Un’infiammazione al polso, comparsa il 6 maggio a Madrid, è peggiorata al punto da convincere lo spagnolo a rinunciare al Roland Garros. “Sono arrivato al limite, non potevo sottopormi ad altre cinque infiltrazioni”. Il polso dovrà stare bloccato per due settimane, poi spera di riprendere in tempo per Wimbledon. “E’ una delle conferenze stampa più dure della mia vita”.

Il match tra Kyrgios e Gasquet non stava accendendo chissà quali vibrazioni. Il pubblico era focalizzato soprattutto sulla battaglia tra Kei Nishikori e Fernando Verdasco sul Campo 1, quando il Roland Garros è stato travolto da un terremoto. Bye Bye Nadal, Adiòs Rafa. Il campione spagnolo, dopo due ottime prestazioni nei primi due turni, non si presenterà al terzo turno contro Marcel Granollers (sempre più “gatto nero” del circuito: lucky loser a Monte Carlo, lucky loser a Roma e adesso negli ottavi a Parigi giocando solo una partita e mezzo, giacché al secondo turno aveva usufruito del ritiro di Mahut). Rafa si è presentato in conferenza stampa con il volto scuro, reso ancora più evidente dal cappellino bianco e da un grosso tutore al polso sinistro. Proprio lui, che ha vinto 9 delle ultime 11 edizioni del Roland Garros. Negli ultimi mesi, Nadal aveva avuto qualche problema al polso, ma ha spiegato che l’infortunio non ha niente a che vedere con quelli del passato. Questo problema (infiammazione all’inserzione della guaina del tendine del polso sinistro) emerso durante il torneo di Madrid, durante il match contro Joao Sousa. Il giorno dopo è sceso in campo contro Andy Murray dopo un trattamento di mesoterapia. Dopo la sconfitta contro lo scozzese, e prima di recarsi a Roma, è andato a Barcellona per sottoporsi ai primi esami. “Mi hanno detto che non era niente di grave, allora ho giocato Roma sotto effetto di antinfiammatori e ho giocato piuttosto bene”. Ma poi il problema si è aggravato, giorno dopo giorno, fino a diventare insopportabile durante la sua permanenza a Parigi. E il futuro? Da oggi, il polso di Rafa dovrà restare immobilizzato per un paio di settimane, dopodiché inizierà il processo di recupero. Lui spera di tornare per Wimbledon e ha detto che il problema non è troppo grave, è curabile e potrebbe risolversi anche in un mese. “Poi magari potrò stare fermo tre mesi, chissà. Di sicuro non riprenderò fino a quando non sarò al 100%. Per fortuna non è come il mio problema al ginocchio, dove non esisteva una soluzione. Qui il trattamento esiste”.

COTORRO DICE NO AD ALTRE INFILTRAZIONI
In effetti, il problema aveva avuto una piccola uscita pubblica durante gli Internazionali d’Italia Qualcuno aveva notato il polso fasciato durante un allenamento e gliel’ha chiesto nella conferenza stampa di martedì 10 maggio. “Ho avuto qualcosa a Madrid – rispose – Ho sentito qualcosa a Madrid. Ma è tutto qui, spero. Spero che non sia niente di importante”. Non immaginava, lo spagnolo, che un piccolo fastidio lo avrebbe costretto ad abbandonare il torneo più importante della sua stagione. Quando la conferenza è passata allo spagnolo, Rafa ha poi aggiunto: “Abbiamo raggiunto il limite. Angel Ruiz Cotorro mi ha aiutato ad arrivare al limite, ma stavolta mi ha detto di no. Non potevo tirare il dritto. Mi ha detto che non poteva farmi iniezioni per altre cinque partite. Era impossibile”. Finisce così, in modo triste, il Roland Garros 2016 di Nadal. Il torneo si apre a qualsiasi soluzione, come ha detto Guy Forget nella conferenza tenutasi subito dopo. Risolto (per ora…) il problema delle condizioni meteo, deve fronteggiare un altro bubbone dopo il forfait di Federer. “Ma il mio pensiero va a Nadal. Siamo tutti dispiaciuti per lui e gli auguro di rimettersi in sesto per Wimbledon. Fosse stato per lui avrebbe giocato, ma il medico gli ha detto di no. Tornando al torneo, il tabellone si apre a qualsiasi soluzione. Ma chiunque solleverà la Coppa dei Moschettieri sarà un grande campione”. Da domani inizierà l’ennesimo conto alla rovescia per Rafa. Lui dice che non è finita. Sicuramente non è finita, ma allo scavallare dei 30 anni (li compirà il giorno delle semifinali) sarà sempre più dura, sempre più difficile. La strada sarà sempre più in salita.


“Devo ritirarmi dal torneo perché ho un problema al polso che dura da un paio di settimane. Ogni giorno è più forte: sono arrivato qui con un po’ di dolore, ma credevo di poterlo gestire. Ogni giorno le cose sono peggiorate. Abbiamo fatto tutti i trattamenti possibili. Ogni giorno abbiamo trascorso molto tempo a lavorare duro per provare a giocare. Ieri ho giocato sotto effetto di antidolorifico. Ho potuto giocare, ma ieri sera ho iniziato ad avvertire sempre più dolore. Stamattina non potevo muovere il polso, sono venuto qui, e ho effettuato sia risonanza magnetica che ecografia. I risultati non sono positivi. Non è rotto, ma se continuo a giocare potrebbe rompersi entro un paio di giorni. Ogni volta, gli esami erano peggiori. E’ ovvio che se non fosse stato il Roland Garros non avrei preso il rischio di giocare i primi due turni, ma è il torneo più importante della mia stagione e ho provato a fare del mio meglio. Ieri abbiamo preso il rischio, giocando con un’iniezione anestetica, così non sentivo nulla. Sono venuto qui pensando di vincere il torneo. Per vincere il torneo avrei avuto bisogno di giocare altri cinque match, e il dottore ha detto che è impossibile. Che si sarebbe rotto al 100%. Si tratta di un’infiammazione all’inserzione della guaina del tendine. Se avessi continuato a giocare, sarebbe stato impossibile finire il torneo. Non c’era neanche la possibilità di allenarsi oggi. Ho dovuto prendere questa dura decisione, ma fa parte della mia vita e della mia carriera”.