Tra appuntamenti via Twitter, polemiche con le colleghe e servizi fotografici, la canadese ha vissuto un 2017 disastroso. Le ambizioni non mancano, ma dalle sue parole traspare un certo appagamento. “Ho una vita fantastica e sono tra le top-100 nel miglior sport femminile al mondo”. Non esattamente lo spirito giusto per risalire…

Per trovare il suo nome nel ranking WTA, bisogna scendere fino al numero 78. Da qualche tempo, ci sono due ragioni per parlare di Eugenie Bouchard: la sua crisi tecnica, o magari qualche faccenda extra-tennistica. Siamo ormai a fine stagione, ma la bella canadese continua a non offrire altri spunti. Il torneo WTA di Hong Kong è stato l'ennesimo fallimento di una stagione che ha vissuto il suo apice a Madrid, quando ha battuto Maria Sharapova nel miglior match dell'anno. Per tirare fuori una prestazione del genere, tuttavia, ha avuto bisogno di una motivazione fortissima: l'antipatia nei confronti di una giocatrice che, a suo dire, ha barato e dunque dovrebbe essere squalificata a vita. Il suo bilancio stagionale parla di 11 vittorie e 19 sconfitte. Tra l'altro, cinque vittorie sono arrivate nel mese di gennaio, tra Sydney e Australian Open. Significa che in nove mesi ha vinto appena sei partite. Un pianto, per chi ha giocato una finale a Wimbledon ed è stata numero 5 al mondo. La Bouchard, tuttavia, sembra avere un problema: le manca la voglia di impegnarsi, con tutte le sue forze, per tornare lassù. Un'intervista rilasciata ai media di Hong Kong, alla vigilia dell'ennesima batosta (6-1 6-1 contro la Wozniacki), sembra parlare chiaro. “Genie” è troppo distratta dalla vita extra-tennis, a partire dallo sconfinato mondo dei social network. Per non parlare dei servizi fotografici che si concede spesso e volentieri, per la gioia dei guardoni.

RICHIESTE DI APPUNTAMENTI
Non a caso, è finita nella Swimsuit Edition di Sports Illustrated. In febbraio aveva fatto parlare di sé per l'appuntamento al buio con John Goehrke. La storia è nota: durante il Super Bowl tra gli Atlanta Falcons e i New England Patriots, sul 21-0 per i primi, la Bouchard era: “letteralmente sdraiata sul mio divano, non pensavo a niente e mi sono lanciata in questa cosa enorme”. “Sapevo che Atlanta avrebbe vinto” ha scritto su Twitter. Goehrke ha replicato: “Se i Patrios vincono, mi concedi un appuntamento?”. È andata davvero così: la Bouchard, con apprezzabile sportività, ha concesso un appuntamento (controllatissimo!) al suo virtual-fan. “È stato fantastico, un'esperienza simpatica e positiva. Credo che sia stata anche una bella storia per la gente”. A quanto pare, Goehrke non l'ha ancora mollata. “Non ci crederete, ma mi ha scritto stamattina – ha detto la Bouchard – negli ultimi due giorni ci siamo scritti, ogni tanto restiamo in contatto”. A parte il fortunato fan, la faccenda dell'appuntamento su Twitter le ha creato più di un problema. A distanza di mesi, la eco non si è spenta. “Ricevo continuamente richieste, praticamente a ogni evento sportivo. 'Se loro vincono, mi dai un appuntamento? Se perdono con questo punteggio, mi dai un appuntamento?' Credo che continuerà ancora a lungo, ma nel complesso è stata una buona esperienza”. Doveva aspettarselo, visto che ormai è una star di Twitter, con ben un milione e mezzo di followers (ne ha altrettanti su Facebook e su Instagram). E l'utilizzo che ne fa, in effetti, invoglia anche i più timidi a tentare un approccio. Sul campo, tuttavia, le cose vanno male.

MENTALITÀ DISCUTIBILE
Nel 2014, una Genie al top della popolarità diede forfait in extremis a Hong Kong, scatenando la rabbiosa reazione del presidente della federtennis locale, Herbert Chow Siu-lung. Ci andò talmente pesante da ricevere una multa di 10.000 dollari. “Non ci voglio pensare, è acqua passata. Ho sempre voluto giocare qui, e il fatto di poterlo fare quest'anno è esaltante. I fatti del 2014 non hanno influito nella mia scelta di venire qui”. Il problema è che ha raccolto la miseria di due game. Ha provato a rifarsi in doppio: in coppia con Shelby Rogers ha vinto una partita, ma poi sono uscite rapidamente contro le sorelle di Taipei, Hao-Ching e Yung-Jan Chan. E pensare che – parole sue – si era allenata duramente in Florida (“dove le condizioni ambientali sono simili”), ma non è servito a nulla. Se il 2016 aveva dato segnali confortanti, adesso l'orizzonte tecnico della Bouchard sembra un deserto senza oasi. Neanche qualche seduta di allenamento a Las Vegas con Andre Agassi è servita a dare una scossa (era lì per lavorare con Gil Reyes, guru della preparazione atletica). Tuttavia, non perde l'ottimismo. A suo dire, un nuovo approccio potrebbe permetterle di tornare tra le prime dieci. “Continuo a lavorare sodo e voglio provare ad avere un approccio mentale un po' diverso, più rilassato, senza mettermi troppa pressione. Non mi voglio concentrare sul risultato, e nemmeno su quello che dice la gente”. Il problema, più che mentale, ci sembra strutturale. Pur essendo apprezzabile, una sua frase è molto pericolosa. “La mia vita è ancora fantastica, quindi non posso dire che quello che sto attraversando sia duro”. In assoluto, ha ragione. Tuttavia, la frase denota una mancanza di “fame”, di ambizione, di desiderio di migliorare. Pressione o non pressione, tutto nasce da lì. A 23 anni, sembra già appagata. “Al mondo ci sono persone che stanno molto peggio di me. Ok, sono passata da n.5 a numero 50, poi da 50 a 80. Tuttavia sono sempre tra le top-100 nel miglior sport femminile del mondo”. Se ragioni così, cara Genie, sarà difficile tornare ai fasti di un tempo. Per dare un sapore meno amaro al suo 2017, giocherà il torneo WTA di Lussemburgo, dove peraltro non ha mai vinto una partita in due partecipazioni. Basterà a rilanciarla?