Abbiamo affidato le solette Noene all’ex Davisman (e ora coach di giovani promesse) Diego Nargiso. Ecco come è andataDi Gianluca Roveda – 12 aprile 2014Le abbiamo già messe ai piedi di top players e giocatori di club, di bravi maestri e preparatori atletici. Ora abbiamo chiesto un parere sulle solette Noene a Diego Nargiso, ex davisman azzurro e ora impegnato a crescere, in quel di Genova, alcune delle migliori promesse italiane (e non solo), a partire da Gianluca Mager. Gli abbiamo inviato un bel pacchetto di solette da un millimetro (quelle che vanno infilate sotto la soletta già presente nella scarpa e di AC2, che invece sostituiscono completamente tale soletta. Ecco il responso.
“Già quando giocavo facevo molta attenzione ai piedi perché qualunque preparatore atletico o medico specializzato può spiegarvi quanto siano importanti per mantenere un buon assetto generale. E’ da lì che provengono i problemi alle ginocchia, alla schiena, alle articolazioni e ai tendini. A qualunque livello di gioco. Ecco perché ero curioso di provare le solette Noene. Non gioco più a livello professionistico ma ogni giorno scendo in campo con giovani atleti che puntano a quel livello e quindi lo sforzo è sempre notevole, anche perché il fisico non è più allenato come una volta. Ho cominciato testando le solette da un millimetro: meravigliose. Dopo un paio di settimane di utilizzo strong, anche fuori dal campo da tennis, sono spariti quei piccoli dolori che mi accompagnavano. Niente di straordinario, ma alla lunga fastidiosi. E comunque sento le gambe meno stanche dopo tre ore di allenamento. In più, essendo così sottili, nemmeno ti accorgi di averle infilate. Poi ho provato anche la soletta AC2: dopo un primo momento di adattamento, in quanto comunque sono divere dalla soletta in dotazione con la scarpa, l’efficacia è ancora maggiore. Si avverte comfort, sostegno e nessun tipo di trauma, soprattutto quando si gioca sul cemento, dove gli attriti possono essere molto duri”. Ora la palla, anzi la soletta, passerà dal coach ai suoi giocatori. E vedremo se il risultato sarà identico.
IL TEST DEL NOENE
Siamo fissati con i test dei prodotti. Ci piace prenderli, soppesarli, distribuirli a vari tester e verificare la loro qualità. Beh, le solette Noene abbiamo voluto testarle con il massimo rigore perché partivamo scettici, increduli che una solettina di un millimetro di spessore potesse risolvere problemi muscolari o tendinei. Per questo le abbiamo messe alla prova in maniera tosta. In un annetto di test, le abbiamo infilate nelle scarpe di giocatori professionisti come Andreas Seppi (che ha sempre subìto pochi infortuni, ma tra quei pochi uno fastidioso al piede), di coach come Barbara Rossi (che ne ha approfittato per farsene preparare un paio per… le scarpe col tacco, ma intanto ci ha detto: «Non soffro di particolari problemi, ma comunque mi affaticano meno in campo»), di giocatori di club («Ero fermo da giorni per un problema ai tendini. Ho infilato le solette e dopo una settimana sono tornato a giocare» Angelo Assumma, quarta categoria. «Da quando mi sono operato al crociato, ho sempre avuto timori e qualche fastidio muscolare. Ora non gioco più senza 'ste solette» Giacomo Picchi, quarta categoria). Abbiamo perfino obbligato a usarle il nostro direttore, anche lui reduce da un'operazione al legamento crociato del ginocchio: «Non ci credevo nemmeno un po'. Anzi, ero preoccupato dal doverne dare un giudizio anonimo, se non proprio negativo. Invece sono diventate compagne inseparabili, e non solo nelle scarpe da tennis» Il segreto? Il Noene, un materiale vibro-assorbente che elimina (al 98%…) i traumi da impatto col terreno e il tessuto Nexus che, grazie alle Onde Infrarosse Lontane, migliora la circolazione sanguigna. Perché queste solette non sono indicate solo per chi ha subìto un trauma o vuole evitare di subirlo; anche chi è in perfetta forma può utilizzarle, come atto di prevenzione oppure per affaticare meno il corpo e le gambe in particolare. Le abbiamo affidate anche a Stefano Meloccaro, giornalista di Sky Sport, specializzato in tennis e avido giocatore, con qualche problema a muscoli e tendini. Gli abbiamo consegnato un paio di modelli differenti e ora viaggia come un treno. E ancora, un top journalist come Marco Imarisio, inviato del Corriere della Sera per i maggiori fatti di cronaca, ci ha subito inviato un sms: “Ma chi le ha create queste solette? Mandrake?”. Nelle prossime settimane arriverà una sua testimonianza, insieme a quelle di Stefano Pescosolido e preparatori atletici che lavorano con ragazzi molto giovani. Che troppo spesso sottovalutano i problemi a piedi.
Il nostro primo test
Di Gianluca Roveda – 12 aprile 2014
Le abbiamo già messe ai piedi di top players e giocatori di club, di bravi maestri e preparatori atletici. Ora abbiamo chiesto un parere sulle solette Noene a Diego Nargiso, ex davisman azzurro e ora impegnato a crescere, in quel di Genova, alcune delle migliori promesse italiane (e non solo), a partire da Gianluca Mager. Gli abbiamo inviato un bel pacchetto di solette da un millimetro (quelle che vanno infilate sotto la soletta già presente nella scarpa e di AC2, che invece sostituiscono completamente tale soletta. Ecco il responso.
“Già quando giocavo facevo molta attenzione ai piedi perché qualunque preparatore atletico o medico specializzato può spiegarvi quanto siano importanti per mantenere un buon assetto generale. E’ da lì che provengono i problemi alle ginocchia, alla schiena, alle articolazioni e ai tendini. A qualunque livello di gioco. Ecco perché ero curioso di provare le solette Noene. Non gioco più a livello professionistico ma ogni giorno scendo in campo con giovani atleti che puntano a quel livello e quindi lo sforzo è sempre notevole, anche perché il fisico non è più allenato come una volta. Ho cominciato testando le solette da un millimetro: meravigliose. Dopo un paio di settimane di utilizzo strong, anche fuori dal campo da tennis, sono spariti quei piccoli dolori che mi accompagnavano. Niente di straordinario, ma alla lunga fastidiosi. E comunque sento le gambe meno stanche dopo tre ore di allenamento. In più, essendo così sottili, nemmeno ti accorgi di averle infilate. Poi ho provato anche la soletta AC2: dopo un primo momento di adattamento, in quanto comunque sono divere dalla soletta in dotazione con la scarpa, l’efficacia è ancora maggiore. Si avverte comfort, sostegno e nessun tipo di trauma, soprattutto quando si gioca sul cemento, dove gli attriti possono essere molto duri”. Ora la palla, anzi la soletta, passerà dal coach ai suoi giocatori. E vedremo se il risultato sarà identico.
IL TEST DEL NOENE
Siamo fissati con i test dei prodotti. Ci piace prenderli, soppesarli, distribuirli a vari tester e verificare la loro qualità. Beh, le solette Noene abbiamo voluto testarle con il massimo rigore perché partivamo scettici, increduli che una solettina di un millimetro di spessore potesse risolvere problemi muscolari o tendinei. Per questo le abbiamo messe alla prova in maniera tosta. In un annetto di test, le abbiamo infilate nelle scarpe di giocatori professionisti come Andreas Seppi (che ha sempre subìto pochi infortuni, ma tra quei pochi uno fastidioso al piede), di coach come Barbara Rossi (che ne ha approfittato per farsene preparare un paio per… le scarpe col tacco, ma intanto ci ha detto: «Non soffro di particolari problemi, ma comunque mi affaticano meno in campo»), di giocatori di club («Ero fermo da giorni per un problema ai tendini. Ho infilato le solette e dopo una settimana sono tornato a giocare» Angelo Assumma, quarta categoria. «Da quando mi sono operato al crociato, ho sempre avuto timori e qualche fastidio muscolare. Ora non gioco più senza 'ste solette» Giacomo Picchi, quarta categoria). Abbiamo perfino obbligato a usarle il nostro direttore, anche lui reduce da un'operazione al legamento crociato del ginocchio: «Non ci credevo nemmeno un po'. Anzi, ero preoccupato dal doverne dare un giudizio anonimo, se non proprio negativo. Invece sono diventate compagne inseparabili, e non solo nelle scarpe da tennis» Il segreto? Il Noene, un materiale vibro-assorbente che elimina (al 98%…) i traumi da impatto col terreno e il tessuto Nexus che, grazie alle Onde Infrarosse Lontane, migliora la circolazione sanguigna. Perché queste solette non sono indicate solo per chi ha subìto un trauma o vuole evitare di subirlo; anche chi è in perfetta forma può utilizzarle, come atto di prevenzione oppure per affaticare meno il corpo e le gambe in particolare. Le abbiamo affidate anche a Stefano Meloccaro, giornalista di Sky Sport, specializzato in tennis e avido giocatore, con qualche problema a muscoli e tendini. Gli abbiamo consegnato un paio di modelli differenti e ora viaggia come un treno. E ancora, un top journalist come Marco Imarisio, inviato del Corriere della Sera per i maggiori fatti di cronaca, ci ha subito inviato un sms: “Ma chi le ha create queste solette? Mandrake?”. Nelle prossime settimane arriverà una sua testimonianza, insieme a quelle di Stefano Pescosolido e preparatori atletici che lavorano con ragazzi molto giovani. Che troppo spesso sottovalutano i problemi a piedi.
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