SERIE A1 – L’impressionante tifo dei bassanesi regala i primi 2 punti al team di Andreas Seppi, che batte Starace dopo aver rischiato grosso. L’Aniene è spalle al…"muro".
Andreas Seppi ha ricevuto grande aiuto dai tifosi del Bassano
(Foto Costantini – FIT / E' di Costantini anche la foto in home page)
Dall'inviato a Rovereto, Riccardo Bisti – 8 dicembre 2013
Se la matematica non è un opinione, mezzo scudetto è già sui petti orgogliosi della Società Tennis Bassano. Non ce ne vogliano dirigenti, giocatori e staff tecnico, ma buona parte del merito appartiene a quel gruppo di persone che hanno fatto un tifo d’inferno, senza distinzione di sesso ed età. Tra loro c’era anche un disabile, entusiasta delle vittorie di Marco Crugnola e Andreas Seppi che mandano al riposo la Società Tennis Bassano sul 2-0. Un centinaio di tifosi scatenati, che hanno reso il Palazzetto dello Sport di Rovereto un catino ribollente di passione tennistica (e un filo paesana). Questa finale è l'espressione di due concezioni ed estrazioni molto diverse, non solo nel tennis ma anche nella vita di tutti i giorni. I tifosi dell’Aniene rappresentano l’alta società di Roma, che si ritrova con eleganza in uno dei circoli più belli d’Italia. Bassano del Grappa, invece, è una cittadina di provincia dove la gente rispecchia i sapori della sua terra. Gente genuina, non ti stupiresti di vederla in tribuna con un panino al salame, proprio perché non vuole abbandonare il suo posto sugli spalti e non perdersi neanche uno scambio. La gente di Bassano aveva maglie gialle fosforescenti, celebrative di questa finale, che hanno dato elettricità a un palazzetto un po’ timido, riservato come la gente di Rovereto. Loro invece avevano tamburi, trombette, bastoni di gomma giallorossi come quelli che si vedono in Coppa Davis (procurati da papà Crugnola) e, come cantava Ligabue, “gambe e fiato finchè vuoi”. Cori per tutti: Seppi, Crugnola, Lorenzi, la dirigenza, i capitani…un tutt’uno che è stato un fattore nella vicenda agonistica. Perché Crugnola non sempre ha avuto un braccio d’acciaio, e Seppi non è certo un tipo caliente. Ma loro hanno aiutato “Crugno” a scaraventare un servizio vincente in faccia a Santopadre nei momenti di difficoltà, e hanno gasato un “Seppio” un po’ contratto in avvio contro un ottimo Starace, sempre insidioso nelle gare a squadre.
La partita non è ancora finita, ma Bassano è messo alla grande. Il risultato più probabile dopo i quattro singolari è il 3-1, e francamente la coppia Seppi-Huta Galung sarebbe favorita contro chiunque, anche contro Starace-Cipolla. La gente di Bassano sogna di imitare il TC Prato, che dopo tante delusioni ha finalmente centrato lo scudetto. Non bisogna avere un animo troppo sensibile per sentire un po’ di pelle d’oca nel mischiarsi a loro. C’è il ragazzino con il megafono che fa partire i cori, come un capo ultras qualsiasi. Siamo pronti a scommettere che è uno più assidui allievi della scuola tennis. Ci sono gli anziani con i capelli bianchi che avranno visto anni e anni di tennis, dentro un impianto costruito nel 1934, quando c'era ancora il regime fascista. Ci sono anche signore di mezza età, con l’aria buona, mite. Gente che fatica, a cui non hanno regalato nulla, e che trova soddisfazione in una squadra di tennis che rappresenta valori sani e importanti. Come quelli che hanno permesso a Seppi di restare a galla nel secondo set, quando Starace ha avuto alcune opportunità per andare a servire per il match. Avesse vinto Potito, non ci sarebbe stato nulla da dire. Dopo averlo visto in questi due mesi, siamo convinti che un ritorno tra i top-100, forse anche qualcosa di meglio, non glielo leva nessuno. Forse non ha più le gambe scattanti e reattive di 4-5 anni fa, ma ha migliorato il servizio, fa scelte tattiche quasi sempre giuste e il drittone fa sempre male. Però Seppi ha qualcosina in più, e il pugnetto con il viso digrignante dopo la conquista del tie-break ha detto tutto. Osservando la totale simbiosi giocatori-tifosi della Società Tennis Bassano, qualcuno ha pensato a quanto sarebbe stata divertente una finale contro il Tennis Club Italia di Forte dei Marmi, club dalla tifoseria altrettanto accesa. Ma l’Aniene ha strameritato di esserci, e sta confermando uno spirito di gruppo notevole. Al seguito della squadra c’era anche Simone Bolelli con la moglie Ximena, sempre più vicino al rientro. Gli sarà dispiaciuto non scendere in campo.
La diretta TV ha mostrato a tutti la bellezza della Serie A1: dopo che Prato e Genova avevano abbracciato la loro gente dopo la finale femminile, tutta Italia ha potuto assistere a uno spettacolo di alto livello e un pubblico che a volte non si vede neanche nei Masters 1000. Di sicuro, una passione del genere si riscontra soltanto in Coppa Davis. Chissà che di fronte a queste immagini, la FIT non possa fare marcia indietro sui regolamenti, e magari lasciare più spazio alla composizione delle rose. Ma questa è un’altra storia: adesso c’è uno scudetto da conquistare (per il Bassano) e un’epica rimonta da compiere (per l’Aniene). I bagordi del sabato sera saranno riservati alle ragazze del Tennis Club Prato. Alle 10 del mattino saranno tutti lì, a fare un tifo d’inferno. L’eterna stagione 2013 non è ancora finita. Chiunque vincerà, sarà una grande festa. E otterrà un riconoscimento istituzionale, giacchè la squadra tricolore sarà invitata al Gran Gala di fine anno organizzato dalla FIT. Un altro piccolo riconoscimento per un campionato unico. Bello o brutto, non sappiamo. Di sicuro unico.
SERIE A1 UOMINI – FINALE
SOCIETA' TENNIS BASSANO – CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE 2-0
Marco Crugnola (ST Bassano) b. Vincenzo Santopadre (CC Aniene) 6-4 6-4
Andreas Seppi (ST Bassano) b. Potito Starace (CC Aniene) 5-7 7-6 6-3
Jesse Huta Galung (ST Bassano) vs. Simone Vagnozzi (CC Aniene)
Paolo Lorenzi (ST Bassano) vs. Flavio Cipolla (CC Aniene)
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