Il rientro di Roger, e la presenza di altri due top ten come Ferrer e Suarez-Navarro, fanno un bel regalo agli organizzatori del Miami Open. A Key Biscayne hanno un sacco di problemi, ma rispetto a Indian Wells vantano due tabelloni migliori. Li abbiamo analizzati.Secondo i giocatori, a differenza di Indian Wells che è il Masters 1000 o Mandatory più cresciuto negli ultimi anni (e non è finita qui), l’evento gemello di Miami è quello che più ha perso appeal. In Florida non se la passano benissimo: prima hanno perso il title sponsor Sony, poi la Corte Distrettuale d'Appello dello Stato ha rigettato il progetto d’ampliamento di Crandon Park. Senza la possibilità di crescere nelle strutture, tenere il passo degli altri tornei diventerà sempre più difficile, tanto che già da un annetto si parla di un possibile trasloco. E investire, in un impianto probabilmente destinato a salutare a breve il grande tennis, ha poco senso. Tuttavia, nonostante i problemi strutturali l’edizione 2016 del Miami Open rischia di battere, almeno sul campo, la concorrenza di Indian Wells. L’ha detto il sorteggio dei tabelloni principali, con tre top ten in più fra maschi e femmine. E se la presenza (in più rispetto al BNP Paribas Open) di David Ferrer e Carla Suarez-Navarro può passare inosservata, non è certo così per quella di Roger Federer, che proprio a Key Biscayne farà il suo rientro nel circuito dopo il piccolo intervento al ginocchio. Per gli organizzatori è un vero e proprio colpo di fortuna: Roger non aveva inserito la Florida nella sua cartina del 2016, ma il problema l’ha obbligato a saltare Indian Wells, così ha deciso di tornare in campo a Miami. Significa che il secondo Masters 1000 dell’anno avrà tutti i primi sedici della classifica, un cut-off migliore rispetto al primo (89 contro 98) e dei match da urlo già nella settimana inaugurale.
MASTERS 1000 MIAMI – IL TABELLONE COMPLETO
Dopo il successo a Indian Wells, che gli ha permesso di agganciare Rafael Nadal a quota 27 titoli nei Masters 1000, Novak Djokovic si presenta a Key Biscayne per puntare a quella doppietta che gli è già riuscita tre volte: nel 2011 e nelle ultime due stagioni. È favoritissimo per il poker, ma sulla sua strada c’è più di un’insidia. Dovrebbe avere vita facile fino agli ottavi, poi viene il bello, con Dominic Thiem a caccia di conferme dopo lo splendido mese di febbraio, quindi Tomas Berdych e poi, probabilmente, proprio Federer, capitato nella sua stessa metà di tabellone. Lo svizzero potrebbe avere un esordio da urlo contro Juan Martin Del Potro (impegnato prima col connazionale Pella), in un remake in salsa 2016 di un match che negli Stati Uniti è stato anche una finale Slam. Potrebbe essere un test molto interessante per entrambi: per Roger per capire se la condizione è già quella giusta, per ‘Delpo’ per comprendere quali possono essere i veri obiettivi della sua terza carriera. Sul cammino di Roger anche David Goffin, che a Indian Wells ha colto la prima semifinale in un Masters 1000, e dal punto di vista del gioco è uno di quei tennisti da tenersi stretti per gli anni a venire. Come il belga, andrà a caccia di conferme anche Alexander Zverev, reduce dallo splendido torneo in California. A quelli come lui, le sconfitte come quella subita contro Nadal fanno più bene che male: Berdych (al terzo turno) è avvisato. Nella parte alta del tabellone anche Simone Bolelli: prima un qualificato, poi Ferrer che sin qui nel 2016 non ha brillato. Nella parte bassa, invece, Nadal e Murray. Il primo è chiamato a ripetere il bel risultato di Indian Wells, dove è finalmente tornato a impensierire Djokovic, il secondo – al cui capezzale sono accorse moglie e figlia – a riscattare la deludente eliminazione contro Federico Delbonis. Per entrambi tabellone non semplicissimo: Nadal ha Raonic (se sta bene) o Sock già agli ottavi, per Murray potrebbe esserci Dimitrov al terzo turno, nell’altro match più atteso della prima settimana. Presente anche Andreas Seppi, che come a Indian Wells esordirà contro Donald Young. Per il vincitore c’è Dolgopolov.
PREMIER MANDATORY MIAMI – IL TABELLONE COMPLETO
Anche il tabellone femminile ha qualcosina in più rispetto a quello di Indian Wells, grazie alla presenza di Carla Suarez Navarro. Non che cambi di molto gli equilibri, ma è pur sempre la finalista uscente, dopo lo splendido risultato di dodici mesi fa. Le premesse sono le stesse dell’evento appena terminato: Serena Williams favoritissima a guidare il plotone, Victoria Azarenka candidata alla finale col sogno di guastarle di nuovo la festa, tante altre pronte a inserirsi nel duello. Su tutte Angelique Kerber, che ha fatto una capatina a casa Agassi per allenarsi con Andre e la moglie Steffi Graf, con l’obiettivo di rientrare in carreggiata dopo un paio di sconfitte deludenti. Anche in questo caso ci sono tutte le prime sedici della classifica, eccetto Maria Sharapova e Flavia Pennetta, entrambe per ovvi motivi. Serena esordirà contro una fra Misaki Doi e Christina McHale, per poi sfidare probabilmente Daria Gavrilova al terzo round. Nella sua metà di tabellone le insidie principali dovrebbero essere (almeno secondo la classifica) Halep, Radwanska e Kvitova, anche se il circuito femminile ha saputo mostrarsi molto più aperto del maschile, segno che potrebbe esserci spazio anche per tante altre. Sotto, il sogno degli organizzatori è uno scoppiettante Azarenka-Muguruza agli ottavi di finale, mentre nell’ultimo spicchio la Kerber dovrà stare particolarmente attenta a Karolina Pliskova, splendida semifinalista appena tre giorni fa in California. Rispetto al tabellone maschile, l’Italia raddoppia le sue bandiere: le ragazze al via sono quattro, equamente divise nelle due parti di tabellone. Le nostre due teste di serie sono sotto, con Roberta Vinci che potrebbe avere Eugenie Bouchard già all’esordio e Sara Errani che attende una fra Naomi Osaka e una qualificata, ma ha la Pliskova per un posto agli ottavi. Sopra, invece, Camila Giorgi e la rientrante Karin Knapp, di nuovo in gara dopo lo stop per l’operazione al ginocchio che l’ha tenuta fuori dallo Us Open in avanti, e pronta al duello con la Wickmayer. La Giorgi invece ha un buon tabellone nei primi due turni: prima la Brengle, poi eventualmente la Schmiedlova. Sembra chiusa al terzo dalla Radwanska, ma arrivare ad affrontarla significherebbe già aver vinto due match consecutivi in un Premier Mandatory. Risultato che in carriera le è capitato solamente una volta.
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