Con oltre 80 discese a rete, il super-Raonic versione 2016 batte Wawrinka al quinto e bissa i quarti dello scorso anno. Da gennaio ha vinto 8 match su 8: “il risultato del lavoro invernale”. Sfiderà Monfils per la 'semi'. Ferrer disinnesca Isner, Murray facile su Tomic.Ogni giorno che passa è una piccola conferma: Milos Raonic potrebbe essere fra i grandi protagonisti della stagione. Sono già un paio d'anni che si punta su di lui come possibile ricambio ad altissimi livelli, ma un 2015 opaco sembrava averne un po’ ridimensionato le ambizioni. Invece, a quanto pare il canadese ha lavorato durissimo nell’off-season, presentandosi in Australia in condizioni fisiche splendide. Prima quattro vittorie e titolo a Brisbane, poi altre quattro e quarti di finale a Melbourne, dopo il 6-4 6-3 5-7 4-6 6-3 con cui ha sbattuto fuori il campione del 2014 Stan Wawrinka. Una vittoria che vale doppio, per questo, per il fatto che nei quattro precedenti Raonic avesse vinto appena un set, e pure per l’andamento del match. Il gigante nordamericano è andato avanti di due set, ma quando si è lasciato riacciuffare e portare al quinto le sue speranze parevano ben poche. Invece ha stretto i denti e riattivato il servizio bomba, si è preso il break sul 3-2 e poi non ha più concesso nulla, tagliando il traguardo dopo 3 ore e 44 minuti. Era giunto nei quarti anche lo scorso anno, ma questo risultato ha un significato ben diverso. Proprio a Melbourne esplose cinque anni fa, arrivando agli ottavi dalle qualificazioni, e stavolta rinasce con ambizioni di spessore. Dopo essere stato a ridosso dei top 5, dallo scorso novembre staziona al numero 14, ma il suo posto è molto più su, e pare che lui lo sappia benissimo. Malgrado le difficoltà ha continuato a investire anche economicamente su se stesso, portandosi sempre dietro un gruppetto di 4/5 persone fra coach, fisioterapista, preparatore atletico e non solo, e dopo aver perso Ljubicic ha deciso di puntare su Carlos Moya. È presto per attribuirgli dei meriti, visto che i due hanno iniziato a lavorare solo a Melbourne, ma per il momento tutto è andato per il verso giusto.
UNO STILE DI GIOCO TUTTO NUOVO
Al di là del successo in sé, Raonic ha mostrato progressi interessanti. Secondo Ljubicic, il canadese avrebbe dovuto puntare ancor di più sul servizio, invece pare che dopo la separazione Milos e il suo team abbiano scambiato strada, provando a costruire un tennis a tutto campo. E così è saltato fuori un Raonic molto più rapido, grazie ai miglioramenti atletici compiuti sotto la mano di quel Dalibor Sirola che già fece miracoli con Andreas Seppi, ma soprattutto che sa manovrare il gioco col back di rovescio e si presenta a rete a ripetizione, 83 volte solo oggi, seguendo il servizio e non solo. “Le difficoltà dell’anno scorso – ha detto davanti ai giornalisti – mi hanno aiutato a maturare, a conoscere meglio il mio gioco e sapere come comportarmi in campo. Andare a rete mi aiuta, è così che ho vinto il titolo a Brisbane, e anche i primi incontri qui. Un po’ è dato dalla fiducia, perché vedo che è una tattica che funziona, ma ci ho lavorato molto anche nell’off-season. E oggi sto vedendo i risultati, mi rende molto felice. Ho capito cosa devo fare in determinate situazioni, ma non solo come chiudere il punto, ma anche come difendermi meglio o muovermi di più, così da far pensare maggiormente gli avversari”. Il prossimo sarà Gael Monfils, passato in quattro set sul russo Andrey Kuznetsov. Una bella chance per cogliere la sua seconda semifinale in un torneo del Grande Slam, dopo quella del 2014 a Wimbledon, e riportarsi vicinissimo ai primi 10. “Da quanto ho potuto vedere, Gael sta giocando alla grande. Non sarà un match facile, dovrò cercare di giocare bene e di non farlo sentire a proprio agio, di non lasciargli fare ciò che vuole. Se riuscirò a tenere il rendimento dei primi match avrò sicuramente delle chance di vittoria”.
MURRAY-FERRER PER LA SEMIFINALE
Sorprende in positivo Raonic, non lo fa Bernard Tomic, che ha fatto il possibile per preparare bene l’Australian Open, ma non è comunque riuscito ad andare oltre gli ottavi. Troppo impegnativo l’ostacolo Andy Murray, che l’ha regolato 6-4 6-4 7-6 con qualche difficoltà solo nel terzo set. Lo dice il punteggio ma lo conferma anche il rendimento di Tomic, prima molto passivo e poco brillante, poi bravo ad alzare il livello nel momento più importante. Anche se Murray gli ha dato una grossa mano: avanti 2-1 e servizio al terzo, invece che dargli il colpo di grazia lo scozzese ha peccato di troppa fretta e ha finito per rimetterlo in gioco, dando vita alla miglior fase del match. L’ha risolta il tie-break, e la maggiore abitudine di Murray a giocare match delicati e sotto pressione. Mercoledì il britannico se la vedrà con David Ferrer, che ha letteralmente disinnescato John Isner. Il gigante di Greensboro si è presentato negli ottavi senza mai aver ceduto la battuta nei primi tre match, ma Ferrer gliel’ha strappata una volta per set e ha chiuso 6-4 6-4 7-5, senza perdere (lui sì) il servizio. E dunque eccolo per la sesta volta ai quarti in Australia, lo Slam dove ne ha giocati il maggior numero insieme al Roland Garros, ma soprattutto eccolo cancellare tutte le preoccupazioni della vigilia. Battuto all’esordio a Doha da Marchenko, battuto in semifinale ad Auckland da Sock, ma sin qui perfetto nell’appuntamento più importante: quattro match, altrettante vittorie senza cedere un set. A naso, il compito di Murray potrebbe rilevarsi particolarmente impegnativo.
AUSTRALIAN OPEN – Ottavi di finale
Gael Monfils (FRA) b. Andrey Kuznetsov (RUS) 7-5 3-6 6-3 7-6
Milos Raonic (CAN) b. Stan Wawrinka (SUI) 6-4 6-3 5-7 4-6 6-3
David Ferrer (ESP) b. John Isner (USA) 6-4 6-4 7-5
Andy Murray (GBR) b. Bernard Tomic (US) 6-4 6-4 7-6
Circa l'autore
Post correlati
Ascolti tv: fra tennis e calcio c’è partita
Gli ultimi match di cartello di Serie A trasmessi in chiaro hanno registrato ascolti che tratteggiano una realtà, se...