Assolto. Innocente. Riabilitato. Potito Starace è di nuovo un tennista dopo che per due mesi ha avuto sulle spalle l'etichetta più dura e infamante: radiazione. La Corte Federale di Appello ha stracciato la sentenza di primo grado e ha certificato una realtà che – in effetti – era sotto gli occhi di tutti. Al netto dei sospetti, non esisteva nessuna prova riguardante il suo coinvolgimento. Niente chat, niente SMS, niente intercettazioni…niente di niente. A suo carico, soltanto le conversazioni tra altri soggetti in cui veniva fatto il suo nome. Inutile ripercorrere la vicenda processuale, almeno in questa sede: adesso è tutto finito. Sollievo, sorrisi e la voglia di guardare avanti. Il nuovo Starace riparte da qui e si confida con TennisBest. La contentezza c'è, ma dalla sua voce emerge anche la stanchezza per l'infinita vicenda processuale. Era provato, davvero.
Potito, la tua reazione alla lettura della sentenza?
Grande gioia. Accidenti, in primo grado ero stato radiato…per fortuna le carte sono state lette come si deve e la Corte Federale di Appello ha totalmente ribaltato la sentenza. Era quello che ci aspettavamo: quando sai di essere innocente non puoi aspettarti niente di diverso.
Prime persone a cui hai comunicato la notizia?
Mio padre, poi subito dopo la mia ragazza.
Le tue impressioni sull'atteggiamento dei due tribunali? Hai avuto la sensazione che il Tribunale Federale avesse un atteggiamento più inquisitorio rispetto alla Corte Federale di Appello?
Qualche differenza l'ho notata. Il secondo Collegio ha richiesto tutti gli atti, tutti i documenti, è entrato nello specifico e ha capito come sono andate le cose. Il primo grado…non so, probabilmente si sono attaccati alle chat, tra l'altro non mie. Io ho sempre detto che non c'entravo niente. Preferisco non entrare nel merito, anche perché non ci capisco più di tanto.
Ma che sensazione avevi quando sei uscito dall'ultima udienza di primo grado? Eri convinto dell'assoluzione oppure temevi in un verdetto negativo, pur proclamandoti innocente al 100%? E in secondo grado?
Guarda, la paura c'è sempre. Quando arriva una sentenza del genere hai sempre il timore del giudizio. Quello che ho notato, tra il primo e il secondo tribunale, è che il giudice di secondo grado ha letto bene le carte. Sapeva tutto per filo e per segno, aveva letto la documentazione dall'inizio alla fine, senza perdersi una riga. Questo ha fatto la differenza.
Onestamente: ti aspettavi l'assoluzione completa dopo la radiazione? E' come passare dall'ergastolo alla libertà…
Me l'aspettavo sin dal primo grado. La radiazione è stata un fulmine a ciel sereno. Ovviamente mi aspettavo l'assoluzione anche in secondo grado. Però, sai, partendo da una radiazione avevo i miei dubbi. Dentro di me sapevo di essere innocente, ma tante volte l'innocenza da sola non basta affinchè le cose vadano per il verso giusto. Per fortuna è andata come doveva.
Il momento più brutto di questi 12 mesi? (Le intercettazioni sono uscite esattamente il 15 ottobre 2014, ndr)
Tutto l'anno. E' stato un periodo difficile, hanno scritto cose allucinanti e pazzesche. Le leggevo tutti giorni: ti assicuro che assorbire tutte queste cose non è stato facile. Poi è arrivata la radiazione ed è andata ancora peggio. Sono stati due mesi davvero duri. Durissimi. Proprio per questo, oggi per me è un grande giorno.
Roberto Goretti ha detto che tu avresti partecipato a una di queste due famose “cene”, cui era presente anche Manlio Bruni. Tu confermi di non aver mai partecipato?
Io non so manco chi siano questi qui…
Non sai neanche che faccia abbiano?
Non so neanche che faccia abbiano. Stiamo parlando del nulla.
Quest'anno hai giocato qualche torneo. Hai avuto la sensazione che gli altri giocatori ti guardassero con sospetto, oppure hai riscontrato soprattutto solidarietà?
Sinceramente ho avuto tanta solidarietà. Ho diversi amici nel tennis e molti sono rimasti tali, anche dopo quello che è successo. Ovviamente si saranno fatti delle domande perché sono uscite tante cose, magari qualcuno credeva nella mia innocenza e qualcun altro no. Ma in generale c'è stata abbastanza solidarietà.
Hai mai avuto la sensazione che ci fosse un po' di accanimento nei tuoi confronti? Non tutti lo sanno, ma sei stato vittima di un altro procedimento per un rimborso spese di 370 euro a nome di Rianna per un viaggio aereo, quando invece ne aveva usufruito Petrazzuolo. Tra l'altro, sei stato assolto anche lì.
Quel procedimento è stato ridicolo. Accanimento? Non credo sia un'impressione, ma la realtà. Aprire un procedimento perché a un torneo ho portato Petrazzuolo anziché Rianna…tra l'altro io non facevo nulla, biglietti o inoltri alla federazione…si occupava di tutto l'agenzia. Non sapevo neanche che non potevo rimborsare Petrazzuolo…mi è sembrata una cosa talmente ridicola da pensare che probabilmente ci fosse un certo accanimento. Come sanno oggi che ero andato a Casablanca con Petrazzuolo, lo avrebbero dovuto sapere quattro anni fa. Di certo non volevo “usurpare” 300 euro di rimborsi, semplicemente pensavo che fosse tutto normale. Tra l'altro non ero io a fare i biglietti! L'agenzia aveva il nome di Rianna e probabilmente l'errore è partito da lì.
Il tuo rapporto con Bracciali è una questione privata e non vogliamo entrarci. Ma pensi che con il tempo possa esserci un riavvicinamento? Insieme ne avete vissute così tante…
Guarda, sono contento di essere uscito da tutto questo casino perché non c'entravo niente. Io vado avanti per la mia strada, e Bracciali andrà avanti per la sua.
In oltre 10 anni di tour, hai mai avuto l'impressione che succedessero cose strane?
Onestamente non lo so. Probabilmente sì, però non te lo so dire per certo. Probabilmente sì.
Se venissero abolite le scommesse saresti d'accordo?
Devo essere sincero? Non me né può fregare di meno.
In questo periodo ti sei allenato? La tua attuale condizione?
Non tocco racchetta dal 6 agosto, giorno della sentenza di primo grado. Non ho più giocato, non ho fatto alcuna attività. In effetti due mesi non sono pochi. Tuttavia ho l'intenzione di ricominciare.
Non hai più giocato perché eri mentalmente provato da questa storia?
Si, molto provato. Lo ero già prima. Ho giocato alcuni tornei in condizioni mentali non idonee, dopodiché è arrivata la radiazione e ho un po' mollato. E' arrivata l'estate, mi sono fatto un mese di vacanza…ma adesso ho tutta l'intenzione di riprendere.
Però non hai ancora scadenze, tornei, impegni.
Per quest'anno non giocherò nessun torneo. Probabilmente farò la preparazione, poi l'anno prossimo proverò a giocare la mia ultima stagione.
Quindi niente Serie A1 col Due Ponti?
Sì sì, quella la gioco. Ovviamente nei primi due match sarà molto difficile vedermi in campo perché non gioco da tanto tempo, però sarò sicuramente nella competizione.
Che farai dopo il ritiro?
Sinceramente non lo so. Mi piacerebbe restare nel mondo del tennis. Sono nato nel tennis e credo di poter dare tanto anche in un ruolo diverso. Non so ancora cosa farò nello specifico, ma l'ambiente resta questo.
Potito, tu sei un grande tifoso del Napoli. Che effetto ti ha fatto farti difendere dall'avvocato della Juventus?
(ride, ndr). Lui tifa Juve da sempre, poi è spesso è allo stadio. Sa perfettamente che io sono napoletano e abbiamo parlato spesso anche di calcio. Che posso dire dell'avvocato Chiappero? E' una persona incredibile. Ha sempre creduto in me e alla fine ne siamo usciti vincenti…anche se è tifoso della Juve. Oltre a lui, devo ringraziare di cuore gli altri due avvocati che mi hanno assistito: Luigi Giuliano e Simone Maina. Hanno fatto un lavoro straordinario.