ottenuta.
A complicare ulteriormente la situazione, Vera e Kim scendono in campo con gli occhi ancora lucidi, dopo che l’annuncio dell’incantevole Elena ha commosso e sorpreso il tennis intero.
L’incontro non si distingue per il livello di agonismo. Il servizio conta poco, e lo si capisce fin dalle battute iniziali, con quattro break consecutivi nei primi cinque game. Fino al 4-3 è sempre Kim a condurre, ma l’ottavo interminabile gioco vede Vera tenere per la prima volta il servizio. E’ probabilmente la svolta dell’incontro: nel game seguente, la Clijsters si disunisce e con un game orribile manda l’avversaria a servire per il primo set. La Zvonareva, anche grazie alla collaborazione della belga, ha poche difficoltà a chiudere.
Nel secondo parziale, Kim prova a scuotersi e tenta di allungare. Arriva fino al 4-2, ma anche a questo punto è evidente che la prima a non credere in una vittoria in rimonta è lei stessa. Quando la Zvonareva impatta sul 4 pari, Kim ha già smesso di rincorrere la palla. Anche grazie al punto più divertente dell’incontro, chiuso da un passante stretto in controbalzo, la Clijsters riesce comunque a tenere la battuta e portarsi sul 5-4. La belga, e con lei la partita, ha però poco altro da offrire, e Vera chiude tre game dopo il suo immacolato cammino nel round robin. Tre vittorie su tre, senza smarrire nemmeno un set.
Come detto, la ricompensa non è delle più gratificanti: ad attenderla in semifinale, ci sarà la bella “Caro”. Per Kim, invece, la meno fastidiosa ma ugualmente temibile Samantha Stosur.
Si può dire che oggi abbiano prevalso le maggiori motivazioni della Zvonareva, decisa a non ripetere l’esecuzione subita New York e che grazie ai 690 punti già messi in cassaforte in questi Championships, può realisticamente pensare ad inseguire una prima posizione mondiale che in fin dei conti non sarebbe così clamorosa per la finalista di Wimbledon e US Open. Domani avrà quindi l’opportunità di dare una prima spallata alla leadership della Wozniacki.
A concludere la fase a gironi sono state Victoria Azarenka e Jelena Jankovic. La serba, in precarie condizioni fisiche, ha tenuto testa alla bielorussa solo nelle prime fasi dell’incontro. Vika riesce così a concludere con una vittoria (6-4 6-1) una stagione agrodolce, che doveva essere quella della consacrazione e che invece la vede fare un piccolo passo indietro rispetto allo scorso anno.
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