L'imprevedibile Bethanie Mattek Sands arriva a due game dal colpo grosso, ma Serena si riprende in tempo e domina alla distanza. Più lo Slam si avvicina, più si avvertono segni di vulnerabilità. “Ma io ero più nervosa a Wimbledon…”. Occhio a Madison Keys negli ottavi. 

Serena Williams è vulnerabile. I suoi sogni Slam hanno rischiato di svanire al terzo turno dello Us Open, contro una giocatrice addirittura fuori dalle top-100, per quanto imprevedibile (e reduce da due operazioni). Bethanie Mattek Sands è famosa più per il suo abbigliamento oltre i limiti del buon gusto, sublimato dai calzettoni degni di un terzino anni 80, ma è anche un tennista brillante. Conosce la rete, è piuttosto completa, possiede una forte personalità. Ed è proprio la parola “personalità” la chiave del torneo di Serena. Perchè, ormai è assodato, sul piano tecnico è battibile. Almeno, non è irraggiungibile. I segnali si erano già visti contro Kiki Bertens, tanto che coach Mouratoglou l'ha subito rispedita in campo ad allenarsi. Stavolta sarà più soddisfatto: dopo essere arrivata a otto punti dalla sconfitta più grave della carriera, ha tirato fuori il meglio. Sette colpi vincenti, uno dopo l'altro, sono stati il prologo di nove game consecutivi che hanno sigillato il 3-6 7-5 6-0 finale. E il sogno resta vivo. Serena sta vincendo con la personalità, ma la tensione è enorme. Man mano che il trionfo si avvicina, persino lei sente il braccio tremare. Il problema è che le avversarie diventano via via più forti: il prossimo turno sarà un crocevia durissimo, poiché sfiderà Madison Keys, classe 1995, la più credibile tra le possibili eredi. Ci ha giocato otto mesi fa in Australia e l'ha battuta. Da allora, Madison non è esplosa come ci saremmo aspettati. Però è ancora pronta a esplodere. Non ha vissuto un grande avvicinamento allo Us Open, ma il modo in cui ha battuto Agnieszka Radwanska induce all'ottimismo. Sembra pronta all'impresa.


"A WIMBLEDON ERO PIU' TESA"

Madison possiede una velocità di palla eccezionale, simile a Serena. E' certamente più forte della Mattek-Sands e ha un gran futuro davanti. Però è meno abile sotto rete, le manca un pizzico di esperienza e soprattutto sembra troppo “brava ragazza” . Per battere Serena c'è bisogno di una giocatrice che digrigni i denti, che abbia la personalità giusta e il desiderio di scrivere una pagina di storia. Doti che a Keys, ambasciatrice di SI Kids (una rivista per bambini), deve ancora mostrare. Sarà un crocevia fondamentale, perché nei quarti potrebbe esserci una derby in famiglia contro Venus: pochi credono che proprio la sorella avrebbe la cattiveria necessaria per toglierle il premio con la raccolta punti quasi ultimata. La semifinale non sarebbe così insidiosa (magari ci arrivasse la Vinci!)…insomma, la sfida contro la Keys si preannuncia esaltante. E Serena che dice? Prova ad allontanare la pressione, ma non sappiamo quanto sia sincera. “Non ero affatto nervosa è un torneo importante ma per me non è la fine del mondo – ha detto – ero molto più testa a Wimbledon quando dovevo ottenere il Serena Slam”. Forse bluffa un po', ha provato a parlare della Keys (“Lei gira attorno alla palla per colpire di dritto, io faccio lo stesso ma per colpire di rovescio. Serviamo entrambe molto bene”) e si è un po' indispettita quando le hanno chiesto dov'era quando Steffi Graf ha centrato il suo Grand Slam. “Avevo 6 anni, andiamo, siamo seri…”. Insomma, la tensione c'è. Prova a esorcizzarla, ma la stanno massacrando da tutte le parti. Un eventuale Slam varrebbe il doppio proprio in virtù di questo.