Stan Wawrinka è tra i giocatori più amati del tour. Lo è per almeno due ragioni: in primis, un rovescio straordinario. È uno dei migliori colpi nella storia del gioco, almeno tra quelli a una mano. Quando si elencano le difficoltà di questo colpo, la chiosa finisce sempre così: “A meno che non ci sia Wawrinka… “. In secundis, la capacità di diventare vincente e affrancarsi dall'etichetta di Roger Federer. Gliel'hanno chiesto centinaia di volte: come è stato vivere all'ombra del grande Roger, il più titolato di tutti i tempi? Wawrinka ha sempre detto di aver tratto soltanto vantaggi: in effetti ha conquistato tre Slam (tanti quanti Andy Murray) in un'epoca di fenomeni. La premessa serve per giustificare un pizzico di preoccupazione: il prossimo 1 dicembre, Stan terrà una conferenza stampa a Ginevra. Ovviamente, non sono stati diffusi dettagli e il mondo del tennis si è avventurato in mille congetture. I fatti: Stan è fermo da luglio. Un problema al ginocchio sinistro lo ha bloccato dopo Wimbledon e gli ha impedito di difendere il titolo allo Us Open. Curiosamente, il bottino di punti intascato nella prima parte dell'anno sarebbe stato sufficiente per qualificarsi alle ATP Finals. In questo periodo, Stan si è sottoposto a un piccolo intervento, cui è seguito un periodo di riabilitazione, peraltro documentato dai social network, dove è piuttosto attivo. Ha ripreso la racchetta in mano circa tre settimane fa, quando ha pubblicato un filmato in cui centrava un tubo di palle, in scioltezza, con il suo favoloso rovescio. Con lui c'erano lo sparring partner, la fidanzata Donna Vekic e il preparatore atletico-guru, Pierre Paganini.
GLI ULTIMI TRE MESI
Non finisce qui: circa un mese fa, è terminata la sua collaborazione con coach Magnus Norman. Curiosamente, poche prima della news sulla conferenza stampa, Blick aveva riportato alcune dichiarazioni del tecnico svedese, che elogiava Stan per il periodo trascorso insieme e giurava che – senza i fenomeni di questi anni – sarebbe certamente diventato numero 1 del mondo. “Lavorare con lui è stato molto facile” ha detto Norman, il quale ha abbandonato l'incarico per restare vicino alla famiglia e occuparsi della sua maxi-accademia di Stoccolma, la Good to Great Academy. Solitamente, se attorno a un giocatore succede qualcosa di strano, il silenzio sui social network è un fattore indicativo. In questo caso, Wawrinka ha vissuto al massimo tre pause di una decina di giorni, tra il 15 e il 27 settembre, tra il 19 e il 29 ottobre e tra l'11 e il 21 novembre. Ma poi è sempre tornato, pubblicando diverse foto delle sue colazioni con l'amato caffè, alcune apparizioni pubblicitarie e immagini simpatiche, come quella che comunicava l'addio alle stampelle, datata 27 settembre. Anche per questo, è difficile ipotizzare cosa sia successo. Perché, inevitabilmente, è successo qualcosa. Escluderemmo l'annuncio di un nuovo coach o dettagli sulla programmazione per il 2018: sono aspetti troppo banali da giustificare una solenne convocazione ai giornalisti. Probabilmente qualcosa bolle in pentola.
I TIMORI PRINCIPALI
Un paio di letture sono inquietanti: qualcuno ipotizza che potrebbe annunciare il ritiro, magari perché il problema al ginocchio non si è pienamente risolto. E la foto che lo ritrae, dolorante, con una borsa del ghiaccio durante l'ultimo match, fa davvero paura. Detto che dal suo clan non trapela la minima indiscrezione, si tratta di voci incontrollate e senza alcuna verifica. Stan ha compiuto 32 anni lo scorso 28 marzo ed è professionista dal 2002. Ma il problema non sarebbe l'età, bensì un ginocchio che proprio non ne vorrebbe sapere di rimettersi a posto. L'altra ipotesi, ancora più fantasiosa, riguarda l'annuncio di un'eventuale positività a un test antidoping. C'è la suggestione del caso di Maria Sharapova, che annunciò con qualche giorno d'anticipo la famosa conferenza del 7 marzo 2016. Ci furono mille congetture, poi comunicò la positività al meldonium. Va detto che Wawrinka, nel 2016, è stato tra gli atleti più controllati del tour, con 7 (o più) controlli durante i tornei e 7 (o più) controlli al di fuori dei tornei. L'ITF non specifica mai il numero esatto dei test sui singoli giocatori, ma li divide in categorie: il massimo è il famoso “7+”. Di sicuro, Stan si è sottoposto a un controllo lo scorso 29 agosto perché lo ha annunciato su Twitter, con un post accompagnato da una foto scherzosa: “Ho dovuto correre con le stampelle per aprire la porta per un controllo antidoping”. Anche in questo caso, si tratta di una congettura. Ma è normale pensarlo, visto il precedente Sharapova. L'augurio è che non sia niente di tutto questo, e che lo si possa rivedere sin da gennaio. Oltre a essere una minaccia per tutti, un Wawrinka al 100% è un piacere per gli occhi. In attesa di venerdì, ecco 9 minuti e mezzo di buoni motivi per sperare che torni il prima possibile…