di Pierpaolo Renella – foto Getty Images
Pierre de Coubertin sempre sia lodato. La mancanza di un tetto mobile anti-pioggia per il centrale Philippe Chatrier è un problema quasi “storico” per il Roland Garros e la candidatura olimpica è una leva importante per sbloccare lo stallo di un piano di investimenti da 400 milioni di dollari.
A Parigi c’è la voglia di ospitare i Giochi del 2024, cent’anni dopo la gloriosa edizione che segnò l’atto finale alla guida del CIO del barone ideatore della bandiera olimpica. Il piano da 400 milioni – che prevede la copertura del Chatrier e la costruzione di un nuovo stadio da 5.000 posti nell’area oggi occupata da un giardino botanico – non è né eccessivo né esagerato, ma non piace ai residenti locali e agli ambientalisti.
Gilbert Ysern, il direttore del Roland Garros, un evento che genera 289 milioni di euro per l’economia francese, è ottimista. In realtà restano molte incognite, di cui una grande come un’autostrada: i vincoli ambientali e paesaggistici.
Gli stessi vincoli che preoccupano Malagò e Binaghi nell’ampliamento del Foro Italico. “Il Roland Garros è qualcosa di prestigioso per la Francia,” ha dichiarato Ysern. “Insieme al Tour de France è uno degli eventi che contribuisce a rendere visibile il nostro Paese in tutto il mondo per due settimane l’anno”.
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