I vertici della federazione americana ammettono, per la prima volta, che il Masters 1000 della Florida potrebbe cambiare sede e spostarsi nel nuovo maxi-centro che dovrebbe diventare la “nuova casa del tennis americano”. L’AD della USTA è stato chiaro: “Se gli organizzatori del Miami Open volessero spostarsi, a Orlando ci sarebbe lo spazio necessario”.

Per la prima volta, un esponente della USTA ha parlato del possibile spostamento del Miami Open. Il torneo di Key Biscayne, l’ex “Lipton”, è sempre più lontano dalla vecchia nomea di “Quinto Slam” e si vede bloccare tutti i progetti di crescita, nonostante la comunità locale si fosse espressa favorevolmente con un referendum. Ma un cittadino del luogo, Bruce Matheson, erede della famiglia che era proprietaria dell’area, sta riuscendo ad impedire qualsiasi tipo di operazione. E lo scorso dicembre un tribunale gli ha dato ragione, affossando le speranze degli organizzatori. Da qualche anno si parla di un possibile spostamento, ma in queste ore c’è stato il primo pronunciamento ufficiale: Kurt Kamperman, amministratore delegato USTA, ha detto che “tra le possibilità” c’è uno spostamento del torneo presso il nuovo National Campus della USTA nei pressi di Orlando, sempre in Florida.



LA NUOVA CASA DEL TENNIS AMERICANO
Lo ha detto a margine di una conferenza stampa che annunciava l’imminente apertura del campus (prevista a gennaio). A suo dire, se gli organizzatori del Miami Open volessero spostarsi, a Orlando ci sarebbe lo spazio necessario per costruire uno stadio adeguato. Negli ultimi mesi si sono rincorse voci di ogni tipo su eventuali e possibili sedi, dall’Asia al Sud America. “Ma noi vogliamo mantenere il torneo negli Stati Uniti” ha detto Katrina Adams, presidentessa USTA. Il nuovo centro di Orlando, definitivo “la futura casa del tennis americano”, ospiterà un centinaio di campi in tutte le superfici (terra rossa, terra verde, cemento all’aperto e cemento al coperto), oltre a fungere da alloggio per i giovani tennisti. Kamperman ha informato che sarà più grande del Billie Jean King National Tennis Center (sede dello Us Open) di un buon 50%. Nelle intenzioni della USTA, Orlando dovrebbe ospitare tutti i migliori giovani tennisti americani. “Vogliamo alzare l’asticella delle strutture per le giovani promesse, oltre ad aumentare la qualità degli allenamenti” ha concluso Kamperman. Ma l’utilità del nuovo centro potrebbe anche non fermarsi qui.