COPPA DAVIS – Arriva Italia-Argentina e, quattro anni dopo, Juan Monaco e Juan Martin Del Potro sono di nuovo in squadra insieme. Sembra più un armistizio che una pace, ma il lavoro diplomatico del capitano è stato decisivo. L’Italia punta su Fognini, inizialmente Del Potro giocherà solo il doppio (a sinistra!) e brama per il suo Boca Juniors, impegnato giovedì notte in Copa Libertadores.

Non sappiamo se l’Argentina vincerà la Coppa Davis. Né quest’anno, né tanto meno in futuro. Ovviamente l’appassionato tricolore spera che la loro corsa si interrompa nel weekend, al Circolo Tennis Baratoff di Pesaro, contro l’Italia. Al di là delle speranze e dei verdetti del campo, gli argentini dovranno fare un monumento a Daniel Orsanic. Discreto giocatore degli anni 90 (più in doppio che in singolare), da tempo ricopre ruoli dirigenziali in seno all’Asociacion Argentina de Tenis. Un ruolo delicato, il suo: “direttore dello sviluppo”, quello che da noi sarebbe il Direttore Tecnico. Ma è talmente bravo che gli hanno sbolognato la patata bollente della Coppa Davis. E lui è riuscito nel miracolo, diventato realtà nell’afoso mezzogiorno di Pesaro, quando Juan Martin Del Potro e Juan Monaco si sono allenati insieme. Un allenamento come tanti? Niente affatto. La presenza dei due tandilensi nello stesso campo ha un enorme valore simbolico perché il loro rapporto era ai minimi termini. Anzi, era “nullo”, per riprendere le parole di Monaco dello scorso anno, quando fu escluso dai convocati per Argentina-Brasile. E qualcuno pensò che la sua mancata convocazione fosse stata dettata da Del Potro. Nati nella stessa città, cresciuti nello stesso club, addirittura con lo stesso maestro (Marcelo Gomez), erano amici per la pelle.

ARMISTIZIO MADE IN TANDIL
Poi qualcosa si è rotto. Era il 2012, semifinale di Davis contro la Repubblica Ceca. E’ successo qualcosa nello spogliatoio argentino, allora guidato da Martin Jaite, e Del Potro si allontanò dal resto del team. Da allora, non ha mai più giocato in Davis. La sua relazione con Monaco si è letteralmente frantumata. Per intenderci: lo scorso dicembre, nella natia Tandil, hanno partecipato al matrimonio di un comune amico. Pare che non si siano rivolti la parola. Ma Daniel Orsanic non può badare a queste cose. Per lui conta solo il bene del tennis argentino, la professionalità, gli obiettivi comuni. Dopo aver lavorato duramente (lui e la dirigenza) per riportare Del Potro in squadra, non poteva certo permettersi di rovinare tutto a causa del cattivo rapporto tra i due. E così c’è stato un lento processo di riavvicinamento che ha avuto il suo culmine durante il Miami Open. Una lunga chiacchierata ha appianato i problemi, fino ai ridimensionamenti pubblici dei giorni scorsi. “Abbiamo avuto qualche malinteso, ma sono cose ingigantite dai giornalisti – ha detto Monaco – siamo persone adulte, cresciute insieme, basta guardarsi negli occhi per risolvere tutto”. L’impressione è che sia un armistizio e non una pace vera e propria, ma a questo a Orsanic non interessa. Per loro è fondamentale avere due giocatori – certamente i più rappresentativi, con tutto il rispetto per Federico Delbonis e Guido Pella – pronti a dare il 110%. Nella conferenza stampa pre-draw erano molto lontani. Rispetto ai giornalisti, Monaco era all’estremità sinistra, Del Potro all’estremità destra. Scene ben diverse rispetto al passato, quando i due si sussurravano scherzi e battute all’orecchio.


(Foto Costantini – FIT)