Gli eredi di Renè Lacoste (Sophie e Michel) litigano sulla successione e intanto il gruppo elvetico Maus Freres, che già deteneva il 35% di Lacoste, si è “mangiato” il coccodrillo… di PIERPAOLO RENELLA

di Pierpaolo Renella

Dopo aver incoronato presidente Sophie Lacoste (nipote del fondatore Renè, 36 anni, ex attrice, mai un giorno di lavoro nell’azienda di famiglia), il gruppo elvetico Maus Freres (licenziatario della polo tramite la controllata Devanlay), che già deteneva il 35% di Lacoste, si è “mangiato” il coccodrillo.

Sophie Lacoste e i suoi alleati, con il 28% complessivo del capitale, hanno annunciato che cederanno le loro azioni al gruppo svizzero, come ha già fatto a fine ottobre Michel Lacoste, il padre di Sophie, con un’altra quota del 30,3%.

Gli svizzeri arriveranno, pertanto, a detenere il 93% del capitale. La scelta di cedere l’azienda sarebbe dovuta a conflitti interni alla famiglia Lacoste, legati soprattutto alla successione nella guida della società.

Secondo quanto annunciato dall’acquirente, il prezzo della transazione valorizza Lacoste “tra 1 e 1,2 miliardi di euro” (1,6 miliardi di euro il fatturato del 2011).