Prosegue la battaglia per la realizzazione di un campo da tennis in Piazza del Popolo, in cui si giocheranno alcuni match delle pre-quali. Dopo la rivelazione FIT della richiesta di accredito per conto del figlio del presidente, il Codacons insiste: prima dimostra di essersi già schierato contro il campo nel 2016 e promette nuove denunce. “Scriveremo anche all'UNESCO”.

Mancano tre settimane all'inizio degli Internazionali BNL d'Italia, ma il torneo sembra già entrato nel vivo. Non si placano – anzi, si alimentano – le polemiche per la scelta di costruire un campo da tennis in Piazza del Popolo, scelto per ospitare alcuni match delle pre-qualificazioni. Il Codacons si era scagliato contro l'ipotesi, definendola “aberrante” per voce del suo presidente Carlo Rienzi. Il tesi è semplice: la costruzione di un campo da tennis in una piazza così importante “deturperebbe” l'immagine della stessa. La FIT non l'aveva presa bene: nella replica, aveva reso nota una richiesta di accredito inviata dal Codacons per conto di Vincenzo Rienzi, figlio di Carlo, rifiutata in virtù della drastica riduzione dei biglietti omaggio. L'allusione era esplicita: “il Codacons si lamenta perché non è stato consentito l'accesso gratuito”. La presa di posizione non è piaciuta all'associazione, la cui contro-replica ha toni ancora più accesi. In una nota pubblicata sabato, l'ente a tutela dei consumatori ha insistito nel definire “vergognoso” il progetto. Ecco le dichiarazioni di Rienzi: “Chiederemo alla Sovrintendenza dei beni culturali dello Stato e del Comune di Roma e al Ministero dei beni culturali di vietare assolutamente l’istallazione di un campo da tennis in Piazza del Popolo, e scriveremo anche all’Unesco come già abbiamo fatto nel 2016, quando la piazza fu deturpata da un altrettanto osceno campo da tennis allestito da uno sponsor privato. Ricordiamo inoltre che solo grazie all’intervento e all’attività di controllo della nostra associazione sono stati raggiunti a Roma importanti obiettivi di tutela dei beni storici, come il recupero di Piazza Navona salvata dallo scempio dei tavolini selvaggi, e allo stesso modo anche quest’anno siamo stati costretti a intervenire contro scelte folli che danneggiano soltanto la città e lo stesso tennis”.

LA LAMENTELA DEL 2016
Prima di entrare nel merito, è opportuna un'errata corrige. Qualche giorno fa, occupandoci della vicenda, e ricordando il campo costruito nel 2016 (dove si tenne anche il sorteggio del main draw), avevamo scritto che allora non c'era stata “nessuna lamentela”, domandandoci perché certe lamentele arrivassero proprio ora. In verità, il Codacons si era effettivamente schierato contro l'iniziativa, utilizzando anche allora un linguaggio piuttosto acceso. Il comunicato stampa diffuso il 6 maggio 2016 titolava: “Scempio a Piazza del Popolo, deturpata da campo da tennis allestito dalla BNL”. Già allora, Carlo Rienzi (che all'epoca era candidato sindaco a Roma) diceva che il campo avrebbe rovinato il prestigio dell'area, impedendo ai turisti e ai cittadini di apprezzare le bellezze della piazza. Il Codacons chiese anche accesso agli atti relativi alla concessione della piazza: non se ne è più saputo nulla. Peraltro, il campo da tennis in Piazza del Popolo si è rivisto anche nel 2017. Detto questo, e preso atto che il precedente del 2016 allontana la tesi di un Codacons che agisce per ripicca, continuiamo a non comprendere la resistenze all'iniziativa, e ancor meno i toni veementi. Ribadiamo il nostro pensiero: non solo il campo da tennis non creerà nessun problema, ma anzi attirerà la curiosità di passanti e turisti con match di ottimo livello.

PRONTA UNA DENUNCIA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
In un'altra nota, il Codacons sostiene che le pre-qualificazioni si dovrebbero giocare in quartieri periferici. È ovvio che la proposta non sarà mai presa in considerazione: i tempi sono stretti, ma soprattutto l'intero carrozzone delle pre-qualificazioni (scattate addirittura a dicembre) si è sorretto sul “sogno” a disposizione di ogni tesserato: giocare sui sacri campi del Foro Italico. Adesso c'è una chance in più, ovvero l'accesso in un luogo intriso di storia. Giocare in un qualsiasi club periferico sgonfierebbe uno dei messaggi-cardine delle pre-quali. Il Codacons ha preso molto a cuore la vicenda: l'esposto di cui ha parlato Rienzi sarà inviato addirittura all'UNESCO, che una trentina d'anni fa inserito Piazza del Popolo tra i patrimoni dell'umanità. Sinceramente, ci sembra incredibile come – in una città abituata a eventi di ogni genere – la costruzione di un campo da tennis possa creare un simile putiferio. Eppure il Codacons ha scelto di andare a fondo: se l'autorizzazione arriverà, partirà la denuncia alla Procura della Repubblica per “danneggiamento di beni monumentali di elevato valore artistico”. Noi crediamo che qualche partita sia sempre meglio del bighellonaggio di turisti e passanti, e che non sia in nessun modo paragonabile "all'autolavaggio" che il Codacons denunciò nel 2016 e citato in queste ore come precedente azione a tutela della piazza. Nella sua nota, l'ente chiede anche l'accesso agli Internazionali per i rappresentanti delle associazioni dei consumatori, in modo che possano verificare alcune problematiche: il costo dei prodotti venduti all'interno del Parco del Foro Italico (cibi e bevande), nonché la congestione del traffico nelle strade adiacenti all'impianto. Un braccio di ferro che certamente vivrà altri capitoli.