A volte basta un colpo per indirizzare una partita. Per la delusione del pubblico di Parigi Bercy, disperatamente attaccato a Richard Gasquet (ultimo francese in gara), il jolly uscito dalle corde di Andy Murray nel momento più importante. Gasquet aveva rimesso in piedi il primo set e nel tie-break era salito prima 5-3 e poi 6-5. Sul setpoint, Murray si è inventato un passante in slice che ha sorpreso il francese. Col senno di poi, è stato decisivo nel 7-6 3-6 6-3 che lo ha spinto in semifinale: non era mai andato così avanti nelle precedenti otto partecipazioni al BNP Paribas Masters. La particolare collocazione in calendario e la vicinanza con il Masters londinese non hanno aiutato Andy, che paradossalmente sta giocando al meglio nell'anno in cui Bercy gli interessa meno. Tra 10 giorni sarà a Londra per le ATP World Tour Finals, dopodiché a Ghent per l'attesissima finale di Coppa Davis. “Quel rovescio è stato molto importante nell'economia della partita – ha detto Murray – avevo ipotizzato che Richard sarebbe andato a rete. Ovviamente avrei dovuto colpire bene, pulito. Per fortuna la palla è rimasta in campo”. Gasquet, all'ultimo torneo stagionale e forte di una serenità mai avuta in carriera, si è preso il secondo set con un break al sesto game, ma lo strappo decisivo l'ha infilato Murray. “Sto colpendo la palla molto bene in questa settimana – ha detto – già i primi due match erano stati molto positivi”.
LA MIGLIORE STAGIONE DI ANDY
Per Murray è un risultato storico, poiché ha raggiunto Federer, Nadal e Djokovic nel club dei giocatori che hanno raggiunto almeno le semifinali in tutti i nove tornei Masters 1000. “Nel primo set ho tenuto un ottimo livello, poi sono un po' calato e tanto è bastato per perdere in un attimo il primo set”. Sul piano strettamente numerico, il 2015 è già la migliore stagione in carriera per lo scozzese: ad oggi, il bilancio è di 67 vittorie e 11 sconfitte, meglio del 66-11 fatto registrare nel 2009. Gasquet l'ha presa bene, in fondo sapeva di essere sfavorito. “Il setpoint mancato? Ha tirato un colpo incredibile. Solo 3-4 giocatori possono fare qualcosa del genere. Andy è tra loro. Più in generale, sapevo che lui non avrebbe mai mollato. Lui mette sempre la palla in campo, è molto veloce e mostra grande intelligenza”. Tra l'altro, Murray sta mettendo in scena un'interessante battaglia con Federer per chiudere la stagione al numero 2 ATP. Chi la spunterà avrà la certezza di evitare Novak Djokovic all'Australian Open, almeno fino alla finale. Un vantaggio non trascurabile, tenendo conto del record del serbo a Melbourne Park.
ISNER CROLLA, FERRER RESTA IN PIEDI
Anche a Bercy, lo scozzese e Djokovic potrebbero affrontarsi solo in finale. Nel penultimo atto, Andy se la vedrà con David Ferrer (vincitore presso la AccorHotels Arena nel 2012). Nell'ultimo match pomeridiano, lo spagnolo ha letteralmente devastato John Isner. Quando il match diventa una maratona, “Ferru” è sempre l'ultimo a mollare. La vittoria su Federer è costata casa a Isner: dopo aver lottato disperatamente per portare a casa il secondo set, si è fatto male a una coscia e ha mollato nel terzo, chiudendo col punteggio di 6-3 6-7 6-1. Nel complesso Ferrer ha giocato meglio, aveva preso un break di vantaggio anche nel secondo ma quando è andato a servire per il match si è fatto riprendere da 40-15 e si è visto forzare al tie-break. Si sono visti sprazzi di ottimo tennis, con un eccazionale rovescio vincente di Isner sul 6-6. Quando il match sembrava poter offrire ancora molto, Isner si è inceppato ed è rimasto in campo solo per onor di firma. I precedenti tra Ferrer e Murray dicono 10-6 per lo scozzese, con l'ultimo che si è curiosamente giocato proprio a Parigi. Al Roland Garros si è imposto Andy in quattro set, sulla migliore superficie dello spagnolo. Basterà per farlo vincere anche sul cemento gommoso di Bercy?
ATP MASTERS 1000 PARIGI BERCY – Quarti di Finale
Andy Murray (GBR) b. Richard Gasquet (FRA) 7-6 3-6 6-3
David Ferrer (SPA) b. John Isner (USA) 6-3 6-7 6-1