ATP ATLANTA – Dudi Sela non colma i 40 centimetri che lo separano da John Isner e lascia all’americano il primo torneo della Us Open Series.

Di Alessandro Mastroluca – 28 luglio 2014



Casa dolce casa. Dopo aver salvato due match point a Robby Ginepri al primo turno, John Isner batte Dudi Sela 6-3 6-4 e difende il titolo ad Atlanta, nel suo torneo preferito e nel "suo" periodo dell'anno. L'americano ha vinto tutti suoi 9 tornei e giocato 15 finali su 18 negli Stati Uniti. Da quelle parti, Isner ha frequentato anche il college in un contesto estremamente competitivo, alla University of Georgia, uno dei punti di riferimento del tennis universitario nazionale. Lezioni e abitudine alla pressione che, come più volte ha spiegato, gli sono servite negli anni da professionista. La quarta finale nel torneo di casa, dopo le sconfitte contro Fish nel 2011 e nel 2012 e la vittoria su Anderson dell'anno scorso, si è ridotta per Isner a una questione di centimetri. Solo per poco, infatti, la sfida contro Dudi Sela non si è trasformata nella finale con la più ampia differenza in termini di altezza battendo il primato di Isner-Olivier Rochus a Newport nel 2011. L'israeliano, per la prima volta in finale dopo sei anni, dopo la sconfitta contro Roddick a Pechino nel 2008, reduce dalla gag di Bogotà dove si è messo in piedi su una sedia per abbracciare Karlovic, stavolta ha scherzosamente proposto di far sedere Isner al momento della stretta di mano.
 
ISNER PARTE BENE, FINISCE MEGLIO
La differenza di centimetri si è trasformata in differenza di chilometri orari, con la seconda di Isner costantemente più veloce della prima di Sela. Si sono così spenti i suoi sogni di diventare il primo israeliano a conquistare un titolo ATP dai tempi di Amos Mansdorf (1993). Resta comunque una settimana più che positiva per il 29enne di Kyriat Shmonna, che ai quarti ha festeggiato la 100esima vittoria nel circuito ATP su Pospisil, (vincitore del titolo di doppio in coppia con Jack Sock: dopo Wimbledon, non si fermano più), e che lunedì guadagnerà sei posizioni in classifica (risalirà al n.88). La partita si è messa subito diversamente dal più recente confronto diretto, Delray Beach 2013, che Isner aveva vinto a fatica. Stavolta il primo break è dell'americano, che manda un messaggio chiaro all'israeliano che prima di questa finale aveva vinto 17 game di risposta su 44. “Quel break subito all'inizio ha cambiato la mia strategia – ha commentato Sela – e ovviamente ha cambiato anche la sua. Isner ha così potuto colpire più liberamente e cercare più spesso il vincente”. Risultato: 6-3 e un solo punto perso con la prima (14 su 15). Salvata l'unica chance di break nel secondo set, il martellamento dell'americano demoralizza Sela capace di portare a casa solo cinque punti in risposta a una prima. Si illude per un attimo solo nell'ultimo game, in cui si trova 0-30 sul servizio dell'avversario. La reazione però è immediata. Sela affossa un rovescio a rete poi assiste impotente a una serie di tre ace consecutivi che spingono il totale a 15 e riportano Isner a soli 90 punti dall'undicesimo posto di Kei Nishikori. Con questo successo, Long John chiude in testa la prima settimana delle US Open Series: in palio per i primi tre un bonus fino a un milione di dollari da aggiungere al montepremi di Flushing Meadows.
 
ATP ATLANTA – Finale
John Isner (USA) b. Dudi Sela (ISR) 6-3 6-4