di Gabriele Medri – foto Getty Images
Il peso del telaio è una grandezza semplice, ma solo apparentemente. Innanzitutto facciamo una distinzione banale – ma necessaria – che riguarda le modalità con cui rilevare i pesi di una racchetta, dato che anche in questo caso è bene partire con il piede giusto. Il peso può essere rilevato senza corde, a telaio nudo (unstrung weight), oppure a telaio incordato (strung weight). Spesso capita che nelle discussioni della domenica mattina fra tennisti, si senta riferirsi al peso della propria racchetta in modo vago e confuso, senza sapere come il peso è stato valutato, se con le corde o senza, se con l’overgrip o meno, se con o senza dumper antivibrazioni.
Il peso indicato sul fusto della racchetta è il peso del telaio nudo (unstrung), pronto per essere incordato, mentre su recensioni e siti internet si trova di frequente il peso dell’esemplare in prova in assetto da gioco.
Volendo confrontare dunque il peso di due differenti attrezzi, assicuriamoci che siano nelle medesime condizioni di base, in altre parole con o senza corde, overgrip o altri orpelli tipo nastro copritesta, strisce di piombo disseminate in modo fantasioso o, come capitatomi personalmente, senza che una delle due presenti un doppio grip (non overgrip) sovrapposto.
Fatto questo, l’approssimazione che possiamo accettare per due telai, per poterli definire dello stesso peso, è il grammo (approssimazioni al mezzo o al decimo di grammo sono possibili per i cultori e i racquet technician più “maniaci” ma vanno oltre quanto richiesto come minimo “standard”).
Proviamo ora a porci degli interrogativi:
1 Che effetti ha il peso su di una racchetta?
2 Quando conviene utilizzare una racchetta dal peso elevato e quando una racchetta leggera?
3 A chi sono destinati i telai sopra i 300 grammi (heavy) e quelli sotto i 300 (light)?
Partiamo da una premessa: lo standard attuale pone come misura intermedia, spartiacque fra i leggeri e i pesanti, il valore di 300g (unstrung, ovviamente) o meglio quelli compresi fra 295 e i 305.
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Tutti quelli che rientrano in questo intervallo possono essere considerati telai versatili “all round”, destinati a un pubblico trasversale, che va dal semplice appassionato al giocatore agonista che può avvalersi di tutti i vantaggi messi a disposizione da un peso intermedio, ovvero maneggevolezza sforzo limitato (e dunque minore affaticamento anche in caso di match prolungati), nonché, come effetto finale, facilità di gioco.
I telai più leggeri sono destinati a un’utenza composta da principianti che hanno bisogno di attrezzi molto maneggevoli, ma anche junior, amatori uomini e donne, giocatrici agonistiche e rampanti over.
Telai più pesanti al contrario, partendo dai 305 grammi a salire sino ai 310-315-320-325-330 grammi e oltre, a giocatori e giocatrici dal piglio sempre più agonistico e dalle caratteristiche tecniche assolutamente rimarchevoli, con colpi sicuri e rodati.
Il maggiore peso garantisce, in termini generali, una maggiore stabilità in ogni condizione di gioco, una maggiore forza battente a patto di possedere sufficienti doti di spinta e resistenza.
Se vi può consolare, i giocatori agonisti, anche di livello molto alto (Atp), giocano con racchette finite intorno ai 325-340 grammi (305- 315 g di racchetta + 15 grammi di corde + 5 grammi di overgrip), con picchi superiori riservati a pochi, di élite assoluta, che arrivano a 345-360 grammi (vedi Federer e Djokovic).
Uno dei vantaggi del peso è legato alle maggiori capacità di smorzamento delle vibrazioni, dato che, con il crescere della massa si ha, a parità di energia da dissipare, uno shock da impatto inferiore, come pure un progressivo abbassamento della rigidezza dinamica del telaio, legata alla minore frequenza caratteristica di vibrazione dando quella percezione di pastosità, pienezza e feeling che i telai leggeri e rigidi non possono trasmettere, per limiti fisici e non costruttivi, trasmettere.
In caso di problemi al gomito o al polso, in generale non è bene fare ricorso ad attrezzi rigidi e leggeri (come la maggior parte delle racchette “moderne” presenti sul mercato).
Meglio rivolgersi a fusti dallo stile “classico”, caratterizzati da peso consistente (310-320g) e bassa rigidezza statica (58-64 RA).