Di Riccardo Bisti – 9 novembre 2014
Se questo match si fosse giocato in un qualsiasi altro torneo, sarebbe durato la metà. Ma la Fed Cup è speciale: Petra Kvitova e Angelique Kerber hanno chiuso la stagione femminile giocando uno dei match più belli dell'anno, per intensità ed emozioni. Ha vinto la ceca e il risultato è importante, perchè consegna alla Repubblica Ceca la terza Fed Cup negli ultimi quattro anni, ma resterà nella memoria la bellezza del match e il coraggio delle protagoniste. Alla “tipica” schizofrenia del tennis femminile si è accompagnato il coraggio e la grinta di entrambe le giocatrici. Nessuna voleva perdere e hanno fatto il possibile e l'impossibile per evitare la sconfitta. La Kerber per tenere ancora viva una finale che sembrava morta dopo il 2-0 della prima giornata. C'era anche il fattore orgoglio, ferito dopo la sconfitta contro la Safarova, peraltro marcata dalla grande ingenuità di un punto perso…perchè stava già esultando. Da parte sua, la Kvitova voleva togliersi lo sfizio di vincere il punto decisivo, come non le era successo el 2011 (fu il doppio) nel 2012 (lo firmò la Safarova). Alla fine ha vinto lei, in una sfida colma di lacrime ed emozioni, chiusa 7-6 4-6 6-4 dopo quasi tre ore e una continua alternanza di situazioni. La Kerber si mangia le mani per i sei setpoint bruciati nel primo set. Salita 5-2 (con doppio break), ne ha sciupati tre fino al 5-5. Ha pescato un altro break, e ha avuto altre tre palle set sul 6-5. Sulla prima è stata grande la Kvitova (dritto vincente), mentre nelle altre due ha sbagliato un paio di dritti non impossibili. Nel tie-break si è trovata sotto 1-4, ha rimontato ma ha finito col cedere 7-5 (combinazione servizio-dritto della Kvitova).
VIVA IL FATTORE CAMPO
Dopo un primo set così dispendioso e frustrante, molti hanno pensato a un crollo della Kerber. In effetti ha subito un profondo contraccolpo psicologico, franando nei primi game del secondo. Ma è stata brava, quasi monumentale, nel combattere punto dopo punto. A sostenerla Barbara Rittner e le compagne, oltre a un centinaio di tifosi giunti dalla Germania. In panchina c'erano anche le migliori giocatrici tedesche non convocate come Annika Beck e Mona Barthel. Con un coraggio fuori dal comune, e aiutata dai tanti errori della ceca, ha infilato una lunga serie vincente che l'ha issata addirittura sul 3-0 e poi sul 4-1 nel terzo set. Quando Lucie Safarova e Andrea Petkovic si stavano preparando per scendere in campo in un drammatico quarto singolare, la Kvitova ha mostrato tutto il suo coraggio, il cuore di una vera campionessa, e ha raccolto cinque game consecutivi, uno dopo l'altro, con lo spirito di chi deve costruire un palazzo mattone dopo mattone. E' difficile dire se la Repubblica Ceca sia la nazione più forte, di sicuro è la più brava a ottenere la disponibilità delle migliori giocatrici. Non è un caso che al primo turno, in Spagna, su un campo lentissimo, abbiano rischiato una clamorosa sconfitta. Senza la Kvitova si sono salvate al doppio di spareggio, poi il fattore campo le ha privilegiate in semifinale e finale. Ma l'anno prossimo dovranno viaggiare: in febbraio andranno in Canada in vista di una possibile semifinale contro l'Italia, sempre da giocarsi in trasferta. E sulla terra rossa, si sa, la furia ceca è meno temibile.
FED CUP – FINALE 2014
REPUBBLICA CECA – GERMANIA 3-1
Petra Kvitova (CZE) b. Andrea Petkovic (GER) 6-2 6-4
Lucie Safarova (CZE) b. Angelique Kerber (GER) 6-4 6-4
Petra Kvitova (CZE) b. Angelique Kerber (GER) 7-6 4-6 6-4
Julia Goerges / Sabine Lisicki (GER) b. Lucie Hradecka / Andrea Hlavackova (CZE) 6-4 6-3