Non è il nome di qualche strana storia sui samurai, ma l’enigma sul torneo cancellato dalla WTA. “Non ne sapevamo nulla” fanno sapere via Twitter. Ma la data è già stata assegnata ai cinesi…
Bagno di folla per Na Li nella sua Wuhan
 
Di Riccardo Bisti – 11 gennaio 2013

 
“Il Tennis Toray Pan Pacific Open non è al corrente che quest’anno sarà sospeso e sta indagando sulla decisione annunciata repentinamente dalla WTA. Vi faremo sapere eventuali novità”. Un breve annuncio sul profilo Twitter del torneo WTA di Tokyo fa scattare il caso. 24 ore prima, la WTA aveva annunciato in pompa magna il calendario 2013 e 2014, informando che lo storico evento giapponese (nato nel 1984) sarebbe stato sostituito da Wuhan, in Cina, città natale di Na Li. Dopo la restrutturazione, la Cina avrà cinque tornei mentre il Giappone resterà con il solo evento di Osaka. La notizia aveva fatto impressione ma si pensava che fosse tutto concordato, magari per ragioni economiche. E invece un breve “tweet” degli organizzatori riapre la questione e alimenta interrogativi. Se è vero quanto dicono a Tokyo, perchè la WTA li ha tolti dal calendario senza avvertire? E poi, economia a parte, è giusto che la Cina abbia cinque tornei (tra cui due Premier) il Giappone un solo International? I Giapponesi sono timidi ma orgogliosi, e hanno già fatto sentire la loro voce. “Il calendario del 2014 è ancora in una fase di progetto – ha detto un funzionario del torneo di Tokyo, che ha preferito restare anonimo – noi stiamo facendo accordi con le diverse parti interessate per mantenere l’evento, anche modificando la struttura, magari con un abbassamento del montepremi”. La WTA ha aperto un ufficio a Pechino e sta spingendo forte in Cina, potendo contare sull’appeal di una campionessa come Na Li. Scelta legittima, ma non era meglio trovare prima un accordo?
  
“Puntiamo a garantire lo stesso montepremi anche dopo il 2013 – ha detto il funzionario giapponese – perchè crediamo che questo torneo lo meriti. Una riduzione, tuttavia, è possibile”. Parole che possono essere interpretate: i giapponesi proveranno a lottare per tenere vivo il torneo, oppure si sono rassegnati e stanno provando a mettere insieme le risorse per andare avanti? Ci si domanda che fine farà il torneo ATP. All’Ariake Coliseum (splendido impianto dotato di tetto retrattile) va in scena il Premier Five WTA, poi la settimana dopo si gioca un ATP 500. La possibile scomparsa del femminile avrà effetti sul maschile? Resta lo stupore per il (possibile) addio di un torneo che ha fatto la storia della WTA. Nato nel 1984, è stato il primo evento asiatico nella storia della WTA. L’albo d’oro è da brividi: ha vinto cinque volte Martina Hingis, tre volte Steffi Graf (1986, 1990, 1994) e vantano due titoli a testa Martina Navratilova e Maria Sharapova. Il torneo si è giocato indoor fino al 2007, presso il Tokyo Metropolitan Gymnasium, salvo poi spostarsi nell’Ariake Coliseum nel 2008.
 
La WTA ha deciso di cedere la licenza (ma sarebbe scaduta nel 2013 o no?) alla città di Wuhan, che sta costruendo un nuovo impianto tennistico, intitolato proprio a Na Li. L’amministrazione locale, tuttavia, nega che la costruzione dell’impianto sia correlato alla giocatrice. “La costruzione era programmata dal 2006, molto prima che Na Li vincesse il Roland Garros” hanno detto. Il progetto costa 330 milioni di yuan (circa 52 milioni di dollari), approvati dalla provincia di Hubai. Avevano pensato di chiamarlo “Li Na Tennis Stadium”, ma poi hanno cambiato idea: la struttura dovrebbe chiamarsi "Li Na Comprehensive Stadium”. Usiamo il condizionale perchè i politici del posto hanno smentito, dicendo che non è ancora stata presa una decisione. Lo stadio sarà pronto nella prima metà del 2014 e ospiterà circa 8.000 spettatori. Ad oggi, Wuhan ha ospitato soltanto un torneo challenger da 50.000 dollari (vinto da Aljaz Bedene), ma la popolarità globale di Na Li, unita a importanti potenzialità economiche, ha permesso il grande salto. La più contenta è proprio la Li, anche se il torneo si giocherà quando avrà già compiuto 33 anni. “Per me è un posto speciale, ci sono nata e cresciuta – ha detto – mostrerò a tutte le colleghe la bontà del cibo, così si abbufferanno e in campo non si muoveranno! Scherzi a parte, credo che non ci saranno problemi. Nella mia ragione si toccano temperature elevatissime, ma a settembre la media dovrebbe essere intorno ai 25 gradi, quindi niente di clamoroso”. Con buona pace dei giapponesi.