Di Riccardo Bisti – 13 agosto 2014
Il campo Grandstand di Cincinnati ci porta fortuna. Lunedì notte, Fabio Fognini aveva vinto un match duro e combattuto. Sara Errani avrebbe dovuto giocare sul Campo 9 contro Yanina Wickmayer, ma il ritiro di Victoria Azarenka (di cui si parla per un selfie “galeotto” con Ernests Gulbis) ha fatto scalare di gerarchia il suo impegno. Chissà, magari era una segno del destino. L'azzurra si è imposta col punteggio di 7-5 3-6 7-6: ci voleva, dopo la brutta parentesi di Montreal (almeno in singolare). Ad oggi, un piazzamento alle WTA Finals sembra improbabile (a patto di un grande risultato a New York), ma è giusto lottare e provarci fino all'ultimo. La Errani ha vinto una buona partita perchè ha saputo gettare il cuore oltre l'ostacolo. Non è la migliore Errani di sempre, anzi. Però la grinta è sempre la solita. Soltanto con la grinta e la voglia di correre si poteva portare a casa una partita come questa, contro una specialista del cemento. Proprio come lei, la Wickmayer vanta una semifinale allo Us Open. Risale al 2008, quando era ancora una teenager. Ma le attese sono rimaste deluse: Yanina, chiamata così dal padre in omaggio a Diego Armando Maradona, di cui è un grande fan (il campione argentino ha chiamato così una della sue figlie) non è stata l'erede di Clijsters ed Henin. Anzi, in questo momento è sopravanzata anche da Kirsten Flipkens nelle gerarchie nazionali. Però tira molto forte e c'è ancora chi crede in lei. Ad esempio, la società di managemente Octagon, che lo scorso anno l'ha scippata a IMG. Le due si erano affrontate già cinque volte, e il tema tattico è stato lo stesso: Yanina a picchiare, Sara a ribattere nel tentativo di contrattaccare. Dando un'occhiata alle statistiche, si potrebbe pensare che la belga abbia perso per l'eccessivo numero di errori. In effetti ne ha commessi 73, quaranta in più dell'azzurra.
LA TESTA FA LA DIFFERENZA
La verità è che tra le due c'è un abisso sul piano mentale. La Wickmayer ha avuto tante situazioni favorevoli, momenti in cui avrebbe potuto “ammazzare” la partita, ma non ce l'ha mai fatta. Nel primo set si è addirittura fatta riprendere da 5-1. Sei giochi di fila hanno spinto avanti la Errani, vestita di viola proprio come la sua avversaria. Ma la tonalità dell'abbigliamento era l'unico punto in comune. Nel secondo, Yanina ha saputo gestire il vantaggio, mentre nel terzo avrebbe potuto approfittare del lungo litigio della Errani con il giudice di sedia per un clamoroso errore sul 3-3 e 40-40. Su una risposta larga della belga, l'arbitro ha chiamato out il servizio dell'azzurra. Occhio di falco ha confermato che la palla era nettamente dentro (ci si domanda come abbia fatto a sbagliare…), ma non ha dato il punto alla Errani, perchè sosteneva di aver chiamato la palla prima che la belga colpisse. Sara si è disunita, ha perso il servizio…ma la Wickmayer non ne ha approfittato. Si è così giunti al tie-break, dove la Errani è subito volata sul 4-0, mostrando un braccio più educato e una maggiore adattabilità alle condizioni ventose. Una risposta sbagliata la spediva al secondo turno, dove affronterà Sabine Lisicki, vincitrice in tre set su Roberta Vinci. Non ci sarà, dunque, il replay dello scontro in famiglia dell'anno scorso. La voglia di vendicare l'amica, dunque, potrebbe essere una motivazione in più per Sarita.