SERIE A1 – Al quarto tentativo, il TC Prato si aggiudica lo scudetto. Il punto decisivo arriva da Kucova-Camerin. La città toscana trova un motivo per sorridere dopo la tragedia di pochi giorni fa. 
Le ragazze del Tennis Club Prato, finalmente scudettate
(Foto Costantini – FIT / Anche la foto in home page è di Costantini)

Dall’inviato a Rovereto, Riccardo Bisti – 8 dicembre 2013

 
Forse la città di Prato non si è fermata per assistere a questa finale, ma è bello pensare che un filo sottile leghi questo successo alla voglia di rimettersi in piedi dopo la strage di qualche giorno fa, quando l'incendio in una fabbrica tessile ha ucciso diversi cittadini cinesi. Stavolta Prato sale alla ribalta per meriti sportivi, grazie alla ribalta del tennis femminile. Un titolo voluto, desiderato e sempre sfuggito. Il Palazzetto dello Sport di Rovereto sembrava stregato, con zero vittorie e nove sconfitte nelle tre precedenti finali. Il grande merito del club è di averci sempre creduto, senza mai mollare quando stanchezza e frustrazione avrebbero potuto prendere il sopravvento. Invece hanno raddoppiato, costruendo una squadra maschile da Serie A1 (sono stati promossi, li ritroveremo l’anno prossimo) senza rinunciare al team femminile. Hanno scelto di puntare su una straniera, quella Zuzana Kucova che ha fatto la differenza in questa finale insieme a Maria Elena Camerin. Ma il merito è di un gruppo compatto e motivato. Buona parte del merito è di Carla Mel, capitana che è riuscita a motivare le giocatrici e a realizzare il sogno di vincere lo scudetto sia da giocatrice che da capitano, peraltro con lo stesso club. Durante la premiazione, ha preso la parola e si è fatta i complimenti da sola: “In effetti non è facile tenere insieme un gruppo di campionesse, eppure abbiamo creato un gruppo straordinario. Il nostro rapporto non si limita ai due mesi dell’anno, ma restiamo sempre in contatto”. Tutto quello che ha girato male negli anni scorsi, in questa finale è radicalmente cambiato. I sentori c’erano già stati nel play-off contro il Nomentano, vero e proprio crocevia del campionato. Lo scudetto è nato lì, nella risposta vincente di Maria Elena Camerin sul matchpoint per Knapp-Shamayko. Lì il destino è girato, e ha trovato il suo compimento nell’infortunio alla gamba sinistra di Alberta Brianti, sconfitta in singolare e impossibilitata a giocare il doppio. E’ andato tutto per il verso giusto e Prato ride, gode e festeggia.
 
Che una rimonta di Genova sarebbe stata pressochè impossibile si è capito quando Alberta Brianti non si alzava a festeggiare sui colpi vincenti di Reka Luca Jani durante il singolare contro Corinna Dentoni. Quando la graziosa ungherese ha firmato il 6-2 3-6 6-4 che ha riacceso le speranze di Genova, c’è stato un breve conciliabolo per decidere se mandare in campo la Brianti nel doppio. Ma proprio non ce la faceva. E allora ha giocato Alice Balducci in una coppia improvvisata con la Jani. Non c'era affiatamento, poi la Balducci ha giocato piuttosto male, sbagliando un mucchio di volèe e denotando una certa difficoltà nell’adattarsi a schemi e movimenti del doppio. In verità, i primi quattro game sono arrivati al punto decisivo. Ma non è un caso che in tre occasioni se lo siano aggiudicate Camerin-Kucova, che già si erano imposte a Genova (allora contro Brianti-Jani). Non sono una coppia eccezionale, ma hanno evitato gli errori grossolani che sono costati al TC Genova un primo set da dimenticare. C’è stata più battaglia nel secondo, quando le genovesi hanno avuto una palla break per salire 3-1, ma i troppi errori hanno fatto la differenza. Dal 3-3, è stato un lento scivolare verso la sconfitta. E poco importa che l’ultima palla (un rovescio della Balducci) sia stato chiamato out quando forse era buono. E’ scattata la festa di Prato, con l’abbraccio tra le giocatrici e la corsa sotto la curva dei sostenitori toscani, dove si trovavano anche le riserve Claudia Romoli, Alexia Virgili e Lucrezia Stefanini. Non c’era la Simonelli, ragazzina del 1998 che è già classificata 2.5 e rappresenta il futuro del club toscano. Questo scudetto segna la fine di un ciclo, una Serie A1 che nel 2014 diventerà un laboratorio per il tennis giovanile a causa delle regole sui vivai.
 
La finale tra Prato e Genova ha offerto emozioni forti e sottili allo stesso tempo. I due singolari chiusi al terzo set hanno regalato quel brivido che poche partite all’anno possono offrire. Quella sensazione che ogni punto sia pesante, importante e decisivo. La Camerin ha mostrato una solidità mentale invidiabile, mentre la Jani si è confermata giocatrice interessante, con un potenziale da top-100. Più su, non sappiamo. E’ bassina e le manca un po’ di potenza, dote ormai indispensabile nel tennis di oggi. E’ stato bello vedere il legame quasi viscerale tra le giocatrici del TC Genova e il loro pubblico. Prima di scendere in campo per il doppio, una specie di esecuzione, Jani e Balducci hanno simulato un cuore con le mani, indirizzandolo verso i loro tifosi. Per vincere lo scudetto, probabilmente, hanno bisogno di qualcosa in più. Non sta a noi dire cosa, ma siamo certi che al ritorno sotto la Lanterna ne discuteranno. Perché vedere lo scudetto così vicino e non poterlo toccare è una sensazione strana e un po’ frustrante. Per informazioni, chiedere a Prato. Ma la pazienza paga. Sempre.
 
SERIE A1 DONNE – FINALE
TENNIS CLUB PRATO – TENNIS CLUB GENOVA 3-1

Zuzana Kucova (TC Prato) b. Alice Balducci (TC Genova) 6-0 6-4
Maria Elena Camerin (TC Prato) b. Alberta Brianti (TC Genova) 3-6 7-6(4) 6-4
Reka Luca Jani (TC Genova) b. Dcorinna Dentoni (TC Prato) 6-2 3-6 6-4
Camerin-Kucova (TC Prato) b. Jani-Balducci (TC Genova) 6-2 6-3
 
TENNIS CLUB PRATO CAMPIONE D’ITALIA