ATP WORLD TOUR FINALS – Parte bene il Masters di Andy Murray: lo scozzese zoppica un po’ nel primo set, però Marin Cilic non ne approfitta. Una volta intascato il primo set, lo scozzese fila via liscio e replica al successo di Djokovic. “Grazie al pubblico, mi ha aiutato nei momenti difficili” dice Andy.

Non è una partita come tante, l’esordio di Andy Murray alle ATP World Tour Finals 2016. E’ il primo incontro da numero 1 del mondo, davanti al suo pubblico. Quel pubblico che, anche se in certe occasioni gli aveva preferito Roger Federer, ha sempre creduto che questo giorno sarebbe arrivato. E non poteva finire in maniera migliore, per lo scozzese. Eppure Marin Cilic sta vivendo un ottimo periodo di forma. E nell’ultimo precedente, nella finale di Cincinnati, era stato proprio lui ad avere la meglio. Ma le velleità di vittoria del croato iniziano e finiscono nel giro di un set. Andy sente sin troppo l’emozione, l’agognato peso di essere il più forte al mondo. Inizia nervoso, con il freno a mano tirato. Fatica a trovare la prima di servizio, i vincenti sono una chimera e il croato dovrebbe solo lasciar andare il braccio. Invece spreca, dilapida. A cominciare dal primo gioco. Due palle break sul piatto, sprecate in malo modo, specie la seconda, con un dritto messo ben oltre la linea di fondo. Murray, al minimo sindacale, approfitta dell’inevitabile contraccolpo del croato. Ed è lui ad ottenere il break, portandosi subito avanti. Ma ancora non ci siamo. Il numero uno al mondo, a una palla dal 3-0, si disunisce. Un doppio fallo, due dritti malamente messi in corridoio, e il controbreak è subito regalato. Se Murray non è ancora pervenuto, Marin Cilic sembra ben lungi dall’accorgersene.

Perde nuovamente il servizio e nel game successivo, nonostante il peggior Murray che possa capitare di incontrare, non riesce ancora ad approfittarne. Lo scozzese piazza due doppi falli e un gratuito di dritto e quindi la palla break. Ma ecco arrivare il “Let’s go!”, dopo un ace. Salvifico e illuminante. Si intravede, nello sguardo di Murray, un segno di vita. Il pericolo è scampato, Andy continua a faticare, ma non concede più nulla fino a servire e chiudere il set per 6 a 3. Il secondo set, e la partita, si decidono al secondo gioco. Murray, sotto di un gioco, concede l’ennesima palla break a Marin Cilic. E questa volta, il “Let’s go!”, è quello decisivo. L’ace che cancella l’occasione pesa come un macigno. Cilic, dopo aver tenuto a fatica il suo turno di servizio, sparisce letteralmente dal campo. Murray sale in cattedra e mette in mostra, finalmente, sprazzi da primo della classe. Cinque giochi consecutivi, un parziale di 20 punti a 5. E finisce in gloria, tra i tifosi esultanti e le braccia levate al cielo. “E’ molto bello giocare qui, un grande grazie ai tifosi che mi hanno aiutato nei momenti difficili. Nel primo set gli ho dato troppe opportunità, il secondo è stato più facile” le parole di Andy a fine partita. “Ho giocato contro il miglior giocatore al mondo, il più complicato da affrontare”, l’attestato di stima di Cilic. Vittoria pesantissima, per Murray, in un girone difficilissimo. Mercoledì, con Nishikori, potrebbe essere semifinale assicurata.


Andy Murray (GBR) b. Marin Cilic (CRO) 6-3 6-2