Mancano due mesi all'inizio di Wimbledon. Come accade da qualche anno, da quando i giocatori minacciarono un boicottaggio all'Australian Open (se non fossero aumentati i premi), c'è grande attesa per le cifre del prize money 2017. La nuova edizione dei Championships, tuttavia, sarà la prima in cui si dovrà tenere conto degli effetti della Brexit. L'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea ha causato una perdita di valore della sterlina, che potrebbe riflettersi anche sul montepremi. Lo scorso anno, Andy Murray e Serena Williams (vincitori delle prove di singolare) portarono a casa due milioni di sterline, su un montepremi complessivo di 28 milioni, che rappresentava un aumento del 6,4% rispetto all'anno precedente. Secondo alcune indiscrezioni, raccolte dal Times, quest'anno la crescita potrebbe essere ancora più marcata, proprio per contrastare la svalutazione della sterlina e salvaguardare il “valore d'acquisto” dei premi. L'annuncio del prize money è previsto per mercoledì e dovrebbe garantire una aumento di 2,25 milioni per mentenere lo stesso valore dell'anno scorso. A dire il vero, il torneo 2016 si è giocato poche settimane dopo il referendum Brexit, ma al momento di stabilire il montepremi non si poteva ancora considerare gli effetti economici poi maturati nei mesi successivi.
MELBOURNE E PARIGI CRESCONO. E LONDRA?
Il 10 luglio 2016, quando Murray ha sollevato il trofeo, una sterlina valeva 1,29 dollari rispetto all'1,48 del 23 giugno. Significa che il premio per il vincitore, in due settimane, aveva perso qualcosa come 380.000 dollari, se misurato con la valuta americana. In questo momento, la sterlina ha grossomodo lo stesso valore dello scorso luglio. Ma se dodici mesi fa il montepremi era stato ampiamente annunciato, stavolta l'AELTC può correre ai ripari. C'è attesa per le nuove cifre, anche perché lo Us Open garantisce premi molto importanti, così come l'Australian Open. Mantenendo il prize money dell'anno scorso, Wimbledon sarebbe al terzo posto tra gli Slam più ricchi, davanti solo al Roland Garros. Un'onta inaccettabile per lo Slam più antico e prestigioso. Va detto che i primi due Slam del 2017 hanno proposto una crescita importante: 14% per l'Australian Open, 12% per il Roland Garros. Un portavoce di Wimbledon non ha confermato l'indiscrezione, ma ha sottolineato che: “L'All England Club tiene sempre in considerazione il contesto economico del tennis in tutto il mondo, comprese le oscillazioni monetarie, nello stabilire il prize money di ogni edizione”. A quanto pare, dovremo aspettare giusto qualche ora.