Lo spagnolo ha ha rimosso il piastrone appendicolare comparso qualche settimana fa. “E’ andato tutto bene”. Già oggi potrebbe essere dimesso. Tornerà più forte di prima per la quarta volta?
Di Riccardo Bisti – 4 novembre 2014
Tutto ok. Per carità, un intervento di appendicite non destava chissà quali preoccupazioni, ma per una persona metodica e poco incline all'imprevidibilità come Rafael Nadal, la piccola operazione di Barcellona era una tappa importante per iniziare la sua quarta carriera. I suoi sostenitori hanno potuto seguire la vicenda quasi in tempo reale grazie ai social network. Rafa ha pubblicato una foto sia prima che dopo l'operazione, quest'ultima in compagna del suo staff. “E’ andato tutto molto bene – ha scritto su Twitter – molte grazie per il vostro sostegno, un abbraccio”. L’intervento è stato effettuato presso la clinica TEKNON di Barcellona e ad effettuarla è stato il dottor Josè Maria Segura Movellàn sotto la supervisione di Angel Ruiz Cotorro, medico della federazione spagnola. Nello specifico, a Nadal è stato rimosso un piastrone appendicolare che era apparso quattro settimane fa tra i tornei di Pechino e Shanghai. E’ stata eseguita un’appendicectomia per via laparoscopica e non ci sono state complicazioni. Si prevede che Nadal resti sotto osservazione per 24-48 ore a seconda dell’evoluzione post-operatoria. Quest’ultima informazione è stata diffusa dal suo responsabile media Benito Perez Barbadillo, che ha anche convocato la stampa per le 14.30 di oggi. C’è dunque un vivo ottimismo affinchè Nadal lasci la struttura già nella giornata di martedì. Il problema all’appendice non gli aveva creato grossi problemi nella vita di tutti i giorni, tanto da giocare il torneo ATP di Basilea (ha ceduto a Borna Coric nei quarti) e un torneino di golf a Maiorca, dove peraltro si è aggiudicato il titolo.
UNA RINASCITA NON SEMPLICE
E’ ancora presto per parlare di tempistiche, ma lo spagnolo dovrebbe riprendere a pieno regime in 3-4 settimane, in tempo per preparare al meglio un 2015 che si preannuncia molto interessante. Partirà al numero 3 ATP e avrà la consueta montagna di punti da difendere sulla terra battuta, ma poi potrà recuperare terreno da Wimbledon in poi. Per l’ennesima volta ci si domanda se sarà in grado di rinascere. C’è riuscito nel 2004, poi nel 2010 e infine nel 2013. All’epoca erano stati infortuni più gravi, ma anche stavolta lo stop è stato piuttosto lungo. Dopo Wimbledon ha giocato la miseria di cinque partite tra Pechino, Shanghai e Basilea, per nulla indicative sul suo futuro. Quando sbarcherà prima in medio oriente (Abu Dhabi e Doha) e poi in Australia, avrà sei mesi di sostanziale inattività nelle gambe. Non più giovanissimo, con la zavorra di due sconfitte contro i giovanissimi Nick Kyrgios e Borna Coric, avrà certamente qualche dubbio in più. Il gruppo dei migliori è ancora davanti, ma nel 2014 si sono rimescolate le carte con i successi Slam di Wawrinka e Cilic e tante piccole sorprese sparse qua e là. Secondo Pat Cash, lo spagnolo non sarà più in grado di giocare una stagione intera senza infortuni. Insomma, non sarà semplice continuare a stupire come ha fatto fino ad oggi, risorgendo dalle ceneri dopo ogni infortunio. Nel frattempo, i suoi avversari giocheranno le ATP World Tour Finals, unico evento che manca al palmares dello spagnolo. Un motivo in più per saltarlo e rimettersi in sesto e riprovarci l’anno prossimo. Incrociando le dita e sperando che il fisico lo lasci in pace una volta per tutte.
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