Juan Martin Del Potro scenderà in campo contro la Repubblica Ceca nonostante il parere contrario dei medici. “Lo faccio per la gente”. A Gijon, Spagna favorita sugli USA.
Il team argentino di Coppa Davis guidato da Juan Martin Del Potro
Di Riccardo Bisti – 14 settembre 2012
“Pensate che sia stato facile ignorare i suggerimenti del mio medico?”. La domanda, retorica, la pone Juan Martin Del Potro a una trentina di giornalisti alla vigilia di Argentina-Repubblica Ceca. Quando si scrive di Coppa Davis è facile cadere nella retorica, nell’esaltazione di chissà quali valori. A volte si esagera, è vero. Ma è un dato di fatto che certe cose si vedono solo quando c’è di mezzo l’Insalatiera d’argento. E se gioca l’Argentina, la passione si mischia al nazionalismo. Due anni fa, David Nalbandian andò in Svezia sciroppandosi un volo intercontinentale a 48 ore dalla sfida. Un gesto d’altri tempi, mai troppo esaltato. Oggi, a poche ore dalla sfida con la Repubblica Ceca, Juan Martin Del Potro ha la bua al polso. Per sua fortuna non è il destro, operato due anni fa e causa di un lungo stop. Ma per chi gioca il rovescio a due mani può essere un problema anche il sinistro. Richard Berger, uno dei maggiori specialisti mondiali, gli ha consigliato una pausa di due settimane. Trattamenti, fisioterapia, poi si vedrà. Invece “Palito” ha scelto di esserci, e un sorteggio beffardo lo obbligherà a scendere in campo per primo contro Radek Stepanek. Per lui è la prima volta. “Non piace a nessuno aprire la serie” ha chiosato Del Potro, attorniato da cinque guardie del corpo come se fosse una rockstar. In Argentina, in effetti, è famoso quanto una rockstar. Altrimenti non avrebbe dovuto acquistare una via nella sua Tandil, quella che conduce a casa sua, per difendere un po’ di privacy. “Non è stato facile, ma ho deciso di esserci per la gente, per i tifosi”. Dichiarazioni che esalteranno ai 14.000 di Parque Roca, immenso angolo verde di Buenos Aires, in zona “Villa Soldati”. Uno degli impianti tennistici più belli del mondo, teatro di spot pubblicitari, intitolato a Maria Luisa Teram de Weiss, mitica giocatrice argentina degli anni 40 e 50.
La presenza di Del Potro è l’ago della bilancia di Argentina-Repubblica Ceca. Tre anni fa, in Repubblica Ceca, vinse due singolari ma non bastò. Adesso si gioca sulla terra amica, con un tifo indemoniato, ma con un Nalbandian in meno. Juan Monaco offre adeguate garanzie, ma contro Berdych può perdere. E con Stepanek, chissà. Allora Del Potro deve mettersi l’Argentina sulle spalle e guidarla in finale, la quinta nella storia. L’Argentina è la squadra ad aver giocato più finali senza aver vinto la vecchia zuppiera. Per loro è un'onta. E allora al diavolo Berger, al diavolo Davis, al diavolo i medici. Del Potro scenderà in campo e darà tutto. Se giocherà al top, l’Argentina è (leggermente) favorita. Dando per scontato il successo in doppio dei cechi (l’assenza di Nalbandian peserà come un macigno), gli argentini dovranno vincere tre singolari. Del Potro può farcela, Monaco può battere Stepanek. Ma non c’è nulla di scontato, soprattutto con un Berdych “caldissimo” dopo il grande Us Open, comprensivo di vittoria su Federer. Sarà una sfida dura, decisa dai dettagli. L’impressione è che l’Argentina abbia qualche dettaglio in più a favore, ma non è detto. Molto dipenderà dall’esito della prima giornata.
10.000 chilometri a ovest, la Spagna cercherà di continuare la serie positiva ospitando gli Stati Uniti. Manca Nadal, Ferrer è appena tornato da New York e Marc Lopez non è al 100%. Tanto basta per guardare con preoccupazione al match contro gli Stati Uniti. I gemelli Bryan dovrebbero garantire un punto, mentre John Isner può fare il miracolo di vincere due singolari. La Spagna ha i favori del pronostico, anche se c’è un dato che preoccupa: non perde in casa da 23 partite. L’ultima sconfitta risale al 1999, quando Guga Kuerten firmò l’exploit del Brasile. Da allora solo vittorie, condite da otto finali e cinque successi (2000, 2004, 2008, 2009 e 2011). Le serie positive, soprattutto quando sono troppo lunghe, rischiano di finire da un momento all’altro. E qualche piccola crepa si vede. Jim Courier, capitano americano, ha messo le mani avanti e ha lasciato alla Spagna il ruolo di favorita, dando anche credito al doppio Granollers-Lopez “Per tutto quello che hanno fatto nel 2012. Credo che ciascuno dei cinque punti sarà molto duro per entrambe le squadre”. Al Parque Hermanos Castro di Gijon ci sarà anche un momento di commozione per il ritirando Juan Carlos Ferrero. L’ex numero 1 ATP verrà premiato prima del match in virtù delle due Davis vinte e anche perché ha fatto parte del team 2012, giocando il primo turno contro il Kazakistan. La serie sarà aperta da Ferrer e Querrey, dopodichè scenderanno in campo John Isner e Nicolas Almagro. Probabilmente sarà questo match a dirci se ci sarà equilibrio o se la Spagna planerà verso il 24esimo successo interno di fila.
COPPA DAVIS 2012 – SEMIFINALI
ARGENTINA-REPUBBLICA CECA
Juan Martin Del Potro vs. Radek Stepanek
Juan Monaco vs. Tomas Berdych
Eduardo Schwank / Carlos Berlocq vs. Lukas Rosol / Ivo Minar
Juan Martin Del Potro vs. Tomas Berdych
Juan Monaco vs. Radek Stepanek
SPAGNA-STATI UNITI
David Ferrer vs. Sam Querrey
Nicolas Almagro vs. John Isner
Marc Lopez / Marcel Granollers vs. Bob Bryan / Mike Bryan
David Ferrer vs. John Isner
Nicolas Almagro vs. Sam Querrey
I capitani possono cambiare gli schieramenti fino a un’ora prima di ogni singolo match.
Post correlati
Effetto Sinner
Tra tifosi, esperti e detrattori: tutti parlano di Jannik Sinner. Il numero uno al mondo riuscirà a conquistare la...