WIMBLEDON, IL PUNTO – A sorpresa, vanno fuori più teste di serie tra gli uomini che tra le donne. Eliminata Ana Ivanovic, sofferente al polso e prossima al matrimonio con Schweinsteiger, previsto il 12 luglio in una località segreta. L’Italia coglie tre vittorie e caccia i fantasmi di una disfatta. Peccato che un ottimo Seppi debba affrontare Raonic…

Difficile trovare una notizia da strillo al termine di una giornata tutto sommato anonima. Nel momento in cui la testa di serie di più “nobile” a cadere è la numero 17, beh, non c’è molto da raccontare se non la storia di Marcus Willis, su cui si sono avventati – comprensibilmente – i media di tutto il mondo. Il simpatico britannico, ex-grassone ed ex-ex, sfiderà Roger Federer in quello che sarà il match della vita. Ma ci sono tante notiziole: intanto, il fatto che si siano conclusi 63 match su 64. Su Londra non è caduta neanche una goccia di pioggia ed è una notizia, sia per le tradizioni, sia per quanto abbiamo dovuto patire a Parigi. Soltanto il match tra Santiago Giraldo e Gilles Muller non ha decretato il vincitore: partita sospesa per oscurità sull’11-11 al quinto, non un grosso problema per gli organizzatori. Le previsioni dei prossimi giorni, già a partire da martedì, prevedono un po’ d’acqua. L’effetto sarà meno devastante che a Parigi, poiché si potrà giocare almeno sul Centre Court, in attesa che nel 2019 arrivi il tetto anche sul Campo 1.

Nei primi giorni di tornei ci diverte confrontare i due tabelloni e renderci conto – Slam dopo Slam – di come il tabellone maschile sia meno aperto a sorprese rispetto al femminile. La prima giornata di Wimbledon, per una volta, dice il contrario. Tra gli uomini sono cadute ben quattro teste di serie, soltanto due tra le donne. Sorprendono le uscite di scena di Kevin Anderson (n.20, l’unico che l’anno scorso rischiò di vincere contro Djokovic) e di Philipp Kohlschreiber (n.21), battuti rispettivamente da Denis Istomin e Pierre Hugues Herbert. Occhio al francese, interprete di un serve and volley vecchio stile e quindi automaticamente pericoloso sui prati (anche se ci domandiamo come faccia a non spaccarsi la schiena con quel movimento al servizio…). Monfils non stava in piedi e forse è stato contento di di intascare 30.000 (svalutatissime) sterline, e lasciare strada al connazionale Chardy. Fino a una settimana fa, la sconfitta di Cuevas contro Kuznetsov (campione junior nel 2009) non avrebbe sorpreso. Dopo Nottingham, tuttavia, un filo di sorpresa c’è. Ma neanche troppa. In campo femminile non desta alcuna sorpresa l’uscita di scena di Irina Camelia Begu: normale tirare il fiato dopo una primavera giocata a tutta birra. E non sorprende l’eliminazione di Ana Ivanovic. Doveva sposarsi il 5 giugno con il suo Bastian Schweinsteiger, ma si è messo di traverso Joachim Loew, DT della Germania. “O il matrimonio o la nazionale!” ha detto al suo giocatore, impegnato agli Europei di Calcio. E così la bella Ana è costretta ad aspettare: secondo alcuni tabloid, il matrimonio (segretissimo!) sarebbe stato fissato per martedì 12 luglio, due giorni dopo la finale degli Europei. Sarebbero tre giorni dopo la finale femminile di Wimbledon, ma per Ana non è più un problema. Semmai c’è un pizzico di preoccupazione per un infortunio al polso che la terrà ferma fino alle Olimpiadi. Ma l’organizzazione del matrimonio, probabilmente, l’avrebbe comunque tenuta lontano dai tornei. La location è ultra-segreta: agli invitati è stato chiesto di trovarsi l’11 luglio all’aeroporto di Monaco di Baviera, dove poi saranno portati a destinazione. Neanche loro sanno dove si terrà l’evento, qualcuno sussurra a Venezia. “Mi fa male il polso destro, non riuscivo a spingere con il dritto – ha detto la Ivanovic – eppure ho fatto tutto il possibile per presentarmi in forma. Adesso effettuerò una risonanza e il mio prossimo torneo saranno le Olimpiadi”. Tutto vero, ci mancherebbe, ma nel frattempo c’è un impegno non proprio trascurabile…


(Foto Tonelli – FIT)

ITALIA, L’ERBA E’ MEGLIO DELLA TERRA
L’Italia ha scacciato i fantasmi di Parigi. Non ci fosse stata Karin Knapp, al Roland Garros avremmo incassato una Caporetto senza molti precedenti. A Londra siamo partiti molto meglio, con tre vittorie su cinque partite. Di Errani, Giorgi e Lorenzi leggete a parte, mentre fa piacere il successo di Francesca Schiavone. Anastasjia Sevastova rappresentava un pericolo, soprattutto perché reduce dalla finale a Palma de Maiorca. Invece Francesca ha giocato con coraggio e si è presa in rimonta entrambi i set: sotto 3-5 e poi 5-6 nel primo, sotto 2-4 nel secondo, ha cucito un 7-6 6-4 che riempie di gioia, ma alimenta il dispiacere per la mancata qualificazione all’Australian Open, che le avrebbe garantito il record di presenze consecutive in uno Slam. Lo avrebbe meritato, e forse avrebbe meritato anche una wild card. Non l’hanno accontentata ed è andata così, ma Francesca c’è. Adesso sfiderà Simona Halep, su uno Show Court, e non è detto che non possa fare la sua figura. Molto bene Seppi, il cui tennis proprio non va giù a Guillermo Garcia Lopez. 6-2 6-4 6-0 e tanti saluti alla Spagna, come peraltro era già avvenuto a Parigi, su un altro prato e in un altro sport. Peccato che il sorteggio gli abbia riservato Milos Raonic, peggior avversario possibile. Con le sue ambizioni e risorse economiche, il canadese gli ha portato via il preparatore atletico Dalibor Sirola. Però Andy ha un vantaggio: conosce piuttosto bene l’avversario e sa cosa fare. Il problema sarà mettere in pratica quanto studiato a tavolino. Tre anni fa, nei quarti di Davis, su un campo velocissimo, Seppi giocò la sua partita e si arrese in quattro set. Il ricordo può accendere una speranza. Il Day 2 vedrà in campo Fabio Fognini (intervistato sul prato del Centre Court…da sua moglie Flavia Pennetta!), Roberta Vinci e Karin Knapp.