Termina l'avventura di Michael Stich come direttore del torneo di Amburgo: l'aveva preso ai tempi del declassamento e lo ha tenuto in vita, assicurandosi anche un paio di apparizioni di Nadal e Federer. Ma la federtennis tedesca ha scelto di affidarlo a un'altra società. “Ancora oggi non capisco la loro decisione. Ho comunque tante idee in testa”.

Otto giorni prima, Michael Stich aveva ricevuto la massima onoreficenza per chi ha giocato a tennis: insieme a Helena Sukova, è stato ammesso nella Hall of Fame di Newport. Prima di lui, soltanto cinque tedeschi avevano ottenuto il riconoscimento. Gottfried Von Cramm, Hilde Sperling, Hans Nusslein, Steffi Graf e Boris Becker. Una piccola consolazione per un campione che ha appena chiuso la sua avventura come direttore del torneo di Amburgo. L'ex “Airone” sperava di chiudere meglio, invece si è dovuto accontentare di una finale tra Nikoloz Basilashvili e Leonardo Mayer. “Dirigere questo torneo è stato uno dei compiti più belli che abbia mai avuto – ha detto l'ex campione di Wimbledon a Spox – per me si chiude il cerchio: da bambino mi recavo a questo torneo da spettatore, da tennista ha iniziato con le qualificazioni e ho finito col vincerlo. Da direttore del torneo, ho contribuito a tenere in vita la tradizione del Rothenbaum”. Per Stich è stato un decennio complicato: ha preso in mano il torneo dopo che l'ATP aveva deciso di declassarlo da Masters 1000 ad ATP 500, peraltro spostandolo in avanti di un paio di mesi. In questi anni ha ottenuto l'occasionale adesione di Rafael Nadal (2015) e Roger Federer (2013), ma non ha potuto arrestare la progressiva svalutazione del torneo. Amburgo si gioca sulla terra battuta quando ormai i migliori giocatori sono in vacanza, o già proiettati sul cemento americano. Amburgo è diventato terra di caccia per specialisti e giocatori meno noti. Come è noto dall'anno scorso, la federazione tedesca (DTB) ha scelto di affidarsi a Matchmaker, società guidata da Peter Michael Reichel. Quest'ultimo avrebbe mantenuto volentieri Stich alla direzione tecnica, ma l'ex campione di Wimbledon ha declinato: avrebbe continuato a lavorare in una realtà non più sua. Il nuovo accordo vale dal 2019 al 2023 e porterà circa due milioni e mezzo nelle casse della DTB. L'impegno di Matchmaker non era con la città di Amburgo, ma soltanto di mantenere il torneo in Germania. Si era dunque parlato di un possibile spostamento di città, o magari di raddoppiare Amburgo organizzando un torneo WTA spostando in avanti Norimberga (già gestito da Matchmaker, che attualmente si gioca prima del Roland Garros).

"CAMBIO DI DATA? DIFFICILE"
“Ognuno deve trovare la propria strada – ha detto Stich, reduce da una settimana malinconica, in cui sapeva che sarebbe stato il suo ultimo torneo da direttore – ad Amburgo non è facile. Direi che il cambio di data è estremamente improbabile, almeno nei prossimi 5 anni. Se il calendario ATP non cambia radicalmente, la situazione resterà invariata”. Si era parlato della possibilità di passare dalla terra battuta al cemento, in modo da attirare qualche top-player in più (c'è il precedente di Acapulco, e anche altri tornei ci stanno pensando). “Ma io credo che nemmeno sul duro verrebbero Djokovic, Nadal, Federer e Murray – ha detto Stich – in questi dieci anni si è visto che bisogna passare tra alti e bassi. Questo accade dappertutto, non solo ad Amburgo”. Per il futuro, è ancora tutto da vedere. “Abbiamo delle idee, ma in questo momento non ha senso esprimerle, non c'è ancora niente di chiaro. Vogliamo mantenere un rapporto con i nostri partner e la gente di Amburgo, ma non posso e non voglio dire di più”. Una volta perso il torneo, per lui non sarà semplice mettere in piedi un altro evento, visto il calendario già pieno e complesso. In questi anni, la delusione più grande è arrivata da Alexander Zverev, con il quale aveva chiuso una specie di accordo a vita. Ma appena è diventato un top-player, ha scelto di iniziare in anticipo la stagione sul cemento americano. “Gli abbiamo dato l'opportunità di gettare le basi per il suo successo attuale…” e poi rimane in silenzio, senza celare la delusione per la mancata presenza del più forte giocatore tedesco. “La delusione per aver perso il torneo è passata – ha detto Stich – ho sempre accettato la decisione della DTB, anche se non l'ho ancora capita”. In effetti, fu lui – con la sua società – a salvare un torneo che rischiava di scomparire. Oggi la DTB auspica un passaggio dalla terra battuta al cemento, in modo da garantirsi almeno la presenza di Zverev. “Se ci sarà l'offerta giusta per portare in Germania un torneo femminile, sicuramente interverremo” ha detto Dirk Hordorff, ex allenatore di Rainer Schuettler e oggi vicepresidente federale. Per Michael Stich non c'è più spazio.