La finale di Rotterdam poteva e doveva essere la giusta coronazione di una grande settimana, per Roger Federer. L'ennesima della sua infinita carriera, ma con un gusto ancora più dolce del solito, e non solo perché ad assistere al 6-2 6-2 rifilato a Grigor Dimitrov c'era anche il Re d'Olanda Willem Alexander. Tra poche ore, a 36 anni suonati, sarà il numero 1 più vecchio nella storia dell'ATP. Con quel termine, "vecchio", che suona surreale e irreale al tempo stesso. Sono passati 14 anni dalla prima volta e sembra non essere passato un minuto. Il palcoscenico, un ATP 500, non sarà dei più prestigiosi calcati da Roger, ma tanto gli è bastato per poter tornare a guardare tutti dall'alto. Doveva e poteva essere la giusta finale, quindi, quella contro Grigor Dimitrov. Ma tutto questo è mancato. Il bulgaro non è esattamente nella condizione ottimale. Non è nemmeno giocatore in grado di tirare fuori miracoli. La differenza in campo a tratti è imbarazzante. Roger serve bene, tiene da fondo in maniera impeccabile e, appena decide di accelerare, il bulgaro non vede nemmeno la pallina.
“NON MI ASPETTAVO QUESTO PUNTEGGIO"
È un assolo, quello di Federer. Una resa, quella di Dimitrov. Che rende ancor più facile la strada allo svizzero, stendendogli un tappeto rosso di doppi falli e rovesci affossati in rete. A fine partita è quasi timida l'esultanza dello svizzero, che va a consolare l'avversario come per dirgli: "non è colpa tua". Siamo a 97. Novantasette titoli in carriera, a tre piccoli passi dal successo numero 100. Numeri che fanno impressione, che trasudano bellezza e leggenda. Il bello è che tutto questo sembra non voler aver fine. “L’obiettivo era la semifinale, e invece ho vinto il torneo. Non dimenticherò mai una settimana del genere" ha detto un serioso Federer durante la premiazione più sobria di sempre. “Mi aspettavo una partita dura – ha poi aggiunto – Grigor è un grande atleta e un grande giocatore, e ha giocato molto bene negli ultimi mesi. Non pensavo che sarebbe finita così, ma lui mi è sembrato un po' in difficoltà e io non mi sono mai deconcentrato” L'impressione è che di settimane del genere, lo svizzero, sia destinato a viverne ancora. In attesa di qualche segno di vita da parte degli avversari.
ATP 500 ROTTERDAM – Finale
Roger Federer (SUI) b. Grigor Dimitrov (BUL) 6-2 6-2