Giovanni Lapentti non ha ottenuto gli stessi risultati del fratello maggiore Nicolas, però ha vinto di più nella città di Quito. Ad esempio, si è aggiudicato per ben quattro volte il torneo Challenger, oltre a giocare un altro paio di finali. Sempre a Quito, ha vissuto il weekend più bello della sua carriera. Nel 2003, l'Ecuador ha ospitato il Cile di Marcelo Rios per un incontro di Coppa Davis. Alla vigilia, il “chino” rilasciò alcune dichiarazioni polemiche contro Giovanni, il quale rispose sul campo: non solo lo batté in tre set, ma conquistò anche il punto decisivo, regalando all'Ecuador uno storico successo per 3-2. Adesso che Quito ospita un torneo ATP, non poteva esserci posto migliore per dire addio al tennis giocato. Omaggiato di una wild card, il 34enne di Guayaquil (oggi è n.641 ATP, è stato n.110) ha esordito alla grande, superando il brasiliano Thiago Monteiro. Un netto 6-3 6-2 che gli ha regalato un posto negli ottavi, dove troverà il vincente di Carballes Baena-Dutra Silva. Per la dinastia dei Lapentti sarà una settimana speciale: a sette anni dal ritiro, per celebrare il fratello, tornerà a giocare addirittura Nicolas. L'ex numero 6 ATP, oggi 40enne e uomo d'affari, giocherà il doppio insieme a Giovanni. “Sognavo questo giorno da mesi – ha detto Giovanni dopo il successo in singolare – è stato speciale. All'inizio ero un po' teso, guardavo in tribuna e c'era tutta la mia famiglia. Tuttavia, nonostante le pressioni, sono rimasto concentrato per tutta la partita".
NICOLAS LAPENTTI FINALMENTE IN ECUADOR
Il doppio è previsto nella serata di martedì. “Nicolas mi ha sorpreso, non pensavo che avrebbe accettato la proposta di giocare insieme” ha detto Giovanni. In effetti, non fanno coppia da ben sette anni. “Nel 2010 ha deciso improvvisamente di smettere e mi era rimasta la voglia di giocare con lui. Sarà una specie di rivincita”. La proposta è arrivata per telefono: inizialmente Nicolas pensava che fosse uno scherzo. Non ha detto subito no, ha voluto pensarci. “Mi mantengo fisicamente, mi alleno sia in campo che in palestra – ha detto l'ex semifinalista dell'Australian Open – ma giocare in torneo è molto diverso. Allora ho intensificato l'attività e ho giocato alcuni punti in altura. Mi sono trovato bene, così dopo circa un mese ho richiamato Giovanni e gli ho detto che poteva contare su di me”. Sposato con Maria Garcia e padre di due bambini (Victoria di 5 anni e Nicolàs di 2), ha trascorso l'ultimo mese allenandosi come un professionista. In campo e in palestra per cinque giorni a settimana, è sbarcato a Quito nello scorso weekend. Insieme, i fratelli Lapentti hanno ottenuto buonissime vittorie, come quella contro Woodbridge-Arthurs a Perth, sull'erba. “Il motivo principale per cui lo facciamo è permettere ai nostri figli di vederci giocare – ha detto Giovanni – il tennis ti costringe a stare fuori casa sette mesi all'anno, e cinque mesi non sono sufficienti per vivere la loro crescita. Se non fossi sposato andrei avanti, ma ho una famiglia di cui devo prendermi cura”. Per Nicolas c'è poi l'impatto emotivo di giocare finalmente un torneo ATP nel suo paese. E ha deciso di fare sul serio: venerdì scorso, dopo la presentazione del torneo, gli hanno proposto un sostanzioso aperitivo. “Non posso, devo allenarmi più tardi”. Manco fosse il torneo della vita.