"Camila stava giocando in maniera incredibile, ho dovuto cambiare tattica", ha spiegato la Williams, di nuovo agli ottavi per la prima volta da quando le diagnosticarono la Sindrome di Sjogren. Giorgi: "Questione di tempo".

Di Marco Caldara – 24 gennaio 2015

 
Fino al 6-4 5-3, Venus Williams è stata in totale balia del tennis di Camila Giorgi, capace di mandare in estasi il popolo di internet. Arrivavano tweet a ripetizione, di addetti ai lavori obbligati a stropicciarsi gli occhi davanti al tennis dell’azzurra. L’avevano già vista battere Maria Sharapova, Caroline Wozniacki e tante altre campionesse, ma la ventitreenne di Macerata è sempre in grado di impressionare. Poi l’americana, da campionessa, ha trovato un piano B, l’azzurra ha perso qualche sicurezza, e il match ha cambiato padrona. “Lei ha giocato in maniera incredibile – ha detto Venus in conferenza stampa – tutto le stava funzionando bene, ho faticato a trovare il ritmo. È una giocatrice imprevedibile, non sapevo mai cosa aspettarmi, la mia tattica non funzionava. Così ho cambiato strategia, quando qualcosa non va bisogna trovare un’altra soluzione. Un giocatore di tennis deve avere più di un piano. Ho cercato di contenere un po’ di più, provando a farle colpire più palle possibile, e ho iniziato a vincere qualche game in più”. Grazie al successo con la maceratese, l’americana torna agli ottavi in un torneo del Grande Slam per la prima volta da quando nel 2011 le diagnosticarono la Sindrome di Sjogren. Sembrava uno degli ultimi passi della sua carriera, invece la 34enne Venus ha ancora tanta voglia di lottare, e non bada per niente alla carta d’identità. Nel 2014 non ha ancora perso un incontro: ne ha vinti otto su otto e dai primi di febbraio sarà nuovamente sicura di un posto fra le prime 12 del mondo. Risultati che solo qualche mese fa in pochi avrebbero immaginato. “Ma ho sempre creduto nelle mie possibilità. Spesso è stato difficile, specialmente quando i risultati non arrivavano, ma ho lavorando tanto, con perseveranza, e sono felice di essere qui. Continuo a giocare per vincere i tornei, grandi o piccoli che siano. Perciò sì, è fantastico essere di nuovo nella seconda settimana di uno Slam, ma per questi tornei è il primo obiettivo. Non è nulla che non sia mai riuscita a fare in passato”.
 
“GIORGI? POTENZIALE TOP TEN!”
Dispiaciuta, ovviamente, Camila Giorgi, arrivata a un passo dal successo ma poi franata senza riuscire a reagire. “Ho avuto troppa fretta di chiudere i punti, lei ha preso confidenza dai miei errori ed è salita di livello. È dipeso da me. Sul 4-2 e 0-40 non si possono mancare le occasioni, se no la partita sfugge”. Ma non è stato quello il ‘turning point’ dell’incontro. “Non c’è stata una situazione particolare che ha invertito l’equilibrio, è cambiato in generale. Diciamo che ho messo fuori quattro palle nel momento sbagliato. Ma ci sta, alla fine del secondo set stavo rischiando molto. Nel terzo invece pensavo di poter salire nuovamente di livello, all’inizio ho avuto buone sensazioni, ma poi ho commesso troppi errori tattici. Come col lungolinea: l'ho cercato ogni volta che ne avevo lo spazio, incurante degli errori”. Un problema ormai ben noto, che in parte è anche la sua forza, ma dovrà cercare di ridurre per compiere un ulteriore passo verso i piani alti della classifica, più che raggiungibili a detta di Venere. “Ha sicuramente il potenziale per arrivare fra le prime dieci, è motivata e gioca un grande tennis. Sta scalando il ranking. È vero, commette molti doppi falli, ma praticamente serve sempre due prime palle: quando i rischi sono così alti è normale che arrivi qualche errore in più. Sicuramente deve imparare a gestire un po’ meglio la pressione, è l’aspetto più difficile per ogni giocatore. Bisogna saperlo fare ogni giorno, ogni incontro, ogni punto. Non è facile. Ma più Camila giocherà, più imparerà a conviverci”. Le stesse parole ripetute poco dopo dall’azzurra. “Ogni match mi aiuta a maturare. Rispetto a dodici mesi fa sono cresciuta, e col tempo migliorerò ancora. Devo lavorare ancora tanto. Andare vicino alla vittoria non basta, è comunque un match perso. E perdere non è mai bello, a qualsiasi livello”. Ma ogni sconfitta può insegnare qualcosa, e da quella odierna la Giorgi ha moltissimo da imparare.

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