Gli ultimi anni hanno portato una bella novità: lo sdoganamento delle tenniste-mamme. Fino a qualche tempo fa, maternità e agonismo non erano considerati compatibili. La vittoria a Wimbledon di Evonne Goolagong dopo essere diventata mamma sembrava qualcosa di irripetibile. Poi sono arrivate Kim Clijsters, Serena Williams… ma anche altre giocatrici stanno dimostrando che si può vincere sul campo e poi correre ad abbracciare i propri figli. È il caso di Mandy Minella, bravissima a raggiungere la sua prima finale WTA sulle montagne svizzere di Gstaad. In uno scontro generazionale contro Marketa Vondrousova (14 anni più giovane) si è imposta 4-6 6-2 6-2, aprendosi nuovi orizzonti all'età di 32 anni. “Sto ancora tremando, ma sono molto felice – ha detto la Minella – lei è partita fortissimo, giocava molto velocemente, quindi non ero a mio agio come nei turni precedenti. Non avevo il tempo di giocare. Ho dovuto combattere per entrare nel match”. C'è riuscita alla perfezione nel secondo e nel terzo set, strappando il servizio per quattro volte alla ceca. Mamma di Emma Lina dallo scorso ottobre, la lussemburghese ha vinto 18 delle ultime 20 partite e ha raccolto un paio di titoli ITF. Però aveva perso le quattro semifinali WTA giocate fino a oggi. Dovesse battere Alize Cornet in finale, diventerà la terza madre a vincere un titolo WTA negli ultimi dodici mesi dopo Kateryna Bondarenko e Tatjana Maria. “Mi sento benissimo e sono davvero felice – racconta la Minella – è una sensazione strana perché sono molto rilassata. Mi sto divertendo ma non sono troppo esaltata. Mi piace vivere questo periodo, ho trovato il giusto equilibrio”. Attualmente è numero 226 WTA, ma in caso di vittoria scalerebbe un centinaio di posizioni. Il suo best ranking (n.66) risale al 2012, ma la continuità degli ultimi mesi potrebbe anche permetterle di avvicinarlo.
LA GESTIONE DEL SONNO
Lo scorso anno, la Minella era salita alla ribalta per la decisione di giocare ugualmente a Wimbledon nonostante fosse già incinta di cinque mesi. Perse nettamente contro Francesca Schiavone e molti ipotizzarono che lo aveva fatto soltanto per intascare il ricco prize money. Da allora è passato un anno e Mandy ha attribuito gli ultimi risultati alla volontà di immergersi in una nuova normalità. “Penso di essermi ritrovata al 100%. L'unica cosa ancora un po' complicata è la gestione del sonno – racconta Mandy – fisicamente mi sento molto, molto bene e penso di essere meno stressata. Ho trovato il giusto bilanciamento, sono molto calma, recupero meglio e non ho bisogno di tanta energia. Questo è il punto chiave”. Sorridendo, ha aggiunto che in passato pensava che otto ore di sonno fossero necessarie. “In realtà, adesso credo che il sonno sia sopravvalutato. Ovviamente se non dormi abbastanza rischi di pagarla, ma raggiungere l'equilibrio è la cosa più importante”. La Minella si è recata a Gstaad in macchina: a darle una mano nell'organizzazione c'è sua madre Anna, ma l'attrazione principale per sua figlia è una stanza piena di giochi, di cui è dotato l'hotel ufficiale. “Emma si diverte un mondo, poi Gstaad è un torneo molto tranquillo e lei lo avverte”. Sul piano tecnico, la Minella è aiutata dall'altura. Già in passato aveva giocato bene a Bogotà e Monterrey. “Ed è una delle ragioni per cui ho scelto di giocare qui”. Come detto, in finale troverà Alize Cornet. La francese, finalmente libera dall'incubo vissuto nei mesi scorsi (rischiava una sanzione per aver saltato tre controlli antidoping), ha vinto un bel primo set contro Eugenie Bouchard, poi ha approfittato del ritiro della canadese per un problema alla coscia destra. “Mi sono congratulata con Mandy dopo ogni match – dice la Cornet – non è facile dopo essere diventata mamma. Ha già vinto alcuni tornei ITF ed è in finale anche qui. L'ho vista giocare ed è molto pericolosa. Dovrò fare del mio meglio: sicuramente sarà un match divertente contro una ragazza simpatica”.
WTA INTERNATIONAL GSTAAD – Semifinali
Alize Cornet (FRA) b. Eugenie Bouchard (CAN) 7-6 1-0 ritiro
Mandy Minella (LUX) b. Marketa Vondrousova (CZE) 4-6 6-2 6-2