SERIE A1 – Le incredibili sfortune che hanno portato alla clamorosa retrocessione dei siciliani, battuti anche dal TC Cagliari. Donne, il Parioli è salvo: grazie Testud!
Il matchpoint con cui Burnett-Testud hanno tenuto in A1 il Parioli femminile
Di Riccardo Bisti – 2 dicembre 2013
Qualcuno pensa che il destino esista, qualcun altro no. Chissà qual è l'opinione di giocatori, tecnici e dirigenti del Circolo Tennis Palermo. La retrocessione in A2 è il compimento di un disegno incontrollato e incontrollabile, che li ha perseguitati sin dalla prima giornata. E pensare che il campionato era iniziato con ambizioni interessanti. Si parlava di salvezza tranquilla, magari anche di un piazzamento ai play-off. Non erano ipotesi assurde. Ma era come se il destino avesse deciso di punirli dopo il ripescaggio dell’anno scorso. 12 mesi fa il CT Palermo retrocesse sul campo ma rimase in A1 grazie al celeberrimo “Caso Scala” che massacrò il CT Rovereto. I trentini hanno poi vinto il ricorso e sono stati riammessi, ma ormai non si poteva tornare indietro. E così, in una Serie A1 a 15 squadre, il quartetto Cecchinato-Comporto-Fortuna-Giacalone ha affrontato il campionato con coraggio e orgoglio, visto che i dirigenti hanno puntato esclusivamente su giocatori siciliani. Ma poi è successo di tutto. Ecco il film dell’orrore della stagione siciliana.
TC UDINESE – CT PALERMO 4-2
I siciliani perdono 4-2 dopo essere stati avanti 2-0. Cecchinato perde in tre set contro Matteo Viola. Tre settimane dopo, Udine perde a tavolino contro Crema per la scarsa illuminazione dello stesso impianto. Il 6 ottobre c’era una condizione meteo migliore rispetto al 27, ma viene il dubbio che quel giorno non ci fossero i 400 lux regolamentari. Qualcuno ha anche pensato alla possibilità di un ricorso retroattivo, non contemplato dai regolamenti.
CT PALERMO – PARK GENOVA 1-5
Hanno avuto la sfortuna di pescare una delle due presenze di Fabio Fognini. Con il top-20 ATP, il Park era decisamente un’altra squadra. Non ci fosse stato Fabio…chissà.
TC CREMA – CT PALERMO 3-3
Comporto e Giacalone arrivano ad un passo dal successo che avrebbe garantito i tre punti, ma cedono al super tie-break contro Ungur-Remedi. E finisce 3-3.
CT PALERMO – TC PARIOLI 3-3
Il match delle 2 di notte. La pioggia si abbatte su Palermo e costringe le squadre al campo unico del TC2, al coperto. Cecchinato perde 7-5 al terzo contro Arnaboldi dopo essere stato avanti 2-0 e aver avuto una palla break sul 5-5. E il Parioli si aggiudica un doppio-thriller, in cui Dustov-Arnaboldi vincono 10-8 al terzo contro Cecchinato-Comporto. Sarebbe bastato vincere una di quelle due partite, e Palermo sarebbe salvo.
TC PARIOLI – CT PALERMO 4-3
I siciliani volano 3-1 dopo i singolari, la salvezza è a un passo, sembra una formalità. Invece si materializza un incubo: il Parioli di aggiudica tre doppi di fila, compreso quello di spareggio, e resta in A1. Il destino continua a fare i dispetti: nell’ultimo play-out, avrebbero affrontato il Tennis Club Cagliari, l’unico team competitivo dei tre peggio piazzati nel girone (contro Castellazzo e Barletta sarebbe stata una passeggiata).
TC CAGLIARI – CT PALERMO 3-3
Inizia il momento-no di Claudio Fortuna. Il giovane siciliano viene da un’ottima stagione a livello future, tanto da entrare tra i top-500 ATP. In campionato aveva battuto Iannuzzi, Sinicropi e due volte Fago. Invece perde a sorpresa contro Emiliano Privato, classificato 2.3 (2.4 nel 2014). I sardi strappano un pareggio d’oro.
Il 1 dicembre il cielo piange, come se fosse un presagio. Si torna, dunque, al Tennis Club Palermo 2, dove c’è un campo coperto in Mateco, acronimo di Maggi Tennis Costruzioni, superficie granulosa molto in voga negli anni 80-90. Ancora una volta, Fortuna perde contro Privato, mentre la superficie rapida dà una grossa mano a Matteo Trevisan contro Marco Cecchinato. Il toscano scarica bordate a più non posso e vince in due set. L’allarme si fa rosso, i sogni diventano incubi. Giacalone accende una speranza battendo Galimberti, ma Antonio Comporto (al rientro proprio in Serie A1 dopo un periodo di inattività) non trova il miracolo contro il davisman kazako Yuri Schukin. A Cagliari ci aveva fatto un game, stavolta lotta come un leone ma perde 7-6 7-5. 3-1 Cagliari. Stavolta tocca ai ragazzi di Giovanni Valenza (nella foto) dover vincere tre doppi di fila. Ma nei film horror, si sa, non è previsto il lieto fine. Cecchinato-Giacalone fanno il miracolo contro Schukin-Trevisan. Soltanto in A1 poteva succedere. Vanno in campo Antonio Comporto e Claudio Fortuna, gli stessi che in ottobre avevano concesso al CT Barletta l’unica vittoria del campionato (persero contro Faggella-Lapalombella). Stavolta gli avversari si chiamano Mocci-Galimberti. Il secondo ha vinto titoli ATP in doppio, ha giocato in Coppa Davis, ha battuto persino Nadal. I siciliani lottano disperatamente, ma non c’è verso. Finisce 6-4 7-5 e il Tennis Club Cagliari, dopo zero punti e appena due partite vinte nel girone, resta in Serie A1. Nella polvere della A2, dove si giocherà in primavera, ci va il Circolo Tennis Palermo. Di partite, nel girone, ne aveva vinte undici. Una clamorosa ingiustizia sportiva, di cui sono colpevoli i regolamenti (l’ultima del girone, a rigor di logica, deve retrocedere direttamente), ma soprattutto una sfortuna galattica. Sarebbe bastata una palla, una sola palla, girata diversamente. E invece Palermo va giù, togliendo ancora più sud alla Serie A1 dopo la retrocessione di Barletta. Per fortuna, l’anno prossimo subentreranno i club di Bari e Maglie (oltre a TC Genova e TC Prato). Fossimo in Francesco Paolo Tesauro, presidente del club siciliano, terremmo duro. I ragazzi hanno dato tutto e l’ossatura sembra buona. Anche se non sarà facile, in primavera, avere la disponibilità di Marco Cecchinato.
Gli altri play-out non hanno avuto storia. Il Circolo Tennis Barletta non è neanche sceso in campo a Rovereto, essendosi presentato con soli tre elementi. D’altra parte, era impossibile ribaltare lo 0-6 dell’andata. Solita storia a Casinalbo, dove i padroni di casa hanno avuto bisogno di un’ora per spedire in A2 il Castellazzo Tennis Club, che soltanto due anni fa vinceva lo scudetto.
Piccolo dramma anche nel play-out femminile, dove il Tennis Club Parioli ha strappato la permanenza in A1 grazie alla 41enne Sandrine Testud, ex top-10 WTA residente in Italia in virtù del matrimonio con Vittorio Magnelli, ottimo tecnico nonchè capitano del Parioli maschile. Sandrine si è ritirata nel 2004, oggi fa la mamma (Isabella ha 10 anni) e ha anche fatto la telecronista per la TV francese. La valanga di infortuni del team capitolino l’ha obbligata a scendere in campo, ed è bastato per superare Cristina Coletto, 33enne che quest’anno è retrocessa da 3.1 a 3.2, nota anche per essere un’ottima giocatrice di beach tennis. La Grymalska ha colto un buon successo sulla Caregaro, ma poi è salita in cattedra Nastassja Burnett, brava a vincere un temuto match contro la Garcia Vidagany e a trascinare la Testud al successo in doppio. E così il Parioli resta in A1. Se tanti anni fa Magnelli non avesse incontrato la Testud, probabilmente avremmo raccontato un'altra storia. Curiosità: nel 2014 ci saranno ben quattro circoli nella massima serie sia maschile che femminile: Tennis Club Parioli, Tennis Club Cagliari, Tennis Club Prato e Tennis Club Genova. Queste cose, invece, non succedono per caso.
Post correlati
Ascolti tv: fra tennis e calcio c’è partita
Gli ultimi match di cartello di Serie A trasmessi in chiaro hanno registrato ascolti che tratteggiano una realtà, se...