Ogni tennista ha un suo luogo magico. Oggi Thomas Fabbiano si trova a Istanbul, in Turchia, a caccia di punti preziosi per tornare tra i top-100 ATP. Ma il suo posto del cuore rimane un piccolo club, con due campi in terra rossa, laddove ha gettato le basi per costruire il giocatore che è diventato, capace di arrivare a rappresentare l'Italia ai Giochi Olimpici e in Coppa Davis. Fabbiano si reca spesso al Circolo Tennis San Giorgio Jonico, ma se ci tornasse oggi troverebbe una brutta sorpresa. Lo troverebbe chiuso, sprangato, sequestrato. Manco fosse un bene confiscato alla Sacra Corona Unita. Per fortuna, la malavita non c'entra nulla. “Però stiamo vivendo un momento molto triste” sospira Sandro Cometa, presidente del club pugliese. Il circolo è nato nel 1995 e in poco tempo è diventato un centro di aggregazione sociale per l'intera comunità di San Giorgio Jonico, circa 20.000 abitanti a due passi da Taranto. Non solo tennis, ma attività culturali, teatrali, corsi di inglese e un fiore all'occhiello: un torneo Open da 4.000 euro di montepremi che attira(va) tanti ottimi giocatori. Proprio in occasione dell'Open del 2017 è successo l'incredibile. Difficile trovare altri aggettivi per descrivere le ragioni che hanno spinto la Procura di Taranto a ordinare un sequestro cautelativo, proprio nel giorno in cui iniziava il torneo. Tenetevi forte: il motivo riguarda la terra rossa. Da qualche tempo, nei pressi del circolo, è stato costruito un palazzo a uso abitativo. Alcuni residenti (non tutti, anzi, una minoranza) si sono lamentati del fatto che la terra rossa, nelle giornate ventose, arrivasse fino ai terrazzi. Detto che in Italia ci sono altri circoli con caratteristiche simili, circondati da abitazioni, se tutti ragionassero così non si potrebbe più giocare sulla terra battuta. Eppure, la notifica non era uno scherzo. Ed è stato l'inizio di un iter giudiziario da incubo, il cui unico risultato è stata la distruzione del circolo. Faticosamente ottenuta la facoltà d'uso per l'Open 2017, i dirigenti del club hanno cercato di attivare un dialogo, presentando un progetto con una serie di lavori per ridurre il disagio dei residenti. “Avremmo costruito un impianto di irrigazione temporizzato, da utilizzare soprattutto nelle giornate ventose, e avremmo costruito reti divisorie ancora più alte e più fitte”. L'iter burocratico è poco interessante per il lettore: basti ricordare che la facoltà d'uso è stata concessa e poi revocata in più occasioni, fino al definitivo ordine di sequestro, datato 24 ottobre 2017. Da allora, due istanze di dissequestro sono state rigettate e oggi ce n'è in ballo una terza. Nel frattempo, l'oggetto del problema (la terra rossa) è stato rimosso, ma i due campi sono lì, giacenti, senza più nulla. Niente superficie, niente reti, niente arredi permanenti. Il comune si è schierato con il club, diramando una delibera che impone di ricostruire i campi con una superficie diversa.
FABBIANO: "È LA MIA SECONDA CASA"
“Passeremo dalla terra al Play-It – dice Cometa, speranzoso – per i due campi è prevista una spesa di 65.000 euro”. I soldi dovrebbero arrivare da un fondo regionale per sostenere le attività sportive. Si parla di un contributo di 100.000 euro che sarebbe manna dal cielo per un club che oggi è letteralmente distrutto. Un circolo fantasma che ha perso circa 60-70 soci e altrettanti allievi della scuola tennis. “Come è normale, chi gioca a tennis non aspetta che il circolo riapra, ma si organizza altrove. È più dolorosa la questione dei bambini: chi può permetterselo va in altri circoli, ma chi non può uscire dal paese ha ripiegato su calcio, pallavolo, pallacanestro. Eravamo un punto di riferimento, perché San Giorgio Jonico si trova in una posizione strategica, in cui confluiscono più paesi. Negli anni ci siamo tolti grandi soddisfazioni, organizzando il Masters di una tappa dei vecchi circuiti satellite, con la presenza di tanti futuri campioni come Seppi, Lorenzi e altri. Quando Thomas Fabbiano vinceva i campionati giovanili, spesso è venuto a trovarci Corrado Barazzutti. Ma questa faccenda ci ha tolto tutto”. Vale la pena segnalare che il sequestro non dipende affatto dalla presunta pericolosità della polvere. “Anzi, è un argomento delicato, quasi offensivo, visto che dalle parti di Taranto, purtroppo, si respira la diossina”. Però, tra gli abitanti delle case limitrofe, c'è chi ha problemi di asma. E allora c'è il rischio che la polvere possa essere dannosa per chi ne soffre. “Abbiamo concluso che i campi in terra rossa non erano più compatibili con l'ambiente circostante” dice Cometa, che si commuove pensando a quello che era e a quello che è diventato il circolo che presiede da oltre 20 anni. Nel suo piccolo, il CT San Giorgio Jonico era come Wimbledon: numero chiuso di soci, perché due soli campi non consentivano di accogliere più di 60-70 persone. “E allora, ogni volta che qualcuno se ne andava, si liberava un posto che era molto ambito”. Oggi, invece, l'unica consolazione arriva da un messaggio del più fulgido prodotto del club. Fabbiano sta seguendo la vicenda con apprensione, sia pure a distanza. “Vedere il circolo tennis in queste condizioni è un grosso dolore per tutte le persone che come me sono nate e cresciute in quella struttura. Lì ho iniziato a giocare a tennis, lì tornavo ogni volta che finivo un torneo, lì ho conosciuto le persone che mi hanno spronato a dare il meglio di me. È stato fino a poco tempo fa uno dei pochi centri del territorio in cui si poteva passare una sana giornata di sport e divertimento – racconta il numero 123 ATP – Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria che spetta alla magistratura, credo solamente che il danno sociale che si è creato sia grosso. Nessuno ne uscirà vincitore poichè il problema rimane per tutta la comunitá sangiorgese. Spero che nel più breve tempo possibile si risolva il tutto e poter tornare a passare una giornata di sport con i miei amici di sempre, in quella che è stata e sempre sarà la mia seconda casa”
UNA PAGINA NERA
“C'è stato un episodio simbolico che mi ha fatto molto male – dice il presidente Cometa – abbiamo dovuto spegnere il telefono e la corrente elettrica. Essendo il circolo sequestrato e inutilizzabile, girava tutto a vuoto e dovevamo pagare 500 euro a bimestre. Per questo, abbiamo dovuto tagliare le ultime cose vitali. Nel frattempo, la terra rossa è stata rimossa a spese del comune”. Adesso è in ballo un'istanza di dissequestro, ma se anche le cose dovessero andare a buon fine, i campi non vedranno la luce prima della primavera 2019, perché montare i campi in Play-It d'inverno può essere problematico. “Noi vorremmo soltanto riappropriarci del nostro circolo – prosegue Cometa – vorremmo ricreare un ambiente che era un ritrovo, inoltre avevamo in progetto di costruire una piccola palestra in legno che poteva servire anche per riunioni e convegni”. In tutto questo, la FIT che fa? “Nel periodo in cui avevamo la facoltà d'utilizzo è passato Thomas Fabbiano e si è fermato per qualche giorno – racconta Cometa – aveva appena raggiunto il best ranking e abbiamo organizzato una piccola festa. C'erano anche Isidoro Alvisi (consigliere federale, uno dei dirigenti più vicini a Binaghi, ndr) e il presidente regionale. Si sono resi disponibili qualora avessimo avuto bisogno di fondi per la ricostruzione dei campi. In teoria il Credito Sportivo non concede prestiti per impianti già esistenti, ma solo per quelli nuovi. Tuttavia, vista la particolarità della situazione, avrebbero potuto intercedere per ottenere una deroga. Ad ogni modo, speriamo ancora di poter accedere al finanziamento pubblico senza dover ricorrere a fidejussioni importanti. 100.000 euro sarebbero più che sufficienti per realizzare i campi e magari effettuare altri lavori, come l'illuminazione a led che consentirebbe di risparmiare con la corrente elettrica. Dovremmo esserci, ma la graduatoria per l'accesso al finanziamento si attende da qualche mese”. In un modo o nell'altro, il Circolo Tennis San Giorgio Jonico ripartirà con due bei campi in Play-It. Ma non sarà facile ricreare una base sociale, attirare frequentatori e bambini. E, soprattutto, nessuno potrà cancellare una pagina nera. Le immagini attuali sono un pugno nello stomaco. Nel 2017, il club ha pagato le tasse federali “Lo abbiamo fatto per mantenere la base sociale e anche perché speravamo in esiti diversi, ma quest'anno non è proprio possibile. Non siamo nelle condizioni di poterlo fare”. E speriamo che la giustizia federale non si muova con multe e/o sanzioni a colpire ulteriormente un circolo messo in ginocchio dalle circostanze. “In occasione del torneo Open, la città viveva una settimana di festa: ogni sera c'era un evento, tanta gente veniva al tennis. Non credo di esagerare se dico che siamo il circolo dei sangiorgesi”. Un circolo che è stato sprangato perché qualche granello di terra rossa finiva sui balconi di un condominio. Una pagina nera che, speriamo, possa diventare solo un brutto ricordo. “Vivere al sud non è sempre facile – chiude Cometa – non ci sono tanti luoghi di aggregazione. Noi lo eravamo”. E speriamo che in questo periodo di inattività non sia andato perduto il nuovo Thomas Fabbiano. Sarebbe un peccato mortale, per il quale qualcuno dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza.