Una prestazione sconcertante mette KO la numero 1. Commettendo 37 errori gratuiti, nonché cinque doppi falli in un solo game, l’americana lascia strada a Elina Svitolina, battuta 6-1 6-1 due mesi fa a Parigi. Ha piagnucolato negli ultimi game, ha quasi pianto all’uscita e poi non ha parlato con i giornalisti.

Voleva piangere. Sapeva che la stavano inquadrando, proprio come Novak Djokovic 48 ore prima. Serena Williams non si è sentita di fare altrettanto, anche perché aveva già piagnucolato durante il disastroso match che l’ha spedita fuori dalle Olimpiadi. Una prestazione sconcertante, che ha regalato una serata di gloria a Elina Svitolina. Top-20, buon braccio ma senza punch. In condizioni normali, non avrebbe avuto chance. Ma quando l’americana commette la bellezza di 37 errori gratuiti (più 17 forzati), può perdere da chiunque. Figurarsi se trova una giocatrice accorta. Si spiega così il 6-4 6-3 che elimina l’ultima testa di serie numero 1 ancora in gara. Fossimo in Caroline Garcia e Nicolas Mahut, favoriti nel tabellone di doppio misto, faremmo tutti gli scongiuri del caso. Serena aveva mostrato qualche crepa in doppio, poi anche in singolare contro la Cornet, ma un crollo del genere era inimmaginabile. Ha giocato male dall’inizio alla fine. La batosta è simboleggiata da due immagini: lo smash sparato in rete che ha regalato alla Svitolina il break del 2-1, poi i cinque (si, cinque!) doppi falli commessi nel settimo game del secondo set. Si è spento così, nel modo peggiore, il sogno di diventare la prima a vincere due ori consecutivi in un singolare olimpico. E pensare che la Svitolina, oltre ad essere un’esordiente, ci aveva perso quattro volte su quattro. A Parigi aveva incassato un doppio 6-1.

PALLE SPARACCHIATE OVUNQUE
E’ onesto dare credito all’ucraina. Ha fatto l’unica cosa che il suo tennis le consente, almeno contro Serena: tirare profondo e angolato, cercando di far muovere l’avversaria. Ha chiuso il primo set con un ace e non ha mostrato particolari emozioni, almeno fino al 6-4 3-1. Ma Serena ci teneva davvero, a questo torneo. Con i consueti “Come On!” e ruggiti di varia intensità, si è riportata sul 3-3. Ma poi è incappata nel peggior game della sua vita. Non si può definire altrimenti una collezione di cinque doppi falli. Stava per spaccare la sua racchetta, come aveva fatto la sera prima, ma stavolta si è contenuta. Le lacrime degli ultimi due game raccontavano quasi più delle palle sparacchiate ovunque, tranne che sul campo. “Le cose non hanno funzionato come avrei voluto – ha detto Serena, mai troppo loquace dopo una sconfitta. Ha evitato di parlare con i giornalisti, ma si è affidata a una breve intervista con la USTA, successivamente condivisa con i cronisti – ha vinto la tennista migliore”. Ben diverso l’umore dell’ucraina, comunque onesta nell’ammettere la cattiva giornata di Serena. “Sapevo di poter fare un buon match, e magari di spingerla al limite. Certo, lei non ha giocato bene”. E così anche il singolare femminile si apre a qualsiasi soluzione, tenendo conto dell’eliminazione della Muguruza. Nei quarti, la Svitolina sfiderà Petra Kvitova.

TORNEO OLIMPICO RIO DE JANEIRO – Singolare Femminile, Ottavi di Finale
Elina Svitolina (UCR) b. Serena Williams (USA) 6-4 6-3
Petra Kvitova (CZE) b. Ekaterina Makarova (CZE) 4-6 6-4 6-4
Monica Puig (PUR) b. Garbine Muguruza (SPA) 6-1 6-1
Laura Siegemund (GER) b. Kirsten Flipkens (BEL) 6-4 6-3
Madison Keys (USA) b. Carla Suarez Navarro (SPA) 6-3 3-6 6-3
Daria Kasatkina (RUS) b. Sara Errani (ITA) 7-5 6-2
Johanna Konta (GBR) b. Svetlana Kuznetsova (RUS) 3-6 7-5 7-5
Angelique Kerber (GER) b. Samantha Stosur (AUS) 6-0 7-5