Wawrinka mette in scena una delle sue tante metamorfosi: contro Ferrer inizia malissimo, sembra quasi un fantasma, poi si riprende in tempo e gioca un set e mezzo ad alt(issim)i livello. Venerdì si giocherà la semifinale in un match secco contro Murray. 

Abbiamo ancora negli occhi la pessima, surreale, prestazione di Wawrinka contro Rafa Nadal. Un giocatore apatico, sceso in campo quasi controvoglia, incapace di impensierire lo spagnolo. In nessun modo. Al suo cospetto un altro iberico, David Ferrer, l'altro sconfitto della prima giornata, che contro Murray aveva giocato un'onesta partita ma non è riuscito a buttare la pallina oltre l'ostacolo. Match decisivo per entrambi. Match che inizia laddove era finito il precedente. Non c'è traccia di Stan, sul parquet. I suo colpi sono scentrati, il suo rovescio pare una chimera, l'espressione, lo sguardo, non raccontano nulla di buono. Ferrer non deve far altro che muoversi, da una parte all'altra del campo. E aspettare gli errori dell'avversario. Che si palesano, nella peggiore espressione, nel quarto game. Uno stan troppo falloso per essere vero cede il servizio. La perplessità regna sovrana. Non s'è visto ancora un gesto, un colpo, un sussulto, del campione che quest'anno ha vinto il Roland Garros ed è stato secondo solo a Djokovic nei risultati negli Slam. Ferru prende la pallina al balzo e allunga. 4 a 1 dopo venti minuti di gioco. Ma eccoli, i primi segnali di vita in terra elvetica. Ferrer serve, male, sul 4 a 2 e concede due palle del controbreak. Stan in entrambi i casi affossa i suoi colpi in rete. Un fuoco fatuo? Passano pochi istanti. Ferrer serve ancora, questa volta per chiudere il set. Ci arriva pure, al set point. Che potrebbe davvero mettere la parola fine alla stagione di Stan. Ma ecco calare le tenebre sullo spagnolo. Due doppi falli, due gratuiti e Wawrinka è ancora vivo.

 

E ADESSO SPAREGGIO CON MURRAY

Ma non solo lotta insieme a noi, ma si ricorda di quanto facciano male i suoi colpi. Di quanto siano belli i suoi colpi. Il rovescio comincia a suonare come uno Stradivari. Il dritto corre veloce sul lentissimo campo. Ferrer pare incredulo dinanzi a tale resurrezione. E non riesce nemmeno a rifugiarsi al tiebreak. Serve sul 5 pari, si trova a fronteggiare due palle break e chiude con un doppio fallo. L'emorragia pare insanabile. Stan non vuole fermarsi. Vince il set, piazzando il quinto game consecutivo. E non si ferma nemmeno nel secondo set. Non è solo Ferrer a commettere errori su errori, ma è Stan a metterci molto del suo. Aumentano i vincenti. La comparsa incapace di mettere due vincenti a fila s'è ora tramutata in un giocatore solido, attento, conscio dei suoi magnifici colpi. C'è subito un break, in apertura di parziale, al termine di un lungo e combattuto game. Quindi Wawrinka si porta sul 2 a 0 e porta a sette il computo dei game consecutivi. Non basta neanche un miracolo quando hai di fronte, anche solo per un'ora, la migliore versione di Wawrinka. Ferrer riesce a portare a casa finalmente un gioco. Ma deve cedere nuovamente il servizio, due game più tardi. La musica è finita, gli spettatori se ne vanno. Stan chiude 7-5 6-2 dopo un'ora e trentaquattro minuti. Per lui, ora, match dentro fuori con Andy Murray, quest'oggi umiliato da Nadal. Fino a venerdì ci sarà un solo dubbio: quale versione del camaleontico Stan si presenterà?

 

ATP WORLD TOUR FINALS – Gruppo Ilie Nastase

Andy Murray (GBR) b. David Ferrer (SPA) 6-4 6-4

Rafael Nadal (SPA) b. Stan Wawrinka (SUI) 6-3 6-2

Rafael Nadal (SPA) b. Andy Murray (GBR) 6-4 6-1

Stan Wawrinka (SUI) b. David Ferrer (SPA) 7-5 6-2