Oltre al classico programma di aiuto per i professionisti dei paesi con meno risorse, che ha aiutato anche futuri campioni Slam come Kuerten, Li e Azarenka, e quello varato nel 2017 per i tennisti del college, l’ITF Grand Slam Fund finanzierà altri 15 giocatori del circuito juniores, mettendo sul piatto 325.000 dollari.Ciò che l’ITF di sta facendo (o sta provando a fare) alla Coppa Davis è diventato il trend-topic tennistico dell’ultima settimana, e farà discutere ancora a lungo, perché c’è il rischio che in nome del vil denaro venga polverizzata una tradizione ultracentenaria, ma le proposte approvate dal governo di mister David Haggerty non sono tutte da buttare. Per esempio, da quando sulla poltrona più importante del mondo della racchetta siede lo statunitense, sono stati triplicati i progetti del “Development Programme”, il piano studiato per la promozione del tennis nei paesi più poveri o senza una grande tradizione, e finanziato soprattutto col famoso “Grand Slam Fund”, il fondo foraggiato da una percentuale degli introiti di Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open. Al classico progetto di che da anni vede l’ITF diventare una sorta di sponsor di determinati giocatori, per aiutarli nei primi passi dell’attività “pro” (ci sono passati anche futuri campioni come Kuerten, Li e Azarenka), lo scorso anno è arrivato un progetto per quei giocatori promettenti (sei in tutto) che hanno scelto la strada del college, riuniti in una sorta di team con un paio di coach pagati dall’ITF per accompagnarli in giro per il mondo nei periodi di pausa delle attività collegiali. E ora ecco il tris, annunciato proprio oggi: nel 2018 verranno investiti altri 325.000 dollari, per il nuovo ITF International Junior Player Grants. Come dice il nome stesso, si tratta di un piano indirizzato ad alcuni giocatori che frequentano i tornei under 18, con l’obiettivo di contribuire economicamente a quei costi di viaggio necessari da sostenere nel delicato passaggio dal mondo juniores al professionismo. “L’ITF – ha detto Haggerty – si sta impegnando per la promozione del tennis in tutto il mondo, e questo è uno dei tanti mondi in cui vogliamo provare ad aiutare alcuni dei migliori juniores del mondo, provenienti da paesi con poche risorse a disposizione”.
BURUNDI, GUATEMALA, PAPUA NUOVA GUINEA
Nel corso degli ultimi anni i fondi a disposizione dell’ITF per i programmi sono aumentati notevolmente, sino a superare la soglia dei 10 milioni di dollari, oltre il doppio rispetto al totale di una manciata di anni fa. In tutto i giocatori coinvolti nel progetto sono quindici, provenienti da tredici paesi diversi che toccano tutti i cinque continenti. Nicolas Nicolas Mejia (Colombia), Uisung Park (Corea del Sud), Jurij Rodionov (Austria), Chun Hsin Tseng (Taipei) e il campione del mondo ITF Emil Ruusuvuori (Finlandia) riceveranno 25.000 dollari ciascuno, così come sei ragazze: Violet Apisah (Papua Nuova Guinea), Emiliana Arango (Colombia), Kaja Juvan (Slovenia), Sada Nahimana (Burundi), Maria Gabriela Rivera Corado (Guatemala) e Wang Xinyu (Cina). In più, il colombiano Nick Hartd e il sudafricano Philip Henning, e la colombiana Maria Camila Osorio Serrano e la neozelandese Ajeet Rai riceveranno 12.500 dollari ciascuno. Per alcuni può diventare un aiuto determinante, per viaggiare nei tornei più importanti del calendario ITF, confrontarsi con i migliori coetanei del mondo ma farsi anche notare da potenziali sponsor, e raccogliere i soldi necessari per gettare le basi di una buona carriera. Come per la guatemalteca Maria Gabriela Rivera Corado, che senza una Federazione importante alle spalle certe possibilità non le avrebbe. “Voglio ringraziare l’ITF – ha detto – per aver creato questo programma (nato nel lontano 1986, grazie a una donazione di 100.000 sterline del torneo di Wimbledon, ndr), che regala delle possibilità a giocatrici come me, che altrimenti non avrebbero accesso alle risorse necessarie per disputare i tornei più importanti. La possibilità di farlo grazie a questo tipo di supporto mi motiverà ancora di più a lavorare duro. Potrò confrontarmi con avversarie diverse e modi diversi di giocare a tennis, crescendo e provando a diventare una tennista di successo”.