Capire Francesca Schiavone è difficile, molto difficile. Col passare del tempo si è gradualmente aperta sempre di più anche coi giornalisti, ma entrarle nella testa resta compito per pochissimi, forse nessuno. Ogni sua intervista o conferenza stampa è un mix di emozioni opposte: a volte ha dato l’impressione di essere sul punto di smettere, parlando addirittura di un’accademia che sembrava pronta a nascere, altre (pure recenti) di non aver alcuna intenzione di appendere la racchetta al chiodo. Insomma, pare le piaccia depistare tifosi e addetti ai lavori, e mantenere le sue scelte avvolte in un alone di mistero, proprio come l’ultima, decisamente difficile da decifrare. Con un breve comunicato postato a mezzogiorno sulla sua pagina Facebook ufficiale, la “leonessa” ha annunciato che declinerà la wild card ricevuta nei giorni scorsi dall’ITF per i Giochi Olimpici di Rio De Janeiro, spinta da motivazioni personali. “In questa fase della mia vita, con le decisioni importanti che mi si pongono di fronte circa lo sviluppo della carriera, devo concentrarmi e privilegiare i miei progetti personali”, il sunto del suo messaggio, che comunica una scelta curiosa, specialmente per una giocatrice che ha fatto del “mi nutro di sport” il suo slogan, e continua a giocare (anche) per l’emozione di calcare i grandi palcoscenici. E poi è notoriamente molto legata al suo Paese, alla maglia azzurra e pure al cittì Barazzutti, uno degli artefici del suo storico successo al Roland Garros.
È vero che i Giochi non assegneranno punti WTA, ma al momento la classifica non sempre una particolare priorità dell’azzurra, che comunque grazie al secondo turno a Wimbledon torna a un passo dalle prime cento (102). Eppure, a meno di reali ragioni personali che la terranno lontana dai tornei, l’unico motivo di campo potrebbe essere la scelta di preferire a Rio 2016 il piccolo WTA di Florianopolis, in quel Brasile che le è entrato nel cuore (per ragioni tennistiche e non…), e dove la 36enne lombarda si è sia allenata anche nel corso dell’inverno, sia regalata a inizio stagione il settimo titolo in carriera. Pur non essendo proprio in contemporanea con le Olimpiadi, il Brasil Open scatterà lunedì 1 agosto, i Giochi sabato 6, rendendo praticamente impossibile la partecipazione a entrambi gli appuntamenti. Oltre a tagliarla fuori da quella che sarebbe stata la sua quarta – e ultima – Olimpiade (cifra record per un tennista italiano), la scelta della Schiavone va a gravare anche su Karin Knapp. Proprio grazie all’invito ricevuto dalla connazionale, l’altoatesina aveva trovato un posto anche in doppio con la milanese, ma il forfait di quest’ultima ha fatto saltare la coppia. Per la Knapp, dunque, solamente il singolare, a meno che l’ITF non decida di girare la wild card della Schiavone a un’altra giocatrice italiana. Uno scenario che appare piuttosto remoto.
Il curioso “no” Olimpico di Francesca Schiavone
Con un messaggio postato su Facebook la milanese ha annunciato l’intenzione di rifiutare la wild card offertale dall’ITF per i Giochi Olimpici di Rio De Janeiro. “Devo concentrarmi e privilegiare i miei progetti personali”, scrive. Difficile comprendere la natura della scelta.