Lo scozzese e il tedesco giocano uno dei più lunghi tie-break di sempre. Philipp non sfrutta sette matchpoint e poi si arrende alla distanza, ma si è visto uno splendido mix di qualità ed emozioni. “Non credo che rivivrò qualcosa di simile” dice Andy, che in semifinale trova Lucas Pouille.

L'eliminazione di Roger Federer all'ATP 500 di Dubai ha fatto un bel favore ad Andy Murray. Il numero 1 ATP, tuttavia, ha sudato le proverbiali sette camice per superare Philipp Kohlschreiber. Sette come i matchpoint che ha dovuto cancellare in una partita pazza, durata quasi tre ore, in cui il tie-break del secondo set passerà alla storia. Il punteggio finale dice 6-7 7-6 6-1, ma ricorderemo il clamoroso 20-18 con cui Andy ha portato a casa il secondo set, peraltro all'ottavo setpoint. Non solo abbiamo visto 38 punti, spalmati su 31 minuti e 6 secondi, ma anche un tennis di buonissimo livello. “Non mi era mai capitato di giocare un tie-break così lungo – ha detto Murray – e probabilmente non mi succederà più. Voglio dire, sono nel tour da 11-12 anni e non ci ero andato nemmeno vicino”. Potenza, angoli e colpi straordinari hanno suggellato un tie-break bellissimo, tanto da distrarre persino il giudice di sedia Renaud Lichtenstein. Non abituato a vivere una situazione del genere, si è dimenticato di chiamare il cambio di campo sul 15-15, ma se ne è ricordato soltanto sul 16-16. “In quel frangente abbiamo giocato alcuni colpi incredibili – ammette Murray – ho sbagliato un paio di colpi, ma nel complesso credo che il livello sia stato molto alto. E' una vittoria speciale per il modo in cui è maturata”.

KOHLI, 400ESIMO HURRA' RINVIATO
Secondo le statistiche ATP, è la sesta volta che un tie-break si protrae per 38 punti. Curiosamente, non ce ne sono stati di più lunghi. Da parte sua, Kohlschreiber l'ha presa con filosofia. “Perdere è sempre una delusione, ma non sono triste – ha detto – ho giocato un grande tennis, è stata una delle mie migliori partite. Credo che entrambi abbiamo offerto il top”. Sciupata l'occasione (anzi, le sette occasioni) per chiudere, il tedesco si è disunito e il terzo set è stato più breve dell'intero tie-break. Per Murray è la quinta vittoria in sei scontri diretti con il tedesco, che resta a secco nelle sfide ai numeri 1 ATP. E pensare che il sito ATP, a un certo punto, aveva pubblicato per errore la notizia delle sue 400 vittorie nel circuito. Non ci sarebbe stato modo migliore per festeggiarla, ma era scritto che avrebbe dovuto vincere Murray, specie quando ha azzeccato una folle palla corta di dritto su uno dei matchpoint per il tedesco (9-8 nel tie-break, vedi video qui sopra). “E' stata la peggiore decisione della partita – ha ammesso Murray – ha funzionato, ma se allenassi qualcuno non gli direi mai di provare un colpo come quello. Sono stato molto fortunato”. D'altra parte, il proverbio dice che la fortuna aiuta gli audaci. In semifinale, Murray se la vedrà con Lucas Pouille, emerso da un'altra battaglia contro Evgeny Donskoy (il giustiziere di Federer). Nella parte bassa, e semifinalisti saranno Fernando Verdasco e Robin Haase.

ATP 500 DUBAI – Quarti di Finale
Andy Murray (GBR) b. Philipp Kohlschreiber (GER) 6-7 7-6 6-1
Lucas Pouille (FRA) b. Evgeny Donskoy (RUS) 6-4 5-7 7-6
Fernando Verdasco (SPA) b. Gael Monfils (FRA) 6-3 7-5
Robin Haase (NED) b. Damir Dzumhur (BIH) 6-2 4-6 6-4