Il primo titolo ATP di Lucas Pouille era nell’aria. Il francese di origine finnica è piombato quest’anno nei piani alti del circuito, quasi dal nulla, con un bel concentrato di pazzia e talento. Quarti di finale a Wimbledon e allo Us Open, piazzamenti più o meno ovunque e una finale a Bucarest. E l’ingresso nei 20. Una mina vagante che pian piano si sta trasformando in certezza. Era nell’aria ed è arrivato, in terra natia, nell’ATP 250 di Metz. Un torneo dove ha messo in mostra tutto il suo repertorio. All’indomani della spettacolare semifinale con Goffin non ha mostrato alcun timore reverenziale, alcun patema d’animo, alcuna paura di vincere contro il favorito Dominic Thiem. L’unico precedente risaliva a Monte Carlo 2015, e vinse proprio il francese. Sì, c’erano i presupposti per una finale da strabuzzarsi gli occhi. Sono entrambi aggressivi, nonché in grado di produrre accelerazioni e tocchi spettacolari. A ben vedere, la finale è durata soltanto un set. Pouille e Thiem iniziano senza concedere nulla all’avversario. Entrambi servono bene, e di scambi prolungati se ne vedono ben pochi. Le prime vere emozioni arrivano al decimo game. Pouille si procura le prime due palle break dell’incontro. Che sono, difatti, due set point. Thiem s’inventa, finalmente, un rovescio e una volèe degne del talento di cui dispone. E cancella il pericolo, così come il successivo. Siamo agli sgoccioli del set, Pouille dopo aver scampato anch’egli lo spauracchio di un break, si ritrova a giocarsi il tiebreak.
E lo inizia male, malissimo. Thiem va avanti addirittura 4-0. E sul 4 a 1 ha una palla delle più facili e appetibili per mettere l’ipoteca sul set. Ma sbaglia in maniera pacchiana una volèe a campo aperto, e da lì la confusione comincia ad albergare nella sua mente. Confusione culminata al momento di servire (due volte) per il set, sul 5 a 4. Un rovescio messo malamente in rete e un inaudito doppio fallo. Che valgono il set point (il quarto) per Pouile. Il francese non viene nemmeno sfiorato dal dubbio. Servizio vincente e primo set in tasca ”In effetti avrei potuto vincere il primo set – ha detto Thiem – ma ho sbagliato quella facile volèe. Detto questo, oggi lui è stato il giocatore migliore e ha meritato di vincere. Ha avuto diverse chance sul mio servizio. Credo che lo vedremo presto tra i primi 10”. Nel secondo set Thiem, non solo non riemerge dalla confusione, ma sparisce dal campo. Pouille lo chiude in meno di mezz’ora con due break. Con grande merito, ma anche aiutato da un avversario che non mette più una palla in campo. (saranno 28 gli errori non forzati a fine incontro). Il game di chiusura è emblematico in tal senso. Pouille lo vince a zero, con il piglio di chi vuole far la doccia il più presto possibile. Dopo sono solo baci e abbracci. Con questa vittoria Lucas entrerà nei primi 16 da lunedì. E di sicuro non si fermerà qui.
Lucas Pouille (FRA) b. Dominic Thiem (AUT) 7-6 6-2
Lucas Pouille (e fidanzata) alla scoperta di Central Park